sabato 3 aprile 2010

SCUOLA DI CLASSE

Regalo pasquale del Governo
Licenziati 25.600 insegnanti

Ad appena 24 ore dalla tornata elettorale, il ministero di Via Arenula ha convocato i sindacati della scuola per comunicare, come d’altronde ampiamente previsto, che dal prossimo settembre saranno cacciati via dalla scuola 25.600 insegnanti, così suddivisi: 8.700 nella scuola primaria, 3.700 nella scuola media e 13.750 nelle superiori. Un numero esorbitante di licenziamenti, che non ha eguali nella storia italiana che, per di più, non ha suscitato clamori sulla stampa.
Il taglio all’occupazione nella scuola si va ad aggiungere alle centinaia di migliaia di posti di lavoro già persi in tutti gli altri comparti produttivi del Paese ed è destinato ad aggravare una situazione già di per sé drammatica del mercato del lavoro.
Come ampiamente previsto, il pesante taglio agli organici fa seguito soprattutto alla cosiddetta “riforma” della scuola superiore, con una diminuzione del monte-ore settimanale (da 36 a 32), applicata immediatamente, nonostante i suoi effetti ricadano solamente per le prime classi degli istituti superiori e senza che, come denunciano da tempo i Cobas, siano mai stati approvati in via definitiva i regolamenti applicativi.
Ad essere tagliate sono ovviamente le teste di quei docenti non di ruolo che ogni anno si vedevano assegnata una cattedra annuale che, dal prossimo anno scolastico, sarà stata eliminata dagli organici. A questi insegnanti non sarà rinnovato il contratto di lavoro e per molti di loro, con venti anni ed anche più di insegnamento, sarà quasi impossibile trovare un’altra occupazione

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