Un esempio di come l'Unione Europea intenda chiudere la
popolazione continentale nella borsa del bisogno assoluto e della
dipendenza totale dal capitale. Vietare "l'uso di semi non certificati"
non è una follia burocratica, ma una linea di governo che punta a
togliere anche i minimi margini di "autonomia vitale". Che potrebbero
diventare importanti nel prosieguo della crisi.
Non solo. Tutto l'articolato del progetto di legge mira a
eliminare la stragrande maggioranza delle sementi tradizionali, per
favorire quelle brevettate - ovvero i semi venduti dalle multinazionali
tipo Monsanto, ecc - e, ancora una volta, quelle geneticamente
modificate.
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Quando ti tolgono il lavoro e ti ammazzano di tasse, l’ultima
speranza rimane quella di tornare alla terra per auto produrre il
sostentamento necessario alla vita di tutti i giorni. Tanto è vero che
la fortissima crisi economica ha favorito la nascita di migliaia di
nuovi agricoltori, anche in Italia, ognuno con il proprio orticello.
Ma ecco arrivare la proposta di legge UE – totalmente folle – che vuole
mettere al bando i piccoli orti e vietare l’autoproduzione di cibo. A
questo punto, e se dovesse andare in porto, cosa resterà se non la
rivolta sociale contro il regime tecnocratico?
Una nuova legge
proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale “coltivare,
riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non sono stati
“analizzati, approvati e accettati” da una nuova burocrazia europea
denominata “Agenzia delle Varietà Vegetali europee”. Si chiama “Plant Reproductive Material Law”,
e tenta di far gestire al governo la regolamentazione di quasi tutte le
piante e i semi. Se un contadino della domenica coltiverà nel suo
giardino piante con semi non regolamentari, in base a questa legge,
potrebbe essere condannato come criminale. Questa legge, protesta Ben
Gabel del “Real Seed Catalogue”, intende stroncare i produttori di
varietà regionali, i coltivatori biologici e gli agricoltori che operano
su piccola scala. «Come qualcuno potrà sospettare – afferma Mike Adams su “Natural News” –
questa mossa è la “soluzione finale” della Monsanto, della DuPont e
delle altre multinazionali dei semi, che da tempo hanno tra i loro
obiettivi il dominio completo di tutti i semi e di tutte le coltivazioni
sul pianeta».
Criminalizzando i
piccoli coltivatori di verdure, qualificandoli come potenziali criminali
– aggiunge Adams – i burocrati europei possono finalmente «consegnare
il pieno controllo della catena alimentare nelle mani di corporazioni
potenti come la Monsanto». Il problema lo chiarisce lo stesso Gabel: «I
piccoli coltivatori hanno esigenze molto diverse dalle multinazionali –
per esempio, coltivano senza usare macchine e non vogliono utilizzare
spray chimici potenti». Per cui, «non c’è modo di registrare quali sono
le varietà adatte per un piccolo campo, perché non rispondono ai severi
criteri della “Plant Variety Agency”,
che si occupa solo dell’approvazione dei tipi di sementi che utilizzano
gli agricoltori industriali». Praticamente, d’ora in poi, tutte le
piante, i semi, gli ortaggi e i giardinieri dovranno essere registrati.
«Tutti i governi sono, ovviamente, entusiasti dell’idea di registrare
tutto e tutti», sostiene Adams. Tanto più che «i piccoli coltivatori
dovranno anche pagare una tassa per la burocrazia europea per registrare
i semi». Gestione delle richieste, esami formali, analisi tecniche,
controlli, denominazioni delle varietà: tutte le spese saranno
addebitate ai micro-produttori, di fatto scoraggiandoli.
«Anche se questa
legge verrà inizialmente indirizzata solo ai contadini commerciali –
spiega Adams – si sta stabilendo comunque un precedente che, prima o
poi, arriverà a chiedere anche ai piccoli coltivatori di rispettare le
stesse folli regole». Un tecno-governo impazzito: «Questo è un esempio
di burocrazia fuori controllo», spiega Ben Gabel. «Tutto quello che
produce questa legge è la creazione di una nuova serie di funzionari
dell’Ue, pagati per spostare montagne di carte ogni giorno, mentre la
stessa legge sta uccidendo la coltura da sementi prodotti da agricoltori
nei loro piccoli appezzamenti e interferisce con il loro diritto di
contadini a coltivare ciò che vogliono». Inoltre, aggiunge Gabel, è
molto preoccupante che si siano dati poteri di regolamentare licenze per
tutte le specie di piante di qualsiasi tipo e per sempre – non solo di
piante dell’orto, ma anche di erbe, muschi, fiori, qualsiasi cosa –
senza la necessità di sottoporre queste rigide restrizioni al voto del
Consiglio.
Come sempre, il
diavolo si nasconde nei dettagli: «Il problema di questa legge è sempre
stato il sottotitolo, che dice un sacco di belle cose sul mantenimento
della biodiversità e sulla semplificazione della legislazione», come se
il nuovo dispositivo rendesse finalmente le cose più facili, ma «negli
articoli della legge c’è scritto tutto il contrario», avverte Adams.
Esempio: dove si spiega come “semplificare” le procedure per le varietà
amatoriali, non si fa nessun accenno alle accurate classificazioni già
elaborate dal Defra,
il dipartimento britannico per l’agricoltura impegnato a preservare le
varietà amatoriali. Di fatto, spiega lo stesso Adams, la maggior parte
delle sementi tradizionali saranno fuorilegge, ai sensi della nuova
normativa comunitaria. «Questo significa che l’abitudine di conservare i
semi di un raccolto per la successiva semina – pietra miliare per una
vita sostenibile – diventerà un atto criminale». Inoltre, spiega Gabel,
questa legge «uccide completamente qualsiasi sviluppo degli orti nel
giardino di casa in tutta la comunità europea», avvantaggiando così i
grandi monopoli sementieri.
E’ quello che stanno
facendo i governi, insiste Adams: «Stanno prendendo il controllo, un
settore alla volta, anno dopo anno, fino a non lasciare più nessuna
libertà», al punto di «ridurre le popolazioni alla schiavitù in un
regime dittatoriale globale». Si avvera così la “profezia” formulata da
Adams nel libro “Freedom Chronicles 2026”
(gratuito, scaricabile online), nel quale un “contrabbandiere di semi”
vive in un tempo in cui le sementi sono ormai divenute illegali e c’è
gente che, per lavoro, ne fa contrabbando, aggirando le leggi orwelliane
imposte della Monsanto. L’incubo pare destinato a trasformarsi in
realtà: «I semi stanno per diventare prodotti di contrabbando», afferma
Mike Adams. «Chiunque voglia prodursi il suo proprio cibo sta per essere
considerato un criminale». Questo, conclude Adams, è il dominio totale
sulla catena alimentare. «Tutti i governi cercano un controllo totale
sulla vita dei cittadini». Per questo, oggi «cospirano con le
multinazionali come la Monsanto», ben decisi a confiscare la libertà più
elementare, cioè il diritto all’alimentazione. «Non vogliono che nessun
individuo sia più in grado di coltivare il proprio cibo».
* da greengeneration.it
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