Il minculpop renziano oggi sceglie, come arma di distrazione di massa, i comuni che mettono troppe tasse. Lo fa per evidenziare
come "i cattivi" del territorio tartassano, mentre i "buoni" del
governo abbassano le imposte. Ma la Corte dei Conti, che si intende poco
di propaganda, ha messo in evidenza una situazione drammatica che sta
portando al collasso l'intero paese. Non è solo Roma ad avere problemi
di degrado. Tutte le città, chi più, chi meno, hanno oggi a disposizione
fondi insufficienti per svolgere il loro compito. Buche nelle strade,
calcinacci che cadono sopra gli studenti, trasporti inesistenti o
inefficienti, quartieri e aree verdi pieni di sporcizia e via dicendo,
sono cronaca di tutti i giorni. Ora è vero che c'erano e ci sono
sprechi, ma la quantità enorme dei tagli di questi ultimi 10 anni ha
provocato la lenta distruzione della Stato. E' una scelta politica che
ha poco a che fare con la crisi, ma con l'idea che, per funzionare
meglio, tutto debba passare ai privati . E così si negano le risorse per
fare la normale manutenzione della cosa pubblica, facendo infuriare i
cittadini, che, da una parte pagano tasse sempre più salate e dall'altra
ricevono sempre meno servizi e , per di più, scadenti. L'aumento delle
tasse locali non copre minimamente la montagna di soldi che il Governo
non passa più alle autonomie locali, che i bilanci, sono costretti a
costruirli facendo "la cresta" ai servizi pubblici. Tra un pò saremo al
punto di non ritorno. Avremo un territorio sfasciato senza avere una
lira (non un euro, una lira) nemmeno per le emergenze. L'incuria, se
dura tanti anni, diventa degrado inarrestabile. A quel punto si
privatizzerà tutto e si avrà un doppio regime. L'esempio sono le
ferrovie. Treni di lusso per i ricchi e vagoni aperti e senza aria
condizionata, con i sedili scassati per le corse dei pendolari. Un
partito e un Governo di sinistra dovrebbe invertire questa tendenza
dirottando tutte le risorse su piano di recupero nel territorio e delle
nostre bellezze, del decoro e dell'arredo urbano, delle infrastrutture e
dei servizi. Non è solo buona amministrazione, ma anche tanto buon
lavoro. Ah già, ma dopo chi la sente la Troika.
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