“Il governo ha trasferito ingiustamente il carico fiscale dai proprietari agli affittuari”. È pesante la valutazione dell'Unione Inquilini sulla decisione del governo di cancellare l'Imu e introdurre la cosiddetta Service Tax che, secondo quanto spiegato nella nota di Palazzo Chigi, verrà sostenuta principalmente da coloro che occupano un alloggio anche se non proprietari dell'immobile.
Per Walter De Cesaris, segretario del sindacato in difesa degli affittuari, gli inquilini italiani potrebbero esborsare nel 2014 oltre 1000 euro in più proprio a causa della Service Tax, mentre coloro che posseggono un'abitazione verranno sostanzialmente “risparmiati”.
“Il governo continua a eludere il problema delle famiglie italiane che non riescono ad accedere al mutuo e faticano a pagare l'affitto”, denuncia l'Unione Inquilini. Secondo i dati ufficiali, 650mila nuclei famigliari sono iscritti regolarmente alle graduatorie per le case popolari ma non ricevono risposta poiché mancano alloggi. Negli ultimi cinque anni gli sfratti sono passati da 40mila a 70mila all'anno (+70%), 60mila dei quali per morosità (+120%).
In realtà il Consiglio dei ministri sembra essersi accorto finalmente del problema, addirittura destinando 100 milioni al Fondo per aiutare le famiglie vittime di morosità “incolpevole” ovvero causata dalla mancanza di lavoro o per malattia, ma per le associazioni che da tempo chiedono un piano-casa strutturato sono semplicemente “briciole di carità” che non intervengono realmente sulla questione drammatica dell'alloggio.
“Togliere l'Imu ai costruttori sulle case invendute non è la direzione giusta”, conclude De Cesaris: “Perché bisognerebbe anzi favorire attraverso la defiscalizzazione ai proprietari l'affitto degli alloggi tenuti chiusi o sfitti”.
Dello stesso parere il sindacato Sunia: “Abolire l'Imu per tutti significa non aver fatto distinzione tra i proprietari di casa con reddito basso e i proprietari di immobili con guadagni alti”, ragiona il segretario Daniele Barbieri, “e dunque si è preferito scaricare sui soggetti deboli la cancellazione della tassa senza pensare che il 70% degli inquilini guadagna meno di 30mila euro l'anno”. Allo stesso tempo “il governo ammette che esiste un problema per le famiglie affittuarie e finanzia nuovamente il Fondo di sostegno ai canoni di locazione: un provvedimento contraddittorio e illogico”.
Per Walter De Cesaris, segretario del sindacato in difesa degli affittuari, gli inquilini italiani potrebbero esborsare nel 2014 oltre 1000 euro in più proprio a causa della Service Tax, mentre coloro che posseggono un'abitazione verranno sostanzialmente “risparmiati”.
“Il governo continua a eludere il problema delle famiglie italiane che non riescono ad accedere al mutuo e faticano a pagare l'affitto”, denuncia l'Unione Inquilini. Secondo i dati ufficiali, 650mila nuclei famigliari sono iscritti regolarmente alle graduatorie per le case popolari ma non ricevono risposta poiché mancano alloggi. Negli ultimi cinque anni gli sfratti sono passati da 40mila a 70mila all'anno (+70%), 60mila dei quali per morosità (+120%).
In realtà il Consiglio dei ministri sembra essersi accorto finalmente del problema, addirittura destinando 100 milioni al Fondo per aiutare le famiglie vittime di morosità “incolpevole” ovvero causata dalla mancanza di lavoro o per malattia, ma per le associazioni che da tempo chiedono un piano-casa strutturato sono semplicemente “briciole di carità” che non intervengono realmente sulla questione drammatica dell'alloggio.
“Togliere l'Imu ai costruttori sulle case invendute non è la direzione giusta”, conclude De Cesaris: “Perché bisognerebbe anzi favorire attraverso la defiscalizzazione ai proprietari l'affitto degli alloggi tenuti chiusi o sfitti”.
Dello stesso parere il sindacato Sunia: “Abolire l'Imu per tutti significa non aver fatto distinzione tra i proprietari di casa con reddito basso e i proprietari di immobili con guadagni alti”, ragiona il segretario Daniele Barbieri, “e dunque si è preferito scaricare sui soggetti deboli la cancellazione della tassa senza pensare che il 70% degli inquilini guadagna meno di 30mila euro l'anno”. Allo stesso tempo “il governo ammette che esiste un problema per le famiglie affittuarie e finanzia nuovamente il Fondo di sostegno ai canoni di locazione: un provvedimento contraddittorio e illogico”.
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