In tutte le circoscrizioni elettorali sono state presentate le candidature della lista "L'Altra Europa con Tsipras",
corredate di tutte le firme necessarie. Non si tratta di un fatto di
poco conto. Mentre tutte le altre liste - Grillo compreso - depositano
le liste senza corredarle delle firme dei cittadini - utilizzando il
privilegio dato dall'avere propri gruppi parlamentari - noi abbiamo raccolto oltre 220.000 firme
per ottenere il diritto a presentare le liste. Si tratta di un grande
risultato, non scontato, perché raccogliere oltre 220.000 firme in un
mese - di cui almeno 3.000 in ogni regione italiana, Val d'Aosta
compresa - non è cosa semplicissima.
Si tratta di un risultato politico che ci parla di tre elementi.
In primo luogo siamo riusciti a costruire in Italia una lista
unitaria di sinistra su una posizione molto chiara di alternativa alle
politiche neoliberiste. Una alternativa alle politiche di austerità,
pensate e attuate da socialisti, popolari e liberali, attraverso quella
grande coalizione che regge il governo europeo. Non si tratta di un
fatto di poco conto. Gran parte delle divisioni che la sinistra ha avuto
riguardano proprio il rapporto con i fautori delle politiche di
austerità. Aver costruito una lista unitaria attorno alla candidatura di
Alexis Tsipras, proposto dalla sinistra europea in alternativa a Martin
Schultz e alla fallimentare logica della "grosse coalition", è un fatto
rilevante che parla di una scelta politica. L'unità della sinistra non
si fa inseguendo chi a sua volta insegue le destre ma costruendo una
prospettiva di cambiamento e di alternativa.
In secondo luogo siamo riusciti a costruire una lista che ha un
candidato alla presidenza dell'Unione Europea comune alle altre liste
della sinistra europea. Anche questo è un fatto rilevantissimo. Oggi può
sembrare un fatto scontato, ma non lo è per nulla. La candidatura
unitaria di Alexis Tsipras, avanzata dal Partito della Sinistra Europea,
è frutto di anni di lavoro - sovente oscuro - di costruzione di
relazioni a livello europeo. Dieci anni fa a Roma nasceva - grazie
all'impulso decisivo di Rifondazione Comunista - il Partito della
Sinistra Europea, che in questi anni è cresciuto in forza ed estensione e
che oggi ha reso possibile questo risultato. Guardiamo quindi a questo
risultato e alla Sinistra Europea come ad un patrimonio comune, ad un
bene comune da valorizzare al fine di costruire l'alternativa. La
dimensione europea, è infatti la dimensione minima per fare una analisi e
avanzare una proposta politica che sia all'altezza dello scontro oggi
in atto. Dall'austerità non se ne esce né con la subalternità alla
Merkel né rintanandosi a casa propria. La dimensione europea è decisiva
per la sinistra, per dar vita ad un movimento europeo contro l'austerità
che sappia utilizzare a questo fine anche i poteri di ogni singolo
stato nazionale. A questo allude Tsipras quando dice che se Syriza vincerà le elezioni non rispetterà il memorandum imposto dalla troika alla Grecia.
A questo alludiamo quando diciamo che l'Italia deve ritirare la firma
dal Fiscal Compact e disobbedire ai trattati neoliberisti.
In terzo luogo questa lista è unitaria in modo del tutto nuovo. Non è
la lista che mette insieme più partiti e che riempie le liste di ex
deputati. Questa è una lista unitaria perché è riuscita a coagulare
uomini e donne che in modo diverso sono impegnati nello lotta
all'austerità: nei comitati, nelle associazioni, nei sindacati, nei
partiti, nella battaglia culturale e civile. Si tratta di un fatto
significativo, da sottolineare. Superando la tradizionale e sterile
contrapposizione tra partiti e società civile, qui si è fatta una cosa
nuova: la lista "L'Altra Europa con Tsipras" è nata attorno ad un gruppo di "garanti" che hanno l'obiettivo "istituzionale" di esprimere la soggettività della lista.
Non una sommatoria ma la possibile costruzione di uno spazio pubblico
finalizzato in primo luogo a portare nelle elezioni europee una voce di
sinistra, europeista e per questo radicalmente critica verso le
politiche dell'Unione Europea. In questa collaborazione paritaria tra
diversi modi di impegnarsi per il superamento delle sciagurate politiche
di austerità, vi è a mio parere una indicazione strategica. Nessuna
unità a sinistra è possibile se resta confinata nel dialogo tra le forze
politiche: l'unità deve coinvolgere in primo luogo le centinaia di
migliaia di persone di sinistra che non appartengono a nessun partito.
L'unità a sinistra è possibile solo se la radicalità dei contenuti si
coniuga con la critica della politica, se fa i conti con la crisi della
politica. Per questo è necessario il dialogo paritario e non la
scomunica. Per non fare che un esempio, sono assolutamente convinto che
senza l'impegno militante e generoso di Rifondazione Comunista, non
saremmo mai riusciti a raccogliere 3.000 firme in Valle d'Aosta. Sono
altresì convinto che la possibilità di successo della lista consiste
proprio nel non rimanere all'interno dei confini, delle relazioni e dei
volti dei partiti della sinistra.
La lista "L'Altra Europa con Tsipras" non è la soluzione di tutti i
problemi ma il suo successo può aprire uno "spazio pubblico" a sinistra,
può aprire una prospettiva. Il primo passo nella direzione giusta è
stato fatto.
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