"Umbria Acque rispetti la volontà popolare"
Mentre il Paese si è espresso chiaramente contro la rilevanza economica dell’acqua durante i recenti appuntamenti referendari, Umbra Acque continua a fare orecchie da mercante sia per quanto riguarda l’eliminazione della tassa del 7% sul capitale investito, sia per quanto riguarda l’eliminazione del deposito cauzionale.
La Federazione di Perugia del Partito della Rifondazione comunista ha più volte sollecitato la società e le istituzioni ad adeguarsi agli indirizzi emersi dalla consultazione referendaria: questa sembra una vicenda che non interessa minimamente.
Riteniamo al contrario urgente e necessario porre fine al prelievo di denari dalle tasche dei cittadini e dei lavoratori, tanto più ora che sono venute meno anche le argomentazioni giuridiche a fondamento di queste pretese.
L’acqua è un bene comune, lo hanno detto gli italiani. Non è più tollerabile l’atteggiamento di una società mista a parole, ma all’interno della quale, al di là degli assetti societari, il ruolo del pubblico è sempre di più messo all’angolo.
Per questo invitiamo tutti i soggetti istituzionali interessati ad avviare una riflessione seria sulla opportunità di mantenere in vita una società mista dove il privato la fa da padrone con buona pace dei cittadini utenti e dei lavoratori costretti a pagare incomprensibili balzelli.
Enrico Flamini
Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua