giovedì 12 gennaio 2012

Vinti: "Gli italiani sono stati chiari: ripubblicizzazione del servizio idrico"

PERUGIA - Dall’Assessore regionale Stefano Vinti riceviamo e pubblichiamo: “Che c’entra “la gestione pubblica dell’acqua e la fuoriuscita degli interessi privati dal servizio idrico”, votata da 27 milioni di cittadini italiani con l’affermazione “la gestione dell’acqua come risorsa pubblica deve corrispondere alla valorizzazione del contenuto economico della gestione”, del Ministro dell’ambiente Corrado Clini? Forse c’è qualcosa che non va. Sono principi diametralmente opposti. Il primo, esito del referendum popolare ed in quanto tale da rispettare.
Il secondo, indice che l’attuale Governo non intende invece rispettare l’esito del referendum e si sta muovendo rapidamente verso l’aggiramento del volere popolare, nascondendosi dietro la crisi e l’emergenza.
La mancata applicazione a più di sei mesi dal voto, i primi attacchi, operati sotto il governo Berlusconi (si paga ancora la remunerazione del capitale delle bollette), erano solo l’inizio. Il governo Monti, per concludere l’opera, col Decreto liberalizzazioni introdurrà misure che potrebbero archiviare definitivamente il referendum.
Non sono solo vaghe idee, sono le dichiarazioni di autorevoli rappresentanti dell’Esecutivo che ce lo dicono apertamente. Viene a gran voce ribadito che l’acqua è sì un bene pubblico, ma che la sua gestione va liberalizzata. Quindi, per capirci, finché sgorga e corre libera è di tutti, dal momento in cui viene incanalata serve al profitto.
Ma il voto non aveva detto il contrario? Milioni di italiani, tra cui circa 387.000 umbri (il 96% circa degli aventi diritto al voto) si sono espressi molto chiaramente: ripubblicizzazione del servizio idrico e abrogazione del profitto nella gestione dell’acqua, eliminando il 7% di remunerazione del capitale investito. E questo ci aspettiamo”.

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