Dentro l’Altra Europa con Tsipras, non tutti ormai stanno con Tsipras e nemmeno sono allineati alle posizioni espresse da Marco Revelli, l’ultimo dei garanti. Ecco perché diserteranno Cosmopolitica, l’assemblea di SI-SEL
D’Attorre, Fratoianni, Fassina: il nuovo che avanza
Nella conferenza stampa di Altra Europa Marco Revelli,pur
esprimendo critiche sia pur blande di metodo e di merito al percorso, ha
comunicato il proposito di partecipare come AET alla prossima assemblea
di SI-SEL intitolata Cosmopolitica, dando seguito a una decisione presa
a maggioranza in una poco partecipata riunione del Comitato nazionale
di AET.
Avevamo chiesto, come componenti del Comitato nazionale,
di promuovere un’assemblea nazionale de L’Altra Europa per discutere non
solo sul metodo e il merito del progetto di SI-SEL ,ma anche e
soprattutto sulle caratteristiche e sui contenuti,che sono apparsi
chiari sin dall’inizio.
Un’Assemblea Nazionale per discutere del futuro de L’Altra
Europa e della nascita di un soggetto politico della sinistra da
costruire non attraverso la solita ricomposizione del ceto politico e
dei gruppi dirigenti in improbabili contenitori senza contenuti, ma
avviando un percorso aperto da costruire con movimenti, associazioni,
forze politiche e sociali. Un percorso di chiara rottura con le
compatibilità dell’attuale assetto economico finanziario, sociale e
culturale imposto dalle classi dominati in Europa e in Italia.
Diversamente da SI-SEL, a noi pare che la questione non
sia lo scioglimento delle organizzazioni partitiche,come riduttivamente
si vuol far credere, e nemmeno i centimetri di distanza dal PD di Renzi o
non di Renzi. La questione riguarda esattamente il progetto, il suo
carattere elettoralistico, vago e ambiguo nelle alleanze come dimostra
la situazione di Milano. Riteniamo che la partecipazione a questa
Cosmopolitica segni un ulteriore allontanamento di un ristretto gruppo
di componenti dell’ AE rispetto agli (ultimi) aderenti all’AE, molto
critici rispetto al modo di costruzione del progetto politico, con
particolare riferimento al sedicente processo di costruzione del
soggetto unitario, destinato a muoversi nell’ottica della riproposizione
di un centro sinistra, non fondato su analisi di fase, né
sull’individuazione di prospettive strategiche, ed un ulteriore
affossamento del percorso originario di AET, che tanto entusiasmo e
‘novità’ aveva suscitato.
di Imma Barbarossa, Sauro Di Giovanbattista, Cristina Quintavalla, Riccardo Rossi, Nando Simeone
Cosmopolitica? No grazie, meglio Plan B
Dall’eurodeputata dell’Altra Europa, Eleonora Forenza, alla Rete antiliberista e anticapitalista: ecco chi è partito per Madrid per partecipare alla tre giorni sul Plan B per l’Europa promossa da Varoufakis
di Giulio AF Buratti
Eleonora Forenza, eurodeputata de L’Altra Europa con Tsipras – gruppo GUE/NGL, parteciperà da oggi, venerdì 19 a domenica 21 febbraio alla
tre giorni di “Un piano B per l’Europa” a Madrid, a cui prenderanno
parte le principali reti europee e tra gli altri Yanis Varoufakis, Lola
Sanchez e Miguel Urban di Podemos, Alberto Garzon di IU, Oskar
Lafontaine: «Si tratta di un’importante occasione di confronto sui temi
dell’alternativa all’austerità, della democrazia, della sostenibilità
ambientale, della mobilitazione contro i mega trattati come il TTIP,
dell’autodeterminazione delle donne. Da questa tre giorni usciremo con
un’agenda europea di mobilitazione comune, come fu per i Forum Sociali
europei: riconnettere le lotte, i conflitti sociali, le vertenze e i
movimenti è il nostro obiettivo, per un’altra Europa sempre più
necessaria».
Anche la rete antiliberista e
anticapitalista parte con una propria delegazione: ” A Madrid e, dopo
Madrid, in Italia e in tutta Europa per costruire dal basso un “piano B”
contro l’austerità, contro la guerra e per la democrazia – si legge in
un comunicato – La Rete antiliberista e anticapitalista sarà nella
capitale dello stato spagnolo, dal 19 al 21 febbraio, per prendere parte
alla conferenza europea, promossa dall’appello Plan B Europa, per
costruire uno spazio di convergenza europea contro l’austerità e per la
costruzione di una democrazia autentica.La lezione greca ci spiega come
l’assenza di un movimento internazionale efficace di appoggio al governo
di Syriza ha facilitato lo scenario che ha condotto alla firma del
terzo memorandum. Una parte della responsabilità la ebbe proprio il
governo greco che preferì non incoraggiare tale movimento negli altri
paesi, preferendo cercare alleati nei governi e nei partiti
social-liberisti, non volendo apparire come una fonte di disordine né
alimentare le resistenze negli altri paesi. Ma è stato un errore: un
movimento organizzato in tutta Europa che avesse preteso giustizia per
il popolo greco avrebbe potuto essere un’arma potente per le
rivendicazioni di tutte le classi oppresse dell’eurozona.
Quella rete europea va costruita subito e messa in condizioni di
poter costruire conflitto con i governi e relazioni tra i lavoratori,
tra le donne e gli uomini in carne e sangue. Al di là della possibilità
di rottura con le istituzioni europee (includendo la moneta se così
esige la situazione), è fondamentale una strategia internazionalista che
lotta contro un avversario che si organizza, appunto, su scala europea.
Perciò l’obiettivo della conferenza di Madrid non può limitarsi a un dibattito politico o strategico: abbiamo anche l’obbligo di costruire un movimento su scala europea contro l’austerità, i debiti illegittimi e odiosi e per la democrazia. L’assenza di un approccio internazionalista ha lasciato campo libero all’attuazione del progetto neoliberalista per l’Europa in tutta la sua asprezza. E, nei contesti nazionali scossi dalla crisi, frammentati dalle politiche di deregulation, desertificati dalle complicità nei governi di pezzi della sinistra radicale, hanno preso fiato risposte populiste e discorsi egemonizzati dalla estrema destra.
Questo nuovo movimento europeo, ancora da costruire, avrà bisogno di comitati di appoggio e di iniziative locali, territoriali e settoriali che accompagnino la sua costruzione. E’ quello che faremo al ritorno da Madrid. Non c’è tempo da perdere».
Perciò l’obiettivo della conferenza di Madrid non può limitarsi a un dibattito politico o strategico: abbiamo anche l’obbligo di costruire un movimento su scala europea contro l’austerità, i debiti illegittimi e odiosi e per la democrazia. L’assenza di un approccio internazionalista ha lasciato campo libero all’attuazione del progetto neoliberalista per l’Europa in tutta la sua asprezza. E, nei contesti nazionali scossi dalla crisi, frammentati dalle politiche di deregulation, desertificati dalle complicità nei governi di pezzi della sinistra radicale, hanno preso fiato risposte populiste e discorsi egemonizzati dalla estrema destra.
Questo nuovo movimento europeo, ancora da costruire, avrà bisogno di comitati di appoggio e di iniziative locali, territoriali e settoriali che accompagnino la sua costruzione. E’ quello che faremo al ritorno da Madrid. Non c’è tempo da perdere».
Info e programma dell’evento su: http://planbeuropa.es/
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