Gli stabili di proprietà vaticana a Roma sono in via della Vite, via del Gambero, via Boncompagni, via Bocca di Leone, via del Corso, via Margutta, via del Babuino, via Sistina, piazza Mignanelli (il palazzo di Valentino è suo, l’affitto è di 160mila euro). Poi si snodano nel cuore della vecchia Roma, sino a via dell’Orso, via dei Coronari, via del Governo Vecchio, oltre a palazzi interi in via della Conciliazione, via Cavour, via Quattro Fontane, via dell’Olmata, via XX Settembre, vicolo della Campana, via dei Corridori, vicolo del Leonetto, via Zanardelli, e poi a via Nomentana, all’Esquilino e ai Parioli, per non parlare del Gianicolo.
Oramai è considerata come una multinazionale del mattone, per di più esentasse. Con un patrimonio immobiliare di tutto rilievo: oltre duemila immobili solo nella Capitale e in particolare nelle zone di pregio, valutato oltre nove miliardi di euro. Con abitazioni anche di lusso, ville, palazzi storici. Tutti gestiti dal palazzetto a due passi da Piazza di Spagna dove ha sede la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, meglio nota con l’antico nome di De Propaganda Fide ora guidato dal cardinale Ivan Dias, ma prima di lui dall’intraprendente cardinale Crescenzio Sepe.Oggi questa ricchezza è sotto i riflettori. Si cercano gli inquilini eccellenti degli stabili di proprietà vaticana che da via della Vite a via del Gambero, da via Boncompagni a via Bocca di Leone, da via del Corso a via Margutta, da via del Babuino a via Sistina, da piazza Mignanelli (il palazzo di Valentino è suo, l’affitto è di 160mila euro) si snodano nel cuore della vecchia Roma, sino a via dell’Orso, via dei Coronari, via del Governo Vecchio, oltre a palazzi interi in via della Conciliazione, via Cavour, via Quattro Fontane, via dell’Olmata, via XX Settembre, vicolo della Campana, via dei Corridori, vicolo del Leonetto, via Zanardelli, e poi a via Nomentana, all’Esquilino e ai Parioli, per non parlare del Gianicolo. Sono frutto di lasciti. Donazioni accumulatisi nei secoli per l’attività di missione della Chiesa. Come pure quei terreni che costeggiano la Pontina, verso Pomezia, e poi verso Vicovaro, l’area di Trigoria, Castel Gandolfo. Alcune aree godono dell’extraterritorialità. E’la forza economica della Chiesa messa sotto accusa dallo scandalo degli affari consumatisi all’ombra del G8.Case in certi casi usate per corrompere e fare altri affari. Secondo i magistrati di Perugia con la benedizione del cardinale Sepe. Alla fine si vedrà quali responsabilità emergeranno. E’ un fatto però che anche in Vaticano qualcosa si è mosso: si ritiene indispensabile un’operazione trasparenza, che limiti l’autonomia assoluta di cui ha goduto la Congregazione. Questa larghezza di mezzi e risorse ed anche questa autonomia era giustificata dall’esigenza di fronteggiare le esigenze legate al compito di “promuovere, sostenere e coordinare l’azione missionaria della Chiesa cattolica in tutto il mondo”. Compito dell’Ex Propaganda Fide è quello di assicurare un’adeguata ed equa distribuzione dei missionari nel mondo; curare la formazione del clero secolare e degli operatori pastorali; affidare a Istituti, Società religiose o Chiese particolari, l'evangelizzazione dei territori di missione. A servizio della Missione ad gentes nel 2003 lavoravano circa 85.000 sacerdoti.Al loro fianco ci sono circa 28.000 religiosi non sacerdoti, 45.000 suore e 1.650.000 catechisti. La Congregazione segue inoltre il cammino di formazione spirituale ed accademica del clero, che si svolge nella pontificia Università Urbaniana, in 280 Seminari Maggiori interdiocesani e 110 Seminari Minori, assicurando loro anche un sostegno economico. Compito del dicastero è anche la costruzione di chiese, seminari, case religiose, locali per la formazione religiosa e umana. Che vuole dire la gestione di circa 42.000 scuole, 1.600 ospedali, oltre 6.000 dispensari, 780 lebbrosari. Tutto questo ha un costo. E’ sorretto dalle donazioni per le missioni dei fedeli, dalla gestione del patrimonio della Congregazione. Ma gli “affari” e le “cricche” sono un’altra cosa.
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