IL GOVERNO non voleva l’immunità per i nuovi senatori. I relatori
Finocchiaro e Calderoli non volevano l’immunità per i nuovi senatori.
Forza Italia non voleva l’immunità per i nuovi senatori. Nemmeno gli
aspiranti nuovi senatori volevano l’immunità per i nuovi senatori.
L’opinione pubblica non voleva l’immunità per i nuovi senatori. Nessuno
in Italia, almeno a scorrere i notiziari, voleva l’immunità per i nuovi
senatori.
Ma allora chi è stato? Prima di ritrovarmi incastrato dalla prova del dna, tanto vale confessare: sono stato io.
Ma allora chi è stato? Prima di ritrovarmi incastrato dalla prova del dna, tanto vale confessare: sono stato io.
Mi sono introdotto a Palazzo Madama eludendo i severi controlli con un
sagace travestimento (avevo messo la cravatta); ho individuato prima la
stanza, poi la scrivania dove giace la proposta di riforma del Senato
seguendo il forte profumo di zagara tipico della relatrice Finocchiaro e
il fortissimo profumo di taleggio tipico del relatore Calderoli; ho
introdotto in un punto strategico un foglietto dove avevo scritto di mio
pugno “Immunità: sì ” con un grosso pennarello nero, in stampatello
così che nessuno potesse equivocare; infine mi sono allontanato
indisturbato nella sera romana, mentre gli storni a frotte riempivano il
cielo, stropicciandomi le mani e godendo in perfetta solitudine della
mia malefatta. Come è evidente dalla lettura dei giornali in queste ore,
non ho avuto complici.
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