intervista di Roberto Farneti, Liberazione
«La tassa sui grandi patrimoni, assieme alla lotta all'evasione fiscale, è un passaggio obbligato. E' infatti l'unica misura in grado di recuperare in modo strutturale le cospicue risorse di cui il paese ha bisogno per risanare il bilancio e rilanciare l'economia». Vincenzo Vita, senatore del Pd, non ha paura di chiamare le cose con il loro nome, come invece fa il segretario del suo partito, Luigi Bersani. Insomma, basta girarci intorno: se persino l'ex presidente di Confindustria, Luca di Montezemolo, pensa sia più giusto tassare i patrimoni da 5-10 milioni di euro piuttosto che disporre un prelievo aggiuntivo sui redditi oltre i 90mila euro, come ha fatto il governo, allora vuol dire che il tabù si è spezzato. «Chi ha di più, deve pagare di più», insiste Vita, nella convinzione che dalla crisi si può uscire senza dovere per forza seguire le ricette depressive della Bce.
Dopo De Benedetti e Montezemolo, anche il quotidiano "Milano Finanza" parla della necessità di una patrimoniale. Tu cosa pensi di questa proposta?
Penso che una tassa di quel tipo sia doverosa e soprattutto indispensabile. C'è in primo luogo un giudizio politico sulla gravità del decreto approvato dal governo, perché colpisce ancora una volta i più deboli, ma poi c'è anche una questione di conto economico. Per quanto uno possa andare cinicamente a rosicchiare ulteriori risorse dalle pensioni e dallo stato sociale, non ne tira fuori cifre definitive per la soluzione della crisi. Ecco perché la patrimoniale è l'unica misura. Mi pare che anche il segretario Bersani, in una intervista a "la Repubblica", ne abbia fatto cenno.
Per la verità, Bersani non ha detto proprio questo. Ha solo ipotizzato una tassa «fortemente progressiva» sul valore di mercato degli immobili. Una settimana fa, il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, ha dichiarato che in questa situazione la patrimoniale «rischia di dare una botta pesante ai ceti medi». Diciamo che nel Pd non la pensate tutti alla stessa maniera...
Io la penso esplicitamente così: una tassa patrimoniale ci vuole. Per ricavare risorse, in una logica di equità, i due principali strumenti sono la lotta all'evasione fiscale e la tassazione dei redditi più alti. Altrimenti si penalizzano lavoratori, pensionati e ceti medi. Si può chiamare come si vuole, ma non c'è dubbio che da lì non si sfugge, è un passaggio obbligato. Trovo perciò utile che si sia aperta una discussione anche in settori - penso a Confindustria - in precedenza chiusi rispetto a temi considerati tabù. I tagli previsti dal decreto avranno invece l'effetto di impoverire definitivamente quella parte della società che già adesso fatica ad arrivare alla fine del mese. Nel decreto c'è un modello sociale, l'idea cioè che l'Italia possa crescere con tante Mirafiori, tante Pomigliano e un attacco violento allo stato sociale.
Oltre alla loro iniquità, c'è il dubbio che queste misure siano realmente efficaci. Uno dei provvedimenti per la crescita sbandierato da Tremonti è stato l'accorpamento delle feste non religiose. Un po' poco.
Una scelta politica. Abolire il 25 aprile e il primo maggio significa abolire un pezzo di storia. Questo non è un decreto migliorabile con dei semplici emendamenti. Il tema della crescita richiede una alternativa complessiva. Dobbiamo immaginare una contromanovra efficace che parta proprio dalla patrimoniale e che individui i settori di sviluppo.
Da una parte si dice che la patrimoniale è più equa, rispetto alla tassa di solidarietà, perché colpisce anche chi evade il fisco. Dall'altra si dice che i patrimoni sono il frutto meritato del risparmio, di gente che ha lavorato. Il dibattito è acceso.
Intanto è positivo che questo dibattito ci sia. Se pensi che fino a qualche anno fa solo parlare di patrimoniale...
Lo fece Bertinotti, venne massacrato anche da sinistra...
... esattamente, veniva considerato un pazzo. Il termine patrimoniale è stato sdoganato, è questo è un bene. Dopodiché è chiaro che va fissata la soglia da cui si parte, in modo da non colpire i piccoli risparmiatori.
Rifondazione propone una tassa patrimoniale sulle ricchezze al di sopra del milione di euro
Siamo assolutamente ben oltre i piccoli risparmiatori.
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