mercoledì 25 giugno 2014

FRA CONFLUENZA E PROMISCUITÀ … CHE SINISTRA È ? di Giandiego Marigo

Comprendo, per carità e solidarizzo con il dramma interiore e profondo di Vendola e dei Vendoliani, i praticanti della terra di mezzo: fra sinistra e PD … fra GUE e PSE … fra color che son sospesi.
Capisco, davvero, e non sottovaluto nemmeno per un secondo il discorso di Niki e la sua prospettiva, ma non sono d’accordo! Non posso pensare che alla sinistra (quella vera, quella che ancora ha qualche diritto a definirsi tale, pur nell’inadeguatezza della definizione) resti la sola scelta fra confluire, collaborare servilmente o scomparire silenziosamente. Non ci sto!
E non è minoritarismo demente ed ignorante, massimalismo libresco ed un poco demenziale, ma la convinzione profonda che dietro a quest’AreA, covi un pensiero altro ed una spiritualità complessa, la convinzione cioè che l’alternativa non sia una pratica utopistica, ma una strada del possibile, anzi l’unica strada possibile, per riconsegnare il mondo ad una dimensione accettabile e umanamente vivibile.

Non pensiate che queste dichiarazioni siano di principio o generali, non lo sono e sono tutt’altro che banali. Le scelte Vendoliane non derivano da gusti personali od unicamente da interessi immediati e poltroniferi, certo esiste questa componente, ma è inserita in una più generale analisi di “necessità pragmatica”, di “possibilità reale di influenza e modifica”, deriva da un’analisi del mondo e dell’intorno … sbagliata e rinunciataria a mio umilissimo parere, ma realistica.
Le “motivazioni” che giustificano le azione di Niki e dei suoi emuli traditori che hanno recentemente “migrato” verso più comodi lidi è “squisitamente”pragmatica, la lettera di Fava lo dimostra al di là di ogni dubbio.

La Sinistra, che io preferisco definire “AreA di Progresso e Civiltà” che stiamo faticosamente e dolorosamente “proponendo” non è e non può essere“Rifondazione2.0”, ma sicuramente non può premettere un asservimento forzato dallo “stato delle cose” ad un partito centrista, neo-democristiano, oggettivamente asservito alle elite finanziarie europe e lontano dal socialismo alcuni anni luce … e non mi si parli di PSE e di “Quadro Europeo o Mondiale” , non siamo fra ingenui ragazzini, molti fra noi hanno lunghe pezze di “militanza severa” ed anche i “movimentisti” più giovani ed ingenui sanno che il PD è ed è stato da lungo tempo, pompiere, avversario, tappo, freno, argine … e che “oggettivamente” è “struttura pensante” dell’attuale sistema, non solo garante, quindi , ma motore.
Una relazione “politica” con le truppe ed il comando Neo-democristiano è , forse , necessaria … non possiamo chiuderci in una rocca d’impossibilità e di impotenza, ma essa passa dalla individuazione chiara, non compromissoria e “fortemente definita” di un “pensiero autonomo ed altro”, dalla visione precisa e contornata di uno “sviluppo diverso in un mondo diverso”. Questo deve essere premessa ed ancora questa dichiarazione è tutt’altro che banale, perché dalla sua rinuncia è la forca caudina sotto la quale passare per accedere al mondo dei mangiatori di lenticchie, che è quello che Vendola ed amici stanno praticando in nome del“pragmatismo”.
Che questo mondo poi si divida fra “confluenti” e “collaborativi” è, in qualche modo, ridicolo e divertente … anche se grottesco e fortemente ironico, ma esso parte dalla premessa rinuncia all’alterità della visione, una rinuncia sostanziale al cambiamento in nome dell’emendamento di quel che c’è … ma questo non è sinistra, non è socialismo e non è cambiamento.
Non è evoluzione, non è movimento, non è nulla … è il “Grande Nulla” della terra di mezzo dove il povero Gramsci morirebbe d’inedia e di torpore.
In questo senso i Fava, i Migliore, le Boldrini sono emanazione diretta e filiale (ha ragione Vendola su questo) del pensiero rinunciatario che ha infettato SeL.
Il mio non vuole essere un attacco sconsiderato ed isterico, non ho alcun interesse in questo, le differenze fra me e la gente di SeL sono davvero di scarsa rilevanza di fronte all’esigenza “drammatica” che hanno questo paese e l’intero pianeta di un’AreA di Progresso e Civiltà.
Ma essa, anche per l’importanza della definizione, non può che derivare dalla presa di coscienza e di responsabilità rispetto all’alterità del cambiamento, alla necessità di intervenire sui “meccanismi sistemici” per instaurare un mondo diverso da questo…e questa non è un’utopia, ma una premessa.
Questo Niki lo sa benissimo, tanto è vero che lo usa a piene a piene mani nel suo “normale” affabulare, ma vi è una differza di sostanza fra il dire ed il fare … fra l’essere e il dichiarare.

E , questa differenza, nel progetto originale (sul quale , si badi, potremmo persino essere tutti d’accordo) che mosse SeL era stata individuata … ed immediatamente dimenticata.
L’abbraccio del PD è mortale, si può pensare ad infilarcisi, per aprirci contraddizioni e spostare, solo quando si sia forti, definiti e vaccinati, solo quando si abbia davvero una cultura ed un mondo da proporre e possibilmente una spiritualità salda ed indiscutibile sulla quale fare affidamento quando le sirene si mettono a cantare.

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