Assistere e seguire un Consiglio Comunale, è impresa ardua e
difficile per chi vorrebbe documentarsi ed ascoltare quali proposte e/o
soluzioni le amministrazioni locali attuano rispetto a problemi
specifici.
La realtà è che, sulla trasformazione della E45 in autostrada ed in
generale su tutte le Opere strategiche di rilevanza nazionale, le
Amministrazioni Comunali, non hanno alcun potere decisionale! E questo
grazie ad una sciagurata Legge sui Sindaci che ha snaturato il ruolo dei
Consigli Comunali derubricandoli a meri organi “informativi”...
Ma forse è necessario fare un po' di storia su come nascono le Grandi
Opere in particolare sul progetto di trasformazione della E45 in
autostrada...
Il progetto autostradale della Orte-Mestre è in essere da oltre 13
anni. La proposta del “project financing” fu avanzata nel giugno 2003 da
Vito Bonsignore, attuale eurodeputato FI, già UDC, ed ex socio di
Beniamino Gavio.
Nel 2001 viene adottata dal Governo Berlusconi, la Legge Obiettivo,
che ha istituito “corsie preferenziali” per le grandi opere pubbliche
definite di interesse strategico. I vari governi succedutesi, con i vari
Ministri Lunardi, Di Pietro, Matteoli e Passera hanno aggiornato, nel
corso degli anni, le opere che sono passate da 196 a 348, di cui 189
sono infrastrutture logistiche.
Tra queste, figura la Orte-Mestre, ovvero la E45-E55, detta Nuova Romea Commerciale.
396 chilometri di asfalto che uniranno Orte, nel Lazio, a Mestre, in
Veneto. Attraverserà 5 regioni (Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e
Veneto), 11 province, 48 comuni. 140 km di ponti e viadotti, 64 km di
gallerie, 250 tra cavalcavia e sottovie, 83 nuovi svincoli, con un
consumo di suolo stimato tra i 600 e i 700 ettari al 90% agricoli.
Passerà nel Parco del Delta del Po, nella Laguna Sud di Venezia,
nelle valli del Mezzano, Riviera del Brenta e nel Parco delle Foreste
Casentinesi, attraversando gli Appennini Centrali…insomma un opera molto
invasiva che devasterà il paesaggio, per certi versi ancora integro,
dell'Italia Centrale...
Oltre a ciò è previsto un notevole aumento del traffico, e
dell'inquinamento, che porterà ad oggettivi problemi in piccole realtà
comunali, oltre al costo del Pedaggio, anche questo un “effetto
collaterale” dell'Opera...
La genesi della Orte-Mestre va raccontata per come sia sintomo di un
intreccio di interessi fra soggetti politici, apparentemente diversi, ma
che in realtà, in maniera trasversale, lavorano dietro le quinte per
dare gambe a vite a questi Grandi Progetti...
Nel 2002 viene creata l’Associazione Nuova Romea, i cui soci
fondatori sono tutti parlamentari dell’Ulivo, tra i quali spicca l'ex
Segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Nello statuto dell'asssociazione
si legge: ”si propone di favorire una collaborazione interregionale di
area vasta, tra istituzioni, imprese e cittadini: per la realizzazione
della nuova infrastruttura stradale E55-Nuova Romea e del Corridoio
Adriatico”.
Nel 2003, nasce il primo progetto della nuova cordata di imprese
“Newco – Nuova Romea SpA” (al cui interno troviamo società autostradali,
imprese di costruzione e banche di prima grandezza, tra cui Autostrade
SpA del Gruppo Benetton, Autostrada Brescia–Padova, Unicredit,
Antonveneta, Gruppo IMI San Paolo, Impregilo, le “coop rosse” CCC e CMC,
Mantovani SpA e Adria Infrastrutture), che propone la realizzazione del
solo tratto da Cesena a Mestre. In seguito si preferisce affidare
l'intero progetto, da Orte a Mestre, alla Gefip Holding SA (il gruppo di
famiglia dell’eurodeputato Vito Bonsignore, in cordata con MEC SpA,
Banca Carige, Efibanca di Lodi, ILI SpA, Egis Projects SA e altre).
Ne esce un contenzioso tra i due gruppi che il Consiglio di Stato
risolve con l’acquisizione della Newco da parte di Bonsignore per 4,5
milioni di euro e l’impegno di affidare a CMC le opere previste in
territorio romagnolo.
Da notare, come ci ricorda un articolo del Mattino di Padova del 31
gennaio 2012 che “l'ex amministratore delegato dell'Autostrada
Venezia-Padova, Lino Brentan, ed ex vicepresidente della Newco Lino
Brentan, è stato arrestato stamani dalla Guardia di Finanza lagunare
nell'ambito di un'inchiesta su tangenti. Secondo quanto si è appreso,
l'amministratore è accusato di corruzione. Brentan sarebbe accusato di
aver assegnato lavori a trattativa diretta, saltando cioè la normale
procedura di appalto. I finanzieri gli hanno anche sequestrato 170 mila
euro nei suoi conti correnti bancari.”
Sempre il Mattino di Padova ci informa che “ Il 20 febbraio scorso è
finito nel carcere di Belluno Piergiorgio Baita, amministratore delegato
della Mantovani SpA. A permettere di contestare l’associazione a
delinquere finalizzata alla frode a danni dell’Erario, hanno concorso
una verifica fiscale puntuale e soprattutto numerose intercettazioni,
dalle quali è venuta alla luce anche l’esistenza di un apparato - messo
in piedi grazie a milioni di euro sborsati da Baita - costituito per
allontanare e, in caso, ostacolare le indagini della magistratura. Vi
facevano parte anche servitori dello Stato prezzolati, era un apparato
che lo stesso Baita, dopo aver deciso di collaborare, ha cominciato a
temere, denunciando addirittura l’esistenza di un progetto per
eliminarlo.
Dopo gli arresti, l’anello debole è stata Claudia Minutillo, ex
segretaria del presidente della giunta regionale di allora Giancarlo
Galan e amministratore delegato di Adria Infrastrutture : è lei che per
prima ha deciso di collaborare , di raccontare al pubblico ministero
quello che aveva visto e che sapeva. Solo di fronte alle confessioni
della donna, Baita ha ceduto e non ha potuto che confermare: a
differenza della Minutillo, semplice testimone del passaggio di denaro e
degli artifizi per coprirne la provenienza, l’ingegnere era stato il
protagonista, una delle parti in causa e proprio per questo la sua
parola ha contato di più.”
Un intreccio perverso fra affari e tangenti con personaggi che
troviamo in prima fila prima nell'aver sponsorizzato la Orte-Mestre, poi
nell'essersi aggiudicati gli appalti per la realizzazione della stessa.
Intanto l’iter procede...
Nel 2009 il consiglio di amministrazione di ANAS dà il via libera al
progetto preliminare presentato da Gefip, ottenendo il parere favorevole
della commissione VIA nazionale.
Nel 2012, il governo Monti, conferma l'Opera come intervento
prioritario e, da luglio, con il duo ministeriale Passera-Ciaccia
annuncia l' imminente sblocco dell'Opera. Rimane il problema della
copertura dei costi ancora oggi non risolta...
Si parla di “project bond” a misure di de-tassazione per le
infrastrutture di importo superiore ai 500 milioni – introdotte dal
Decreto Sviluppo Bis e rese operative dal CIPE a marzo di quest’anno, ma
ad oggi e con l'avvento del Governo Renzi, freddo verso le Grandi Opere
ed in quotidiana ricerca di fondi da destinare alle sue “slide
pubblicitarie”, è facile prevedere uno stop dovuto a mancanza di
fondi...
Come si vede il problema è bel oltre le dinamiche consiliari di un
consiglio comunale (uno dei 48 interessati all'opera!), ma interessa la
perversa dicotomia cemento=sviluppo che tutto il centrosinistra (con le
dovute eccezioni...) ha fatto suo. Insistere con il dogma delle grandi
opere non è solo perseguire irresponsabilmente un modello sviluppista
distruttivo – l’aumento del debito comporta l’inasprimento delle misure
di austerità, dei tagli ai servizi pubblici e all’occupazione – ma è
altresì sposare le logiche che vedono le infrastrutture come strumenti
di “neo-colonialismo territoriale” e nuovi assetti su cui accentrare
profitto speculativo da parte dei mercati finanziari, sempre più
aggressivi nei confronti dei beni comuni e delle risorse naturali.
Parimenti, le posizioni politiche di tutte le Regioni interessate
(compresa la Regione Umbria prima con la Lorenzetti e ora con la Marini,
con le sole opposizioni di IDV e PRC) sono lontanissime dal
riconsiderare, a dieci anni di distanza dalla Legge Obiettivo e nel
pieno della crisi, la pianificazione territoriale, concedendo una
moratoria sulle infrastrutture.
E' chiedere troppo ai parlamentari dei 5 stelle e di SEL, che finora
hanno mostrato una scarsa considerazione per questa opera, di cominciare
a dare battaglia dentro il Parlamento?
Fonti:
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