“Gli
arresti di stamane sono l'ennesimo tentativo di ridurre il movimento No
tav ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e
delegittimarlo. È l'ennesimo punto di continuità tra il governo
Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi
protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un
clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che
avvengono”- Così il segretario di Prc Paolo Ferrero subito dopo i 40
provvedimenti giudiziari, di cui 25 di custodia cautelare, emessi dalla
procura di Torino. “Il 28 giugno e il 3 luglio ho partecipato anch'io
alle manifestazioni in Val di Susa – aggiunge - sono stato
abbondantemente gasato e voglio affermare ancora una volta che - al
contrario di cosa si vuol far credere - il movimento No tav non è un
problema di ordine pubblico ma una grande esperienza politica in cui una
comunità vuole decidere democraticamente sul proprio futuro, così come
democraticamente decide le forme e i contenuti delle mobilitazioni”. Il
Prc esprime solidarietà al movimento No Tav e sottolinea l'impegno “a
proseguire la lotta affinchè quello sperpero di danaro pubblico, inutile
e dannoso, venga fermato e la Val di Susa non sia più una terra
militarizzata”. Solidarietà anche da Giorgio Cremaschi, presente in uno
dei luoghi degli arresti, la casa del consigliere comunale Guido Fissore
di Villarfocchiardo, un paese della Val di Susa, e dal sindacato di
base Usb. “Nessuna voglia di dialogare – sottolinea Cremaschi – solo
voglia di reprimere”. Proprio domani Usb terrà uno sciopero generale
nazionale. “Insieme agli striscioni dei lavoratori e delle aziende in
lotta, alla manifestazione nazionale di Roma – si legge in un comunicato
- porteremo anche questo: LIBERTA’ PER I NO TAV. LE LOTTE NON SI
ARRESTANO”, “Questo Governo sta usando sempre più spesso la mano pesante
nei confronti di chi lotta e di chi difende la propria vita e il
proprio lavoro. Non possiamo accettarlo – evidenzia Paolo Leonardi,
coordinatore nazionale dell’Usb - la USB sarà in piazza al fianco dei NO
TAV in ogni iniziativa di risposta a questi incredibili provvedimenti
repressivi che sarà decisa in Valle. Non possiamo accettare che la
volontà evidente di tutta una popolazione di difendere il proprio
territorio dalla devastazione delle grandi e inutili opere come la TAV
sia attaccata in maniera repressiva per cercare di fiaccare la
resistenza che, comunque, sappiamo non si fermerà”, conclude il
dirigente USB”.
Il blitz è scattato questa mattina all’alba ed ha coinvolto quindici
province: 26 le persone tratte in arresto, più altre quindici a cui sono
stati comminati provvedimenti giudiziari. A tutte viene contestato di
aver partecipato agli scontri di questa estate nei pressi di Chiomonte.
Oltre che nel capoluogo piemontese, l'operazione riguarda le province di
Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova, Genova, Pistoia, Cremona,
Macerata, Biella, Bergamo, Parma e Modena.
I reati contestati sono lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale per gli incidenti al cantiere della Tav di Chiomonte (Torino) nel quale rimasero feriti oltre 200 uomini delle forze dell'ordine e decine di manifestanti. Le ordinanze, emesse dal gip di Torino, Federica Bompieri, su richiesta del Procuratore aggiunto Andrea Beconi, non riguardano reati associativi. Oltre a Fissore, tra i primi arrestati ad essere accompagnati in questura c'è, Giorgio Rossetto uno dei leader del centro sociale torinese Askatasuna. Solo due provvedimenti sono stati eseguiti in Val di Susa. Tra gli altri anche Paolo Maurizio Ferrari, ex membro delle Brigate Rosse.
I reati contestati sono lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale per gli incidenti al cantiere della Tav di Chiomonte (Torino) nel quale rimasero feriti oltre 200 uomini delle forze dell'ordine e decine di manifestanti. Le ordinanze, emesse dal gip di Torino, Federica Bompieri, su richiesta del Procuratore aggiunto Andrea Beconi, non riguardano reati associativi. Oltre a Fissore, tra i primi arrestati ad essere accompagnati in questura c'è, Giorgio Rossetto uno dei leader del centro sociale torinese Askatasuna. Solo due provvedimenti sono stati eseguiti in Val di Susa. Tra gli altri anche Paolo Maurizio Ferrari, ex membro delle Brigate Rosse.
REPRESSIONE NO TAV. APPLAUSI DAL PD
«L'eccellente operazione compiuta dalle forze dell'ordine ha fatto cadere il castello di menzogne e ipocrisie attraverso le quali i No Tav hanno voluto accreditarsi agli occhi dell'opinione pubblica come un movimento di non violenti in lotta per la salvaguardia dell'ambiente incontaminato della loro Valle contro le mire conquistatrici del capitale globale. Il pedigree degli arrestati è molto preciso: tutti bravi ragazzi con il vizietto di praticare il 'tiro al poliziotto'». «L'operazione della Procura rende giustizia innanzitutto alle centinaia di agenti feriti mentre svolgevano il loro lavoro . Ma rende giustizia anche a chi, come il sottoscritto, per mesi ha denunciato che in Valle di Susa si erano infiltrati dei 'cattivi maestri' - prosegue il deputato del Partito Democratico - per mesi e mesi ho sostenuto che in Valle di Susa operavano impuniti personaggi che con la Valle nulla avevano a che fare e che volevano semplicemente fare di Chiomonte una palestra per la lotta violenta allo Stato e alle istituzioni democratiche. Ora, finalmente, lo Stato ha risposto forte e chiaro». «Essendo un garantista, non mi sostituisco ai giudici nell'emettere sentenze. Attendo fiducioso. Però, mi auguro che dopo i fatti di oggi si prenda atto atto che un grande movimento popolare, che legittimamente protestava contro la Tav, è stato lasciato nelle mani di gente pericolosa, violenta e portatrice di una cultura eversiva -conclude Esposito - sulla Torino-Lione non saranno ammesse ambiguità, a cominciare dal Pd». Dello stesso tono anche il comunicato del Pd piemontese. Per il segretario regionale del Pd del Piemonte, Gianfranco Morgando, e il Presidente regionale del partito, Andrea Giorgis, «oramai solo qualche irresponsabile invasato può negare il fatto che il movimento di opposizione alla Torino-Lione è diventato ostaggio di un gruppo ristretto di persone violente e fanatiche che la Valle e quei comitati No Tav che si definiscono pacifici non hanno mai saputo o voluto isolare». «I nomi delle persone fermate dimostrano come non siamo in presenza di pacifici valligiani contrari alla Tav, ma di professionisti dell'antagonismo e della guerriglia urbana. E neppure stupisce la presenza di personaggi dal passato terroristico e brigatista. »I fatti contestati sono di estrema gravità e nessun tipo di giustificazione può essere ammessa da parte di chi crede nella legalità e nelle istituzioni. Dai commenti all'operazione di oggi - dicono i due leader del Pd congratulandosi con Procura e forze dell'ordine - risulterà evidente se questi principi sono da tutti condivisi, oppure se qualcuno ha deciso di porsi fuori dalla legge e dallo Stato avallando con parole e comportamenti azioni sovversive e violente«. Dello stesso tono i commenti del PDL e Lega, che chiedono la sospensione della manifestazione di sabato a Torino. Silenzio assordante da parte di Vendola e Di Pietro. Condanna della repressione da parte di Ferrero (prc) e Grillo.
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