di Anna Cattaneo, Liberazione
A Cuneo, come Milano, le primarie che non ti aspetti. Il capoluogo
della Granda, chiamato a decidere il volto della sinsitra che correrà
alle elezioni amministrative della primavera 2012, ha scelto il suo
Pisapia. A vincere la sfida fra i cinque candidati è infatti l’outsider
Gigi Garelli, cinquantenne professore di filosofia, appoggiato da
Rifondazione comunista e dalla “Costituente dei Beni comuni”. Docente
distaccato all’Istituto storico della Resistenza, molto attivo nel
volontariato cattolico, Garelli ha sconfessato ogni previsione
sbaragliando i tre nomi messi in campo dal PD, tra questi l’ex sindaco
Elio Rostagno, e la candidata di SEL Franca Giordano. Primarie che a
Cuneo esordiscono con un risultato doppiamente inatteso. Innanzitutto
per l’affluenza, un record in Italia con l’11,9% dei votanti sui 44.575
aventi diritto. Quasi il doppio rispetto a Torino dove a febbraio votò
il 6% e ben oltre il precedente record del 9,3% a Reggio Emilia. Alle
consultazioni, che si sono svolte domenica con un seggio centrale nel
palazzo congressi della Provincia e gli altri nelle quindici frazioni,
hanno potuto partecipare anche i giovani di età compresa fra i 16 e i 17
anni e gli immigrati regolari residenti in città. In nottata l’esito
dello scrutinio ha visto prevalere Gigi Garelli con il 27,26% delle
preferenze (1.456 su 5.258). Al secondo posto Elio Rostagno con il
22,25%. Imprenditore 64enne, Rostagno si è da subito presentato come il
candidato forte del Partito Democratico per il quale è stato consigliere
regionale e provinciale. Due le candidature “in rosa” che hanno
raccolto consensi soprattutto nelle frazioni. Si tratta del provveditore
agli studi Franca Giordano, volto del partito di Nichi Vendola, che ha
ottenuto il terzo posto con il 21,78% mentre Patrizia Manassero,
esponente del Pd e assessore al Bilancio del Comune di Cuneo, ha
sfiorato il 18%. Meno del 11% per il terzo nome della rosa democratica,
il vicesindaco Giancarlo Boselli, al quale sono andati 569 voti. “Una
partecipazione eccezionale – commenta Fabio Panero, segretario
provinciale di Rifondazione e consigliere comunale -. Una grande
vittoria popolare che ci ha visti impegnati in una campagna come in
passato. Ci siamo impegnati casa per casa, andando a spiegare il nostro
programma in ogni quartiere, parlando con la gente, come in passato ha
sempre fatto la sinistra sociale non quella salottiera”. A colpi di
spaghettate, Facebook e Twitter, la campagna di Gigi Garelli ha puntato
su un programma di rottura rispetto all’attuale giunta guidata da
Alberto Valmaggia. In primo piano il riesame del piano regolatore, con
una moratoria sull’edificabilità e sulla grande viabilità, in
particolare la tangenziale Est-Ovest che collega il capoluogo alle
vallate lungo il torrente Gesso e il fiume Stura. Poi la richiesta di
maggiore trasparenza nelle nomine a incarichi pubblici, equità fiscale,
rispetto del paesaggio e apertura al dialogo interculturale. Sono
infatti i “beni comuni” la cifra che caratterizza il programma
elettorale del professore di filosofia, sostenuto da Rifondazione e da
un nuovo soggetto politico, la “Costituente dei Beni Comuni”, che
raggruppa esponenti di associazioni locali e movimenti. Spiega il
segretario di Rifondazione Fabio Panero: “Si tratta di un progetto
nuovo, che è stato capace di riunire tutto un mondo che va dal nostro
partito al cattolicesimo sociale, unito da dall’idea che è un altro
mondo è possibile, che si può cambiare il modo di fare politica”. Una
campagna, quella di Garelli, che molto ha puntato sul coinvolgimento dal
basso, così come è stato per Giuliano Pisapia di cui ha scelto il
colore, l’arancione. Archiviato il successo delle primarie, ora il
“cattocomunista” Garelli dovrà incanalare l’entusiasmo suscitato dalla
sua candidatura nella sfida del voto primaverile. Sul versante politico
opposto, Lega e Pdl sembrano intenzionati a correre per conto proprio.
Il nome per il Carroccio sarà quello di Claudio Sacchetto, assessore
regionale all’agricoltura, indicato dallo stesso Calderoli a Pian del Re
nel girono del rito dell’ampolla sul Po.
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