giovedì 1 agosto 2013

Famiglie sfrattate: Regione stanzia 1 milione e mezzo per reperire 300 alloggi


“Con  questo provvedimento vogliamo favorire nuove soluzioni alloggiative adeguate per quei nuclei familiari che sono in possesso di sfratto esecutivo per morosità “incolpevole”, e cioè coloro che, titolari di un contratto di locazione pluriennale  regolarmente registrato e relativo ad un’unità abitativa ad uso residenziale, devono lasciare l’abitazione a seguito di provvedimento esecutivo. Abbiamo destinato un milione e mezzo di euro per agevolare l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato privato della locazione, mediante l’erogazione di contributi ed incentivi ai proprietari che mettono a disposizione alloggi liberi e contiamo così di poter reperire sul mercato almeno trecento alloggi a canone concordato”, così l’assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi, giovedì 1 agosto, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, la delibera della Giunta regionale che ha previsto la concessione di un contributo per agevolare il reperimento di nuovi alloggi da destinare alle famiglie sfrattate per motivi non dipendenti ovviamente dalla loro volontà.
“E’ ormai sotto gli occhi di tutti, ha dichiarato Vinti, come queste situazioni di disagio siano sempre più frequenti, tanto da divenire una vera e propria emergenza sociale. L’aggravarsi ed il prolungarsi della crisi occupazionale, che si registra ormai da anni su tutto il territorio nazionale ed anche in Umbria, sta comportando una generalizzata e crescente condizione di impoverimento delle famiglie, che, di conseguenza, non sono più in grado di sostenere l’onere delle locazioni sul mercato privato. Una recente indagine condotta dal Ministero degli Interni e dall’Istat ci ha rivelato che la Provincia di Perugia, nel 2012, era al decimo posto in Italia con 984 esecuzioni di sfratto e nel 2013 si rischia di superare i 1300 possibili sfratti. Di questi circa il novanta percento sono sfratti ‘incolpevoli’. Preoccupante per l’Umbria, ha sottolineato Vinti, è anche l’indice della sofferenza abitativa visto che in provincia di Perugia si rileva in media 1 sentenza di sfratto ogni 56 famiglie ed in provincia di Terni addirittura una sentenza ogni 50 famiglie. Ormai l’emarginazione, ha proseguito l’assessore, non è più rappresentata dalle categorie tradizionalmente svantaggiate, quali lavoratori precari o extracomunitari, ma anche da coloro che perdono la sicurezza di un lavoro stabile e si trovano improvvisamente in estrema difficoltà nel condurre normali condizioni di vita.
“In questo contesto, ha affermato l’assessore Vinti, sarebbe necessario che il Governo nazionale procedesse ad una sospensione degli sfratti esecutivi. In assenza di questi provvedimenti, la Giunta regionale ha cercato soluzioni alternative, favorendo l’incontro tra la domanda e l’offerta di alloggi di proprietà privata attraverso l’erogazione di un sostegno economico (incentivi ai proprietari e contributi per integrare il canone di locazione) e può così consentire un più rapido superamento della condizione di emergenza abitativa”.
Gli alloggi disponibili per la locazione saranno individuati dall’ATER regionale attraverso un bando pubblico, emanato a livello regionale e rivolto ai proprietari privati di alloggi liberi. Nei 75 giorni della pubblicazione del bando, i proprietari interessati potranno offrire la disponibilità di alloggi indicando l’ubicazione, la dimensione, i dati catastali, l’anno di costruzione, il possesso delle certificazioni di legge e l’entità del canone di locazione richiesto che comunque dovrà essere “concordato”. Successivamente l’Ater predisporrà singoli elenchi degli alloggi disponibili in ciascun Comune, ordinandoli per gruppi omogenei di grandezza e dando priorità, all’interno di ogni gruppo, a quelli meno onerosi sotto il profilo del canone di locazione.
I contributi hanno la finalità di integrare il canone di locazione che deve essere corrisposto per il nuovo alloggio locato, sino all’eventuale miglioramento della capacità reddituale del nucleo familiare e comunque per un massimo di 24 mesi. Trascorsi trenta giorni dall’emanazione dei bandi per il reperimento degli alloggi, l’Ater regionale emanerà un bando pubblico livello regionale, per l’individuazione dei nuclei familiari beneficiari, in possesso cioè di provvedimento di sfratto per “morosità incolpevole”.
Il provvedimento di sfratto deve essere stato pronunciato in seguito ad una inadempienza nei pagamenti di almeno 6 mesi, dipendente esclusivamente da una significativa riduzione del reddito, intervenuta dopo la stipula del contratto di affitto, a causa di licenziamento,(escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per dimissioni volontarie); collocazione in cassa integrazione ordinaria o straordinaria o in stato di mobilità; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico; cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate alla CCIA aperte da almeno 12 mesi; malattia grave o invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia comportato la necessità di far fronte a documentate spese mediche e assistenziali di particolare rilevanza; decesso del componente il nucleo familiare unico percettore di reddito.
La graduatoria dei beneficiari sarà formulata dall’Ater regionale tenendo conto di alcune priorità, determinate dal grado dei diversi possibili livelli di sfratto. Si va da quei nuclei familiari che sono stati costretti a rilasciare l’alloggio condotto in locazione a seguito dell’esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria fino ai nuclei familiari in possesso di semplice avviso di rilascio. Nell’ambito di ciascuna delle suddette categorie le domande sono collocate in graduatoria sulla base del reddito Isee dell’anno 2012 e della composizione del nucleo familiare.
Gli affittuari saranno chiamati dall’Ater regionale a scegliere gli alloggi a disposizione seguendo l’ordine di graduatoria. Gli alloggi, ricompresi negli elenchi predisposti per ciascun Comune, saranno proposti tenendo conto della grandezza idonea alla consistenza del nucleo familiare.
Il contributo, che verrà erogato al proprietario, non potrà superare i 200 euro mensili, per un periodo massimo di 24 mesi e sono previsti due ‘bonus’ di 200 euro per i proprietari che concordano un canone minimo e altri 200 euro per gli affittuari se il costo dell’affitto è superiore al quindici per cento del reddito dichiarato.

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