lunedì 28 novembre 2011

Cuneo, le primarie che non ti aspetti: vince l'outsider Garelli

di Anna Cattaneo, Liberazione

A Cuneo, come Milano, le primarie che non ti aspetti. Il capoluogo della Granda, chiamato a decidere il volto della sinsitra che correrà alle elezioni amministrative della primavera 2012, ha scelto il suo Pisapia. A vincere la sfida fra i cinque candidati è infatti l’outsider Gigi Garelli, cinquantenne professore di filosofia, appoggiato da Rifondazione comunista e dalla “Costituente dei Beni comuni”. Docente distaccato all’Istituto storico della Resistenza, molto attivo nel volontariato cattolico, Garelli ha sconfessato ogni previsione sbaragliando i tre nomi messi in campo dal PD, tra questi l’ex sindaco Elio Rostagno, e la candidata di SEL Franca Giordano. Primarie che a Cuneo esordiscono con un risultato doppiamente inatteso. Innanzitutto per l’affluenza, un record in Italia con l’11,9% dei votanti sui 44.575 aventi diritto. Quasi il doppio rispetto a Torino dove a febbraio votò il 6% e ben oltre il precedente record del 9,3% a Reggio Emilia. Alle consultazioni, che si sono svolte domenica con un seggio centrale nel palazzo congressi della Provincia e gli altri nelle quindici frazioni, hanno potuto partecipare anche i giovani di età compresa fra i 16 e i 17 anni e gli immigrati regolari residenti in città. In nottata l’esito dello scrutinio ha visto prevalere Gigi Garelli con il 27,26% delle preferenze (1.456 su 5.258). Al secondo posto Elio Rostagno con il 22,25%. Imprenditore 64enne, Rostagno si è da subito presentato come il candidato forte del Partito Democratico per il quale è stato consigliere regionale e provinciale. Due le candidature “in rosa” che hanno raccolto consensi soprattutto nelle frazioni. Si tratta del provveditore agli studi Franca Giordano, volto del partito di Nichi Vendola, che ha ottenuto il terzo posto con il 21,78% mentre Patrizia Manassero, esponente del Pd e assessore al Bilancio del Comune di Cuneo, ha sfiorato il 18%. Meno del 11% per il terzo nome della rosa democratica, il vicesindaco Giancarlo Boselli, al quale sono andati 569 voti. “Una partecipazione eccezionale – commenta Fabio Panero, segretario provinciale di Rifondazione e consigliere comunale -. Una grande vittoria popolare che ci ha visti impegnati in una campagna come in passato. Ci siamo impegnati casa per casa, andando a spiegare il nostro programma in ogni quartiere, parlando con la gente, come in passato ha sempre fatto la sinistra sociale non quella salottiera”. A colpi di spaghettate, Facebook e Twitter, la campagna di Gigi Garelli ha puntato su un programma di rottura rispetto all’attuale giunta guidata da Alberto Valmaggia. In primo piano il riesame del piano regolatore, con una moratoria sull’edificabilità e sulla grande viabilità, in particolare la tangenziale Est-Ovest che collega il capoluogo alle vallate lungo il torrente Gesso e il fiume Stura. Poi la richiesta di maggiore trasparenza nelle nomine a incarichi pubblici, equità fiscale, rispetto del paesaggio e apertura al dialogo interculturale. Sono infatti i “beni comuni” la cifra che caratterizza il programma elettorale del professore di filosofia, sostenuto da Rifondazione e da un nuovo soggetto politico, la “Costituente dei Beni Comuni”, che raggruppa esponenti di associazioni locali e movimenti. Spiega il segretario di Rifondazione Fabio Panero: “Si tratta di un progetto nuovo, che è stato capace di riunire tutto un mondo che va dal nostro partito al cattolicesimo sociale, unito da dall’idea che è un altro mondo è possibile, che si può cambiare il modo di fare politica”. Una campagna, quella di Garelli, che molto ha puntato sul coinvolgimento dal basso, così come è stato per Giuliano Pisapia di cui ha scelto il colore, l’arancione. Archiviato il successo delle primarie, ora il “cattocomunista” Garelli dovrà incanalare l’entusiasmo suscitato dalla sua candidatura nella sfida del voto primaverile. Sul versante politico opposto, Lega e Pdl sembrano intenzionati a correre per conto proprio. Il nome per il Carroccio sarà quello di Claudio Sacchetto, assessore regionale all’agricoltura, indicato dallo stesso Calderoli a Pian del Re nel girono del rito dell’ampolla sul Po.

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