Sono
un produttore agrumicolo siciliano. In questi giorni, nel pieno della
stagione delle arance, anziché a raccogliere sono al computer a mandare
appelli affinché si aprano gli occhi su ciò che sta succedendo qui. Vi
scrivo da Lentini, provincia di Siracusa. Eravamo al corrente dei
blocchi imminenti già dalla settimana scorsa. A differenza di noi la
maggior parte della popolazione era assolutamente ignara e questo ad
ulteriore riprova del fatto che il fenomeno non nasce come popolare.
Lunedì sono cominciati i blocchi. Qui a Lentini ne sono stati
organizzati parecchi, almeno 4 sulle principali vie d'accesso del paese.
Tutti i mezzi commerciali anche semplici macchie furgonate sono stati
costretti a fermarsi e a dimostrare solidarietà al movimento
abbandonando il mezzo.
Ho passato un po' di tempo ad osservare questi blocchi, non c'era
ovviamente nessuna facoltà nel poter scegliere di aderire o meno. I toni
ed i modi erano semplicemente intimidatori, in una maniera che nessun
siciliano che voglia campare cent'anni potrebbe mai fraintendere.. Un
ragazzo africano venditore ambulante, che evidentemente non conosce bene
questi codici comportamentali è stato circondato, gli hanno aperto gli
sportelli è fatto capire in maniera poco velata cosa doveva fare. La sua
macchina è ancora parcheggiata lì. I blocchi non si sono limitati a
sequestrare i mezzi, ma hanno fatto opera di indottrinamento. Ciascun
autista veniva informato dei motivi della protesta che doveva ovviamente
condividere. Mio padre ha avuto qualche piccola obbiezione da fare.
Quando gli è stato detto che l'indomani avrebbero impedito anche la
libera circolazione dei mezzi ad uso civile, lui ha obbiettato che mia
madre avrebbe dovuto fare delle visite mediche e loro gli hanno risposto
che in tal caso avrebbe dovuto esibire il certificato medico. Quando
mio padre ha reagito dicendo che non solo questo sistema di protesta era
sbagliato, ma semplicemente folle, è stato costretto, per punizione, ad
accostare fino a nuovo ordine. Dopo mezz'ora è potuto ripartire. Da
ieri squadracce di individui poco raccomandabili girano intimando a
ciascun esercente, artigiano, ecc.. di chiudere l'attività pena
ritorsioni. Ieri, la panettiera, quando sono entrato in panificio aveva
le mani tremanti: "mi anno detto che se quando tornano trovano aperto
spaccano tutto". Idem in molti altri esercizi, "scusate , ma ci hanno
fatto chiudere per sciopero". Il fatto che le forze dell'ordine abbiano
assistito passivamente a questi eventi, con i finestrini delle macchine
ben chiusi per non sentire il carattere intimidatorio dei pacifici
manifestanti nei confronti degli autisti dei mezzi è gravissimo. So che
ovviamente le pattuglie rispondo ad ordini ricevuti, ma legittimare in
questo modo queste pratiche anti democratiche, consentire la violazione
dei diritti fondamentali di altri individui, crea dei precedenti molto
pericolosi. Dare un simile potere a chi non ha alcun diritto di
esercitarlo, è un gioco pericoloso, dal quale può essere difficile
tornare indietro. Purtroppo navigando sul web vedo che questa ventata di
rivoluzione crea tanto entusiasmo ed accende gli animi di chi, forse,
non si rende conto di cosa sta succedendo. Gli studenti che oggi
scendono in piazza, non sanno che in questo momento qualcuno sta rubando
un pezzo della loro futura libertà. Questa azione non è in alcun modo
fatta per dare alcun beneficio ai siciliani. Nessuno si è presentato al
palazzo della regione per pretendere una migliore gestione delle
risorse, una riduzione dei costi della politica siciliana, interventi
economici ed infrastrutturali per ridurre gli svantaggi territoriali per
meglio competere sul mercato europeo o altre delle mille cose che
avremmo bisogno venissero fatte. NO! CIO CHE E' IN CORSO E' UNA MACRO
ESTORSIONE. In Sicilia, ciò cui siamo comunemente abituati, è che
qualcuno bussi alla nostra porta e ci dica "o paghi o non ti facciamo
più lavorare - ti bruciamo il negozio o la macchina". Qui quanto avviene
oggi e che a ciascuna persona che lavora, almeno nel mio territorio,
venga detto "o lo stato paga, o non ti facciamo più lavorare, non ti
restituiamo il mezzo di trasporto, le merci, non ti diamo più il diritto
di mangiare o circolare liberamente". Tutti in ostaggio e boia chi
molla. Quale sia il riscatto che dovrà essere pagato non è ben chiaro. A
parte gli interessi di qualche categoria che vuole che la crisi pesi
più sugli altri che su di se, qui qualcuno sta mostruosamente speculando
sul disagio e l'ignoranza della gente per costruirsi un credito
politico, a partire da Forza Nuova che si cela dietro il comitato forza
d'urto, così come tanti altri individui di discutibile reputazione.
Ciascuno cittadino e ciascuna categoria, in qualsiasi regione di Italia
in questo momento è in difficoltà, ma l'uso della violenza e della
prepotenza per l'accaparramento di privilegi non è ammissibile. E'
irresponsabile, non ce lo possiamo permettere più. La "rivoluzione"
dovrebbe portare esattamente l'effetto opposto rispetto ciò cui stiamo
assistendo. Ripristinare lo stato di diritto. Abolire i privilegi. Dare
regole eque e chiare e farle rispettare a tutti! Tutto ciò e molto
triste e mi amareggia tantissimo, come italiano e come siciliano.
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