Si ai diritti, no ai ricatti.
E’ ora di decidere da che parte stare
E’ ora di decidere da che parte stare
Rifondazione Comunista di Torgiano sostiene convintamente lo sciopero generale indetto dalla Fiom per il 28 gennaio prossimo.
Quello che si sta cercando di fare a Mirafiori non riguarda solo il metalmeccanici ma parla a tutti i lavoratori italiani. In modo autoritario Marchionne avanza un ricatto inaudito nella storia repubblicana: O LAVORO O DIRITTI. Un attacco senza precedenti alla Costituzione e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, un disegno eversivo e sfrontato di governo e Confindustria sostenuto da sigle sindacali complici e minoritarie.
Con questo accordo si chiude il cerchio di Pomigliano: non solo si impongono condizioni di lavoro regressive, ma vengono cancellati sia il Contratto Nazionale di Lavoro, sia la stessa possibilità di avere una rappresentanza sindacale delegata. Gli unici sindacati ammessi saranno quelli firmatari dell'accordo e le rappresentanze non verranno più votate dai lavoratori, ma verranno nominate dai sindacati firmatari. Nella storia dell’Italia, solo durante il Fascismo, i lavoratori non hanno potuto scegliere liberamente i loro rappresentanti.
In Italia è in atto un progetto restauratore sostenuto da Governo e Confindustria che cerca di riportare il paese all’ottocento e che risponde alla crisi perseverando sugli errori che invece l’hanno prodotta: abbattimento dei salari e dei diritti, smantellamento dello stato sociale, deregolamentazione del lavoro e dell’economia, sostegno ai grandi speculatori finanziari internazionali. Questa ricetta oltre che socialmente ingiusta è profondamente sbagliata: abbiamo visto infatti che competere al ribasso con paesi come la Cina non risolve il problema ma che al contrario, come accade in Francia e Germania, è con la ricerca e l’innovazione che si possono sostenere produzione, salari e diritti.
Far passare l’idea che la crisi della Fiat (unica casa automobilistica europea che vede crollare a picco le vendite) è legata a dieci minuti di pausa pranzo o dall’assenteismo dei suoi dipendenti (che hanno gli stipendi fra i più bassi d’Europa) ci dice quanto Marchionne (che prende 1.037 volte un operaio di Mirafiori vedi
Quello che si sta cercando di fare a Mirafiori non riguarda solo il metalmeccanici ma parla a tutti i lavoratori italiani. In modo autoritario Marchionne avanza un ricatto inaudito nella storia repubblicana: O LAVORO O DIRITTI. Un attacco senza precedenti alla Costituzione e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, un disegno eversivo e sfrontato di governo e Confindustria sostenuto da sigle sindacali complici e minoritarie.
Con questo accordo si chiude il cerchio di Pomigliano: non solo si impongono condizioni di lavoro regressive, ma vengono cancellati sia il Contratto Nazionale di Lavoro, sia la stessa possibilità di avere una rappresentanza sindacale delegata. Gli unici sindacati ammessi saranno quelli firmatari dell'accordo e le rappresentanze non verranno più votate dai lavoratori, ma verranno nominate dai sindacati firmatari. Nella storia dell’Italia, solo durante il Fascismo, i lavoratori non hanno potuto scegliere liberamente i loro rappresentanti.
In Italia è in atto un progetto restauratore sostenuto da Governo e Confindustria che cerca di riportare il paese all’ottocento e che risponde alla crisi perseverando sugli errori che invece l’hanno prodotta: abbattimento dei salari e dei diritti, smantellamento dello stato sociale, deregolamentazione del lavoro e dell’economia, sostegno ai grandi speculatori finanziari internazionali. Questa ricetta oltre che socialmente ingiusta è profondamente sbagliata: abbiamo visto infatti che competere al ribasso con paesi come la Cina non risolve il problema ma che al contrario, come accade in Francia e Germania, è con la ricerca e l’innovazione che si possono sostenere produzione, salari e diritti.
Far passare l’idea che la crisi della Fiat (unica casa automobilistica europea che vede crollare a picco le vendite) è legata a dieci minuti di pausa pranzo o dall’assenteismo dei suoi dipendenti (che hanno gli stipendi fra i più bassi d’Europa) ci dice quanto Marchionne (che prende 1.037 volte un operaio di Mirafiori vedi
http://ilconfrontodelleidee.blogspot.com/2011/01/lo-stipendio-doro-di-marchionne.html ) sia realmente interessato a risollevare le sorti della casa automobilistica torinese.
Per questo chiediamo alle forze del centrosinistra torgianese e al gruppo consiliare “La Torre” di prendere una decisa posizione a sostegno della FIOM e dello sciopero del 28 ottobre.
Per questo chiediamo alle forze del centrosinistra torgianese e al gruppo consiliare “La Torre” di prendere una decisa posizione a sostegno della FIOM e dello sciopero del 28 ottobre.
Stefano Antognoni,
Segretario del Circolo PRC “Pierino Ranieri” Torgiano
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