giovedì 11 agosto 2011

Crisi, cosa ha detto (in realtà) Tremonti

tremonti cdm

Il ministro dell'Economia riferisce alle commissioni di Camera e Senato sulle misure urgenti del governo per affrontare la crisi e per metà del tempo parla di riforme costituzionali (degli articoli 41 e 81) che hanno tempi lunghi mesi e anni. Solo in chiusura del suo intervento cita in modo sommario varie possibilità prese in considerazione dal governo. Su singoli temi riferisce dei “suggerimenti” contenuti nella lettera arrivata dalla Banca centrale europea e lo fa per dimostrare quanto possano essere 'dure' le misure chieste dall'Europa (libertà di licenziamento, riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici, ecc.), anche se si affretta ad aggiungere che sono provvedimenti sui quali il governo non ha intenzione di assecondare la Ue.

Il giudizio complessivo sull'intervento di Tremonti lo dà uno dei suoi grandi alleati: Umberto Bossi. «Tremonti mi è sembrato fumoso. Il problema è che o tagli le pensioni o tagli i patrimoni. Dunque o i poveri o i ricchi». Così il segretario della Lega Nord, ha commentato il discorso del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante al riunione odierna delle commissioni di Montecitorio sulla crisi. La 'giustificazione' del Ministro è stata tecnica: «Il governo ha annunciato che varerà un decreto legge ma è difficile prima di andare dal Capo dello Stato e a mercati aperti essere più precisi. Credo - ha aggiunto Tremonti - sia assolutamente fuori dalle regole in una sede in cui si deve parlare dell'articolo 81 parlare di altro...».

Ecco i singoli punti affrontati da Tremonti

POSSIBILI CONTRIBUTI
DI SOLIDARIETÀ: EUROTASSA?
Sul lato delle entrate sono possibili «contributi di solidarietà». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso dell'audizione in Parlamento, parlando delle ipotesi allo studio per la manovra.

TRA LE IPOTESI ANCHE
DIRITTO DI LICENZIARE
Sul mercato del lavoro ci sono le ipotesi di mettere in campo «una spinta verso la contrattazione a livello aziendale, il superamento di un sistema aziendale rigido e il licenziamento e la dismissione del personale compensato con meccanismi di assicurazione più felici», una «sorta di diritto di licenziare», ma «compensato con migliori posti di lavoro». È quanto ha affermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso dell'audizione alla Camera.

SU RENDITE TASSE A 20%
ANCHE OK SUBITO, NON PER I BOT
«Sulle rendite finanziarie la scelta è stata definita con un allineamento delle aliquote. La scelta è stata fatta in sede di riforma ma non abbiamo nulla in contrario ad un intervento diretto». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso dell'audizione in Parlamento spiegando che «fermi i titoli di Stato, e prevedendo una riduzione della tassazione della raccolta postale che è al 27%, tutti i titoli finanziari verrebbero tassati dal 12,5% al 20%».

C'È IPOTESI TAGLIO STIPENDI
PUBBLICI MA NON È CERTA...
C'è l'ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici ma non è certo che il governo intenderà procedere su questa strada. A dirlo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso dell'audizione alla Camera. «C'è l'ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici - ha detto - ma tutto questo non è detto che debba essere oggetto di misure dal governo». «Le direttive europee indicano la libertà di licenziare e la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici. Ne discuteremo...».

SU STATALI E LICENZIAMENTI
CI SONO STATE INDICAZIONI BCE
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato, nel corso dell'audizione in Parlamento, che la riforma del mercato del lavoro, con anche un più facile diritto a licenziare, così come anche l'ipotesi di taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici, sono i suggerimenti della Banca Centrale Europea. La lettera è "strettamente confidenziale e la diffonde chi la manda", ha aggiunto Tremonti tornando sulle polemiche legate al testo della Bce.

INTERVENTO INCISIVO
SUI COSTI DELLA POLITICA
«Bisogna intervenire con maggior incisività sui costi della politica. Dobbiamo tornare sulla materia non solo sui costi dei politici, non solo su quanto prendono ma anche su quanti sono. C'è un effetto di blocco, di manomorta...». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio
Tremonti, in audizione in Parlamento.

MENO CONTRATTI
A TEMPO INDETERMINATO
Dobbiamo rendere più possibile flessibile il mercato del lavoro, ma senza abusare dei contratti a tempo determinato. La precarietà è negativa per l'economia.

LA CONVINZIONE DEL MINISTRO
LIBERALIZZARE SUBITO TUTTI I SERVIZI PUBBLICI
Ipotesi del governo: cambiare anche l'articolo 41 della Costituzione. Tutte le norme sulle liberalizzazioni devono passare dalla modifica costituzionale. Ora siamo in un nuovo medioevo di norme.

CAMBIARE ARTICOLO 81
DELLA COSTITUZIONE
L'articolo 81 della Costituzione ha fallito, cambiamolo. Sulla crisi io non ho mai dispensato ottimismo... ha detto il Ministro. L'articolo 81 recita: «Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese. Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte». La modifica dell'articolo 81 della Costituzione per l'introduzione del vincolo obbligatorio del pareggio di bilancio è «necessaria». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso dell'informativa davanti alle commissioni Bilancio e Affari costituzionali di Camera e Senato. «È evidente che dobbiamo cambiarlo - ha affermato - esiste un vincolo in tutta Europa». «L'articolo 81 - ha spiegato - non costituisce un caso di successo, siamo arrivati a fare il terzo-quarto debito pubblico del mondo, un record che viene avvicinato da altri paesi. Tuttavia la nostra è posizione oggettivamente straordinaria in rapporto al Pil». «È una scelta ragionevole e giusta» quella di costituzionalizzare il vincolo del pareggio di bilancio. È quanto ha ribadito il ministro dell'economia Giulio Tremonti parlando davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato. La scelta di inserire il pareggio di bilancio in Costituzione è «una scelta che segna la fine di un'epoca nella quale l'Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva». Oggi viviamo in un' epoca «che costringe a scelte di maggior rigore: non puoi spendere più di quello che prendi soprattutto se con riluttanza prendono i tuoi titoli». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in audizione in Parlamento.

STUDIAMO FORME
PIU' FORTI LOTTA EVASIONE
Il governo studia "forme più forti di contrasto all'evasione fiscale, soprattutto nei casi di omessa fattura o scontrino". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso dell'audizione in Parlamento.

TRA IPOTESI PENSIONI
ANZIANITA' E DONNE
Tra le ipotesi allo studio figurano interventi sulle pensioni di anzianità e su quelle delle donne nel settore privato.

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