PERUGIA - Approvata a larga maggioranza dal consiglio regionale
dell'Umbria la legge predisposta dall'ufficio di presidenza della stessa
assemblea in cui si dispone l'abolizione degli assegni vitalizi dei
consiglieri regionali. E' sulla data di decorrenza di questa
disposizione che si e' sviluppato il confronto, con due forze
dell'attuale maggioranza che governa l'Umbria - Rifondazione comunista
ed Italia dei valori - a favore di una proposta di legge alternativa,
presentata dallo stesso Prc, che disponeva il taglio dei vitalizi gia'
dall'attuale legislatura e non dalla prossima (cioe' a partire dal 2015)
come prevede invece la legge approvata oggi (con il consenso di Pd, Pdl
e altri gruppi).
Con Idv e Prc ha votato per lo ''stop'' da subito anche il
consigliere regionale umbro della Lega Nord, Gianluca Cirignoni.
Respinti invece gli emendamenti (Idv e Prc) miranti tra l'altro ad
introdurre il divieto di cumulo tra vitalizi erogati derivanti da
diverse funzioni elettive.
L'Umbria e' l'ottava Regione italiana ad abolire i vitalizi. Il
testo approvato (predisposto dall'ufficio di presidenza ma non siglato,
ovviamente, da Orfeo Goracci, del Prc, firmatario della proposta del
Prc) e' stato modificato in aula con l'approvazione degli emendamenti
presentati dallo stesso ufficio di presidenza: riguardano l'adeguamento
del vitalizio in base agli indici Istat ''sospeso fino al 31 dicembre
2014 ad esclusione degli assegni vitalizi inferiori ai 1.400 euro''.
Respinti invece gli emendamenti presentati da Italia dei valori e
Rifondazione comunista, miranti tra l'altro ad introdurre il divieto di
cumulo tra vitalizi erogati derivanti da diverse funzioni elettive. Su
questo punto Paolo Brutti, dell'Idv, non ha partecipato al voto in
quanto ''in conflitto di interessi'' (come ex parlamentare) mentre Orfeo
Goracci (anche lui ex parlamentare) ha annunciato voto favorevole, pur
ritenendosi ''direttamente ed unicamente colpito dalla previsione della
norma''.
Il testo della legge - come detto - prevede che l'assegno venga
abolito a decorrere dalla prossima legislatura. Manterranno il diritto
all'assegno (al compimento dei 65 anni) i consiglieri gia' cessati dal
mandato o in carica nella legislatura attuale che abbiano corrisposto i
relativi contributi per almeno cinque anni. Questi stessi soggetti
potranno optare per il mantenimento del diritto all'assegno oppure
chiedere la restituzione in un'unica soluzione dei contributi
complessivamente versati.
L'ammontare mensile del vitalizio e dell'assegno di reversibilita'
sara' aggiornato annualmente sulla base dell'indice Istat. Infine i
consiglieri regionali che hanno gia' svolto il mandato per una
legislatura potranno chiedere l'anticipazione dell'indennita' di fine
mandato maturata nelle legislature precedenti: la richiesta dovra'
essere motivata da motivi di salute o dall'acquisto della prima casa e
subira' una decurtazione del 10 per cento.
da www.umbrialeft.it
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