giovedì 1 agosto 2013

Pampanelli/Prc Perugia: Il Comune investa sui “Rifiuti Zero”

ImageOggi in commissione è stato votato il nostro Ordine del Giorno che chiede al Comune di Perugia di aderire alla campagna “Rifiuti zero” e di intraprendere tutti gli sforzi affinché, in sede di aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, vengano inseriti gli obiettivi della progressiva riduzione di quelli prodotti, dell’aumento della differenziata, e del riutilizzo della materia anche attraverso il trattamento a freddo o meccanico-biologico dei rifiuti;
«Il nostro odg, oltre a chiedere l’adesione alla campagna nazionale “Rifiuti Zero”, impegna Sindaco e Giunta ad istituire un Osservatorio comunale, composto di istituzioni territori e cittadini, col fine di coadiuvare e coordinare tutte le iniziative possibili tese all’aumento esponenziale della differenziata e di prevedere entro il 2016 un centro di smistamento per il riuso degli oggetti che possono essere reinseriti nel mercato».
Così il Capogruppo Pampanelli che continua:
«A nostro avviso non si deve perdere l’ occasione di approvare linee guida in cui si rafforzino la raccolta differenziata fino all’obiettivo rifiuti zero, si preveda, nella chiusura del ciclo dei rifiuti, il ricorso al trattamento a freddo e si applichi la tariffazione puntuale tanto da rispettare il principio che chi più inquina più paga.
Tutto questo non confligge con nessun Piano né regionale né di Ambito e certo va preservata l’autonomia dei Comuni che, se vogliono, possono arrivare al massimo livello di differenziata possibile a prescindere, appunto, dal sistema di chiusura del ciclo che l’ATI deciderà di darsi. Non capiamo allora perché il PD (il resto della maggioranza ha votato a favore) abbia bocciato questo odg. Da anni leggi statali e disposizioni del Parlamento europeo chiedono di ricorrere per lo smaltimento dei rifiuti a tecnologie pulite che siano in grado di salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini e che facciano anche diminuire i costi del servizio.
Il problema secondo noi, al di là di facili proclami o ideologie sull’argomento, è di dotare il Comune e, possibilmente, l’Umbria di un sistema sostenibile che punti ad una progressivo e totale riuso della materia. Non esistono chiusure del ciclo che non portino al conferimento in discarica (i termovalorizzatori vi conferiscono materie molto più nocive come le ceneri prodotte), ma sistemi che riducono al massimo questa opzione e trasformano in altri prodotti (ad esempio in inerti per l’edilizia) i materiali non riciclabili. Questo già accade in città di tutto il mondo (alcune con popolazioni di 800000 abitanti) e pensiamo che Perugia deve essere capofila nella regione di queste politiche. Forse manca la volontà politica poiché sia gli inceneritori che i cementifici rappresentano corposi investimenti economici che se anche un solo Comune dell’ATI 2, arrivasse a livelli sopra l’80% di differenziata manderebbe all’aria i cospicui introiti su cui contano appunto gli
 investitori”.
Capogruppo PRC Comune Perugia
Emiliano Pampanelli

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