Ci dicono ogni giorno che anche gli ultimi scandali non hanno riflessi sul consenso del Pdl. Forse non è più così vero, ma è indubbio che i poteri forti che hanno sostenuto il centrodestra alle elezioni sono sempre più convinti di continuare a sostenerli perché non si contano i provvedimenti che li favoriscono. Il governo che come un disco rotto recita il mantra del “non ci sono soldi” sta infatti per vararne uno che farà arricchire ulteriormente la grande proprietà immobiliare.
All’interno dei primi provvedimenti applicativi del federalismo è prevista infatti l’istituzione della “cedolare secca” e cioè un’aliquota fissa che tassa i guadagni provenienti dalle locazioni immobiliari. La nuova aliquota sarà con ogni probabilità del 21% ma forse la porteranno al 19%: le tasse le paga solo chi non fa parte del circolo dei furbi.
Uno studio della Confedilizia, e cioè dell’associazione confindustriale dei grandi proprietari immobiliari, ha fatto un po’ di luce sugli effetti. Oggi i contratti fino a 15 mila euro vengono tassati per un’aliquota del 19,55% e fino a 28 mila si paga il 23%. Per gli affitti superiori si paga tra il 35 e il 37% circa. Facciamo un esempio. Un esercizio commerciale di media grandezza paga un affitto non minore di 15 mila euro mensili, 180 mila ogni anno. Un ufficio di media dimensione può arrivare a pagare 20 mila euro, 240 mila all’anno. I due proprietari pagavano oggi rispettivamente 66 e 88 mila euro. Con la riforma fortemente sponsorizzata dalla Lega e da Tremonti pagherebbero 41 e 55 mila euro. Il primo proprietario si mette in tasca 25 mila euro. Il secondo 33 mila. I piccoli proprietari che affittano un piccolo alloggio acquistato a prezzo di sacrifici non avranno nessun beneficio.
La sempre attendibile Cgia di Mestre ha calcolato che lo Stato perderà 1 miliardo di euro ogni anno. Non ci sono i soldi? E’ vero perché li danno ai grandi proprietari immobiliari!
Ecco ad esempio cosa sostiene "Solo Affitti", società di franchising immobiliare specializzato nelle locazioni: con l’introduzione della cedolare secca l’Italia diventerà il Paese europeo più conveniente in materia di tassazione sui redditi da locazione, sorpassando Ungheria, Finlandia e Olanda, dove sono vigenti imposte con aliquota fissa, rispettivamente pari al 25%, 28% e 30%. Del resto lo stesso presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani afferma che la cedolare sugli affitti diventa conveniente solo per i locatori con reddito superiore a 28.000 euro.
Di fronte a questo scempio, in un paese normale ci aspetteremmo che l’opposizione parlamentare facesse una battaglia radicale e di principio per sconfiggere questa vergognosa iniquità. Non è purtroppo vero. Singoli parlamentari si oppongono ma la vicenda non diventa insomma un tema su cui costruire consenso attraverso la denuncia e la diffusione di proposte alternative. I vertici dei partiti pensano ad altro e la vicenda passa in secondo piano.
Insomma, il governo favorisce la rendita immobiliare mentre le opposizioni parlamentari non danno battaglia. Eppure sarebbe facile dimostrare che questo governo favorisce gli interessi di pochi a danno di tutti gli altri cittadini. I sondaggi elettorali del Pdl sono dunque stabili perché non c’è opposizione.
Blog di Paolo Berdini
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