Con
la serrata del Parlamento contro i giudici, il referto medico non
lascia speranze: il Pd -dopo cinque anni di malattia e di coma – è
passato a miglior vita. Si lo so ci sono milioni di persone, di
elettori, di fan delle primarie che sperano si tratti di morte
apparente, di un coma profondo dal quale il corpo adagiato sui lenzuoli
potrebbe risvegliarsi. E come nelle indicazioni terapeutiche più
recenti si sforzano di parlare, di ricordare, sussurrano quelle cose di
sinistra che il malato ancora cosciente, si era sempre rifiutato di
dire.
Ma non c’è niente da fare: il Pd vuole salvare a tutti i costi
Berlusconi e con lui il sistema corruttivo che si è instaurato nel
Paese, la svendita del lavoro e dei beni comuni. Non è soltanto la
serrata: sono le giustificazioni penose e infantili come pepite di
cattiva coscienza; è la proposta di legge di Mucchetti e Zanda per
trasformare l’ineleggibilità in incompatibilità, il che salverebbe
Berlusconi in anche caso di condanna definitiva in Cassazione,
dall’esclusione perpetua dai pubblici uffici; è il rifiuto del partito
di tentare qualsiasi altra strada che non sia quella dell’inciucio col
in Cavaliere e non certo per il bene del Paese visto che il governo
Letta è immobile come un crotalo di cui si sentono solo i sonagli
mediatici; è la carognata fatta a una donna e a una bambina di sei anni
consegnate – in totale illegalità – al dittatore kazaco amico di
Berlusconi, ovviamente all’insaputa di tutti ; è la possibile grazia al
Cavaliere che, secondo Libero, sarebbe nelle intenzioni del premier e di
Napolitano. Con smentite che non smentiscono, anzi favoriscono i
sospetti: il Qurinale che dice “non c’è nessuna pratica sulla scrivania”
, è davvero patetico, solo senile alterigia in linguaggio decotto.
Essendo impossibile non vedere il corpo serenamente composto, il
fatto che non risponde e non pensa, ma ha tra le mani l’immaginetta del
Cavaliere, c’è da prender una decisione: o fare le vedove inconsolabili
che portano fiori al caro estinto al cimitero monumentale dove tuttavia
un epitaffio ammonisce che “Assumere una posa seria non migliora la
qualità dei propri pensieri.” oppure cominciare a guardasi attorno per un nuovo soggetto politico. Dopotutto la vita continua e noi, credo , vogliamo vivere.
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