domenica 13 novembre 2011

Perugia: città e territorio tra crisi e crescita sostenibile

Barbara Isidori, www.umbrialeft.it
I problemi della città di Perugia tra crisi e sviluppo sostenibile. Un tema molto delicato di cui si è parlato questa mattina presso la sala consiliare di Palazzo Cesaroni. Un incontro-dibattito in cui hanno trovato spazio per esprimersi associazioni e organizzazioni sui problemi della città, voluto da Urbano Banelli vicepresidente nazionale e presidente Italia Nostra Perugia. Assenti invece del tutto le Istituzioni, a partire dal Sindaco Boccali, che anche se invitate hanno disertato l’incontro. Tra i temi trattati quelli più caldi relativi alla città. Tra questi la sfrenata urbanizzazione che ha visto coinvolte diverse zone urbane, la vivibilità del centro storico, l’annosa questione Ikea, il nodo di Perugia, la mobilità urbana.
Ad aprire l’incontro è stato Renato Covino, presidente nazionale presidente nazionale AIPAI (associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale). “La nostra città negli ultimi anni ha conosciuto una costruzione edilizia senza pari nonostante la necessità fosse sempre stata quella di risparmiare territorio. Si è costruito senza badare alla funzionalità delle costruzioni, senza salvaguardare i vincolo storici e ambientali e soprattutto senza mai badare alla qualità sociale”. Mancano i rapporti con le Istituzioni e apposite strutture e strumenti per cercare di non stravolgere l’identità e le funzioni di spazi comuni. “Bisogna ricostruire apparati culturali sia nelle zone residenziali che non per ridare identità e storia alla città. Al momento però il rischio, che sta diventando realtà, è quello della rassegnazione” ha continuato Covino.
Restando nella zona del centro storico invece si è parlato del progetto inerente il Mercato Coperto. Vastissima area da anni vista come spazio da riqualificare. Il progetto però sembra arenato e mancano notizie in merito alla sua destinazione. A parlarne Carla Cicoletti dell’Associazione “La città di tutti”. “Sono circa 10 anni che si discute del mercato coperto e di cosa farne. Si era pensato ad una privatizzazione dello spazio e alla creazione di un centro commerciale. Da circa un anno e mezzo invece non si sa cosa sta accadendo. Mancano chiarimenti in merito” ha commentato “L’area di circa 10 mila quadri andrebbe ripensata per la sua determinazione d’uso pensandola come una zona che potrebbe ridare alla città una sua identità. Il che significherebbe creare spazi culturali vivi e a disposizione della socialità. Va ripensato l’intero progetto da parte delle Istituzioni che invece non ci ascoltano”.
Altra problematica per l’acropoli è quella della vivibilità per i residenti. Sicurezza e qualità della vita, i temi trattati da Primo Tenca presidente associazione “Via Bonazzi-Porta Eburnea”. Problemi che andrebbero trattati tramite una riqualificazione totale della zona del centro storico e non attraverso una semplice repressione. Un’azione che serve al momento ma che a lungo andare non serve a risolvere il problema.
Zona invece al momento molto calda è quella di San Martino in Campo dove sta per nascere il progetto Ikea. Questione annosa e che sta creando diversi problemi. “L’idea di sviluppo dell’Amministrazione cittadina non coincide mai con la nostra” ha commentato Anna Rita Guarducci presidente del circolo Legambiente Perugia “Sono stati fatti molti studi sul consumo del suolo e sull’importanza del risparmio. L’Ikea è un grosso esempio di un’ampia zona agricola pregiata, così come definita dal piano regolatore, che sta per diventare area commerciale e che non passerà neanche per la verifica dell’impatto ambientale. L’allarme è chiaro. Troppa costruzione dissenata sta togliendo spazi importanti”. Dello stesso avviso anche Antonella Pulci, presidente del WWF Perugia che ha messo in evidenza la cementificazione selvaggia del territorio umbro che troppo poco, o addirittura quasi mai, ha dato importanza anche al fattore ecologia. Rimanendo in tema Ikea invece è intervenuto anche Lauro Ciurnelli del Comitato per la salvaguardia di San Martino in campo.
Si è parlato anche di mobilità e del progetto di trasformazione della E-45 in autostrada e del Nodo di Perugia. Entrambi i progetti sono sembrati contrari alle politiche ambientali e comunque non vicine ad uno sviluppo sostenibile per la città. Quindi innovazione si ma senza stravolgere l’ambiente e la sua specificità. Sul tema sono intervenuti Giorgio Fusco di Italia Nostra e Roberto Pellegrino della redazione de “La Tramontana”.
Insomma sono state molte le questioni sollevate che spesso però non trovano risposte da parte delle Istituzioni, spesso insensibili di fronte a certe tematiche che non riguardano il profitto in senso stretto. L’incontro però ha anche dimostrato quanto le associazioni siano vive e critiche nonostante, come è stato rilevato, servirebbe qualche comunicazione in più per sensibilizzare la cittadinanza e spingerla a partecipar attivamente.

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