sabato 20 luglio 2013

Saccomanni: "Vendere Eni, Enel e Finmeccanica" di Dino Greco, Liberazione.it



Non è escluso che il Tesoro decida di cedere quote di società pubbliche - incluse Eni, Enel e Finmeccanica - per ridurre il debito. Così parlò Fabrizio Saccomanni, in un'intervista a Bloomberg Tv, a Mosca. Lo scopo?: ''Stiamo considerando l'ipotesi - ha detto il ministro - perché queste compagnie sono profittevoli e danno dividendi al Tesoro, così dobbiamo considerare anche la possibilità di usarle per la riduzione del debito''. 
L'obiettivo è fare cassa, in qualsiasi modo, per "contribuire alla riduzione dello stock del debito". Siamo ad una campagna di svendite "senza frontiere": dagli asset strategici al demanio. Fra poco arriveremo a scuole e ospedali. E c'è l'esempio greco a fare da battistrada. 
Del resto, cosa può importare ad una classe dirigente impregnata di monetarismo fondare una strategia economica, una politica industriale? Queste sono per lor signori fanfaluche d'importazione soviettista. L'importante è abbattere il debito. Se poi questo significa aprire al saccheggio dei beni comuni e distruggere ciò che resta della "mano pubblica" per affidare ogni prospettiva di crescita alle convenienze dei privati, pazienza. Disoccupazione, collasso del manufatturiero, disoccupazione di massa, crollo dei consumi e della domanda aggregata non rientrano nelle preoccupazioni da prendersi in considerazione. Questo è il prodotto delle "larghe intese", l'esecutivo che bisogna tenere in vita anche a costo di distruggere la credibilità del Paese, quello a cui il Pd si sta immolando e alla cui sopravvivenza Giorgio Napolitano sta affidando i destini dell’Italia. 
Un lettore ieri ci ha scritto questo: in tutto il mondo c'è una rivolta contro un paradigma economico-sociale che sta depredando i popoli e devastando la vita di miliardi di esseri umani. Ovunque ci si ribella. Da noi no. Da noi sembra che una cappa di cloroformio abbia anestetizzato le coscienze, senza la percezione che il baratro si avvicina e che coloro che detengono le redini del potere stanno solo proteggendo interessi particolari e oligarchie prive di responsabilità nazionale. Bisogna proprio avere l'acqua alla gola per buttare per aria il tavolo?

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