PERUGIA - Con i voti favorevoli di Pd e Pdl e il no
di Italia dei valori e Rifondazione comunista la Prima Commissione di
Palazzo Cesaroni ha approvato la proposta di legge sull'abolizione dei
vitalizi firmata dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale (con
l'eccezione del vicepresidente Goracci). Il testo andrà in Aula nella
prossima seduta del Consiglio regionale fissata per il 19, 20 e 21
dicembre. È stata invece respinta la proposta del gruppo di Rifondazione
comunista (2 sì, Prc e Idv, 6 no) che mirava ad abolire da subito
l'istituto del vitalizio.
Il testo approvato – relatori Galanello (Pd) e Stufara (Prc) -
prevede che l'assegno venga abolito a decorrere dalla prossima
legislatura. Manterranno il diritto all'assegno i consiglieri già
cessati dal mandato o in carica nella legislatura attuale che abbiano
corrisposto i relativi contributi per almeno 5 anni. Questi stessi
soggetti potranno optare per il mantenimento del diritto all'assegno
oppure chiedere la restituzione in un'unica soluzione dei contributi
complessivamente versati. L'ammontare mensile del vitalizio e
dell'assegno di reversibilità sarà aggiornato annualmente sulla base
dell'indice Istat. Infine i consiglieri regionali che hanno già svolto
il mandato per una legislatura potranno chiedere l'anticipazione
dell'indennità di fine mandato maturata nelle legislature precedenti: la
richiesta dovrà essere motivata da motivi di salute o dall'acquisto
della prima casa e subirà una decurtazione del 10 per cento.
Le reazioni di Stufara
I lavori sono iniziati con il voto sulla proposta presentata da Stufara e Goracci
(Prc) e orientata all'abolizione immediata del vitalizio. La legge,
sostenuta anche dal capogruppo Idv Oliviero Dottorini (“una proposta più
equa, più giusta e presentabile”), è stata respinta a maggioranza ma
andrà comunque in Aula – relatore il presidente della Commissione - su
richiesta del capogruppo del Prc. Relativamente all'atto predisposto
dalla maggioranza dell'Ufficio di presidenza sono stati bocciati tutti
gli emendamenti presentati: da Dottorini (abolizione immediata del
vitalizio, introduzione di un contributo di solidarietà del 25 per cento
a carico di chi percepisce l'assegno, decurtazione del 25 per cento per
chi ha maturato l'assegno, ma ancora non lo percepisce) e da Stufara
(abolizione della possibilità di richiedere un anticipo del trattamento
di fine mandato).
“Nella seduta odierna della Prima Commissione PD e PDL si sono uniti
nel voto contrario alla proposta di legge di Rifondazione comunista per
l'immediata abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali. La
politica ha perso un'occasione per dare un autentico segnale di sobrietà
e recuperare così il necessario credito di fronte a tutti i cittadini e
tutte le cittadine della nostra regione ai quali si chiedono, in tempi
di drammatica crisi, nuovi pesantissimi sacrifici”. Lo scrive il
capogruppo del Prc-fds, Damiano Stufara il quale, nel sottolineare che
“non è ancora detta l'ultima parola”, a nome del gruppo consiliare,
ribadisce il suo “impegno affinché si operi in netta discontinuità
rispetto al passato su una materia che da tempo è all'attenzione
dell'opinione pubblica. L'auspicio è che il Consiglio regionale riscatti
l'esito del voto in Commissione e approvi la nostra proposta di legge,
la sola – osserva - che preveda l'abolizione dei vitalizi anche per i
consiglieri attualmente in carica e per quelli già cessati dal mandato
che non abbiano ancora maturato i prerequisiti per riceverla”.
Stufara rivendica tuttavia “l'utilità della nostra azione, che ha
permesso di rompere gli indugi e fatto venire allo scoperto chi si era
limitato a generici annunci. Senza la nostra battaglia e la nostra
proposta – aggiunge - che ribadiamo e su cui chiederemo il voto in Aula,
non si sarebbe forse prodotto nemmeno il risultato minimale e
insufficiente di abolire i vitalizi dal 2015. Invitiamo comunque il PD e
il PDL – conclude Stufara - ad eliminare dalla proposta approvata in
Commissione, e che giungerà in Aula insieme alla nostra, l'inserimento
di nuovi privilegi che non potremmo non denunciare”.
Il commento di Brega
“Profonda soddisfazione” del presidente del Consiglio regionale Eros
Brega, per l’approvazione in Prima Commissione della proposta di legge
dell’Ufficio di Presidenza sull’abolizione dei vitalizi per i
consiglieri regionali. “Giunge in Aula – afferma Brega – un atto che da
la misura dell’attenzione che l’Assemblea legislativa dell’Umbria pone
alla questione del contenimento dei costi della politica, uno degli
obiettivi prioritari che ho inteso indicare sin dalla fase iniziale del
mio incarico. Con l’approvazione di questa proposta di legge e
dell’altra, sempre di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza,
sull’adesione al ‘contributo di solidarietà’ l’Assemblea legislativa
dell’Umbria darà un segnale di rigore, serietà e consapevolezza
politico-istituzionale di grande livello. In linea con quanto stabilito,
anche con il mio contributo, dalla Conferenza dei presidenti dei
Consigli regionali”.
La contrarietà di Dottorini
“Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. Quello che era stato
concepito come uno strumento di tutela per chi decide di dedicare una
parte della propria vita all'impegno nelle istituzioni – aggiunge
Dottorini - è ormai vissuto dai più come un autentico privilegio. Per
questo sarebbe stato un gesto di grande rigore ed equità abolire per
tutti i vitalizi o, quanto meno, non rimandare alla prossima legislatura
una scelta di responsabilità. Mentre a livello nazionale il governo
introduce un taglio drastico alle pensioni d'oro, la Commissione ha
bocciato persino un nostro emendamento che prevedeva un contributo di
solidarietà pari al 25 per cento per chi già gode del vitalizio e una
analoga decurtazione del 25 per cento per chi ha già maturato l'assegno,
ma ancora non lo percepisce. C'è solo da sperare – conclude - che
l'Aula corregga il testo facendo in modo di redistribuire più equamente i
sacrifici a cui siamo tutti chiamati. Nella forma che è uscita dalla
Commissione, che pure ricalca quanto già approvato da altre Regioni, la
proposta dell'Ufficio di presidenza appare persino meno coraggiosa delle
ipotesi elaborate a livello nazionale. Il che deve fare riflettere
tutti”.
Galanello è soddisfatto
“L’abolizione dell’istituto dei vitalizi per i consiglieri regionali
è un atto dovuto, un segnale di rigore nell’approccio ad un tema
sensibile qual è quello dei costi della politica, rispetto al quale ai
rappresentanti delle istituzioni spetta il compito di intervenire con
serietà e determinazione, dando l'esempio. Il gruppo del Pd in Prima
Commissione ha quindi votato convintamente a favore della proposta di
legge di iniziativa dell’Ufficio di presidenza che cancella questo
istituto a partire dal 2015, in linea con quanto stabilito dalle
Conferenze dei presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali
italiani”. Così il consigliere Fausto Galanello (Pd) componente
dell’Ufficio di presidenza e cofirmatario della proposta di legge
approvata stamani in Prima Commissione.L’Umbria, dice Galanello, “si
accinge ad abolire l’istituto dei vitalizi, come hanno già fatto altre
sette Regioni italiane, ed ad aderire al cosiddetto ‘contributo di
solidarietà’ sulle indennità dei consiglieri, prima Regione ad aver
attivato una procedura in tal senso. Prosegue così – aggiunge - quella
tradizione istituzionale ‘virtuosa’ che ha visto l’Umbria nel posto più
basso, tra le altre regioni, della classifica per i costi degli
organismi elettivi”. Il consigliere del Partito Democratico spiega
inoltre che la scelta di procedere all’abolizione a partire dal 2015 è
stata fatta per rendere “più flessibile ed economicamente sostenibile il
passaggio dal vecchio al nuovo. Abolire i vitalizi da subito – sostiene
Galanello – avrebbe comportato nell'immediato un notevole esborso di
fondi, tra contributi da restituire e fondo vitalizi da integrare.
Abbiamo quindi scelto di agire sul lungo periodo tenendo conto
dell’esigenza di garantire sostenibilità finanziaria all’ente Regione,
abolendo un privilegio e scegliendo il percorso finanziariamente più
sostenibile per l'ente”.
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