martedì 18 giugno 2013

Telecom. Vuoi il contratto? Paga 24 euro!

Sembra incredibile ma è vero. I sindacati ufficiali pretendono "la tangente" per aver firmato il contratto nelle telecomunicazioni... e che contratto!!

Puntuale come una tassa arriva il “Contributo” per la “sottoscrizione del CCNL”, come avvenuto nelle analoghe situazioni degli anni precedenti, di concerto con la ASSTEL le confereazioni sindacali SLC-FISTEL-UILCOM-UGL stipulanti l’ultimo CCNL delle Telecomunicazioni, chiedono il balzello di € 25,00 come contribuzione alle spese sostenute per la gestione delle trattative.
CHI NON LO VUOLE E’ COSTRETTO A SCRIVERE PER RIFIUTARE CIO’ CHE NON HA MAI CHIESTO!
Dopo aver derubato i lavoratori del proprio lavoro, dei propri diritti e del futuro, grazie alle nuove normative inserite nell’ultimo contratto e l’approvazione del Piano Industriale, la Casta Sindacale (SLC-FISTEL-UILCOM-UGL), in barba ad ogni principio democratico e di legge, decidono tramite la cosiddetta delega negativa, di prevede il prelievo di un contributo straordinario, nella busta paga del mese di luglio dei lavoratori “non iscritti” ai sindacati stipulanti, di € 25,00 per i full-time e la quota sarà riproporzionata in ragione del ridotto orario di lavoro per i part-time.
Tale contributo servira a ripagare i sindacati stipulanti “delle spese sostenute per il rinnovo del CCNL”, salvo comunicazione scritta dei lavoratori, inviata alle proprie aziende di appartenenza, in cui dichiarino di non autorizzare l’effettuazione della trattenuta.
A nostro parere, l’espressione è stata studiata per altri motivi, che di seguito proveremo ad evidenziare, considerato che gli incontri effettuati per le trattative sono a carico aziendale e le uniche spese da sostenere sono quelle relative alla stampa del contratto.
Innanzitutto:
a)  è lecito per un’azienda effettuare la distinzione tra lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato ed inviare, senza autorizzazione del lavoratore, “dati sensibili e personali” ai sindacati stipulanti?
b)  il CCNL è un documento pubblico o si vuole trasformare, con il copyright, anche un diritto dei lavoratori ad una corretta informazione sulle norme applicate al proprio rapporto di lavoro, in una fonte di guadagno?
c)  chi paga i costi sostenuti dai lavoratori iscritti e non iscritti ai sindacati tutti, che hanno partecipato agli scioperi per il rinnovo del CCNL?
d)  se si considera la bassa rappresentatività dei sindacati stipulanti nel settore delle telecomunicazioni (deducibile anche dai dati di partecipazione alle assemblee per la votazione dell’ipotesi contrattuale, dove, oltretutto, erano presenti anche lavoratori iscritti ad altri sindacati e non iscritti), possono questi signori imporre la loro volontà ad una maggioranza schiacciante di lavoratori non iscritti con loro e che oltretutto non hanno accettato o votato il nuovo CCNL?
e)  è corretto inserire, successivamente, una norma non discussa con i lavoratori e non prevista nell’ipotesi contrattuale votata?
Ancora:
f)  è lecito per il datore di lavoro prelevare automaticamente, dalla busta paga di un proprio dipendente, una somma da “girare ad altri” senza peraltro che il proprio dipendente abbia mai chiesto espressamente e formalmente tale trattenuta?
Il contratto di lavoro regola, appunto, il rapporto di lavoro, per questo motivo, secondo noi, è un dovere aziendale e sindacale consegnarlo ai lavoratori e fornire agli stessi la possibilità della consultazione che è necessaria per svolgere diligentemente la propria attività lavorativa quotidiana e per tutelare i propri diritti e la propria dignità.
Comunque, pur essendo convinti che una stampa del contratto e degli accordi dovrebbe essere sempre consegnata, a proprie spese, dal datore di lavoro ad ogni lavoratore (anche in alternativa agli inutili gadget e pseudo-regali natalizi, se vengono sollevate obiezioni circa i costi) potremmo anche considerare accettabile un contributo al sindacato, per sostenere i costi di stampa, ma solamente se tale decisione è una libera scelta del lavoratore e se il contributo è minore rispetto al normale prezzo di acquisto del contratto nelle librerie, con la possibilità di ottenere gratuitamente, sempre e comunque, per tutti i lavoratori, il CCNL in formato elettronico.
Riteniamo, comunque, che il preciso scopo di tutto ciò sia, oltre all’attivazione di una cospicua fonte di guadagno, anche e soprattutto la possibilità di ottenere, con la trattenuta in busta paga delle spese inerenti il rinnovo del CCNL (e badate bene non dell’acquisto di una copia del CCNL), l’accettazione implicita e tacita del nuovo CCNL da parte dei lavoratori non iscritti ai sindacati stipulanti e sanare l’anomalia della bassa partecipazione alle assemblee e dell’applicazione di un contratto che a nostro parere, nel complesso, è peggiorativo rispetto al precedente.

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