L’altro
giorno è successo che un pensionato sia morto d’infarto mentre gli
stavano staccando l’acqua. La sua colpa era quella di non essere
riuscito a pagare gli ultimi 150 euro di una rateizzazione per cui i
monatti della Girgenti acqua Spa, si sono presentati a staccare il
contatore e non hanno voluto sentire ragioni, nonostante le vivaci
proteste dell’uomo.
Non è colpa loro, ma della logica che fa di un bene
pubblico e di un servizio universale di base un affare esclusivamente
privato, a costi crescenti ed efficienza in calo per l’utente (la
Girgenti garantisce l’erogazione solo per alcune ore e in determinati
giorni), ma a profitti in crescendo per i gestori. Se non paghi è
esattamente come se non avessi onorato la rata dell’auto.
Non si tratta dunque di un episodio, ma di una realtà generale,
peraltro divenuta concreta e attiva, alla faccia del referendum, prima
con lo sblocca Italia e poi con la legge di stabilità che consente ai
comuni di spendere le cifre ricavate dalla vendita delle quote nei
servizi pubblici. Il partito di centro destra che risponde al nome di
Piddì è pienamente implicato in questo processo di trasformare i
servizi universali in affare privatistico con la concentrazione dei
servizi idrici ed energetici ( così che se non pagate una bolletta
qualsiasi vi staccano tutto) in quattro o cinque grandi società di
mercato con un ambito territoriale minimo su base regionale, come ha
sostenuto di recente Franco Bassanini, presidente di Federutility. Del
resto che il partito fosse apertamente ostile al referendum sull’acqua
non è un mistero, che fosse saltato sul carro all’ultimo momento
temendo che la forza di trascinamento della consultazione sul nucleare
lo portasse a una sconfitta in compagnia del Pdl è storia, che poi
abbia fatto di tutto prima per sabotare la volontà degli italiani –
anche in virtù del fatto che la “ditta” ha grossi affari nel settore,
vedi Hera - e poi per renderla ufficialmente carta straccia con Renzi, è
cronaca.
La scusa ufficiale per questa operazione è che il pubblico non ha i
soldi per gli investimenti necessari, ma è naturalmente una mascheratura
e una bugia: da quando sono cominciate le privatizzazioni delle
aziende che svolgono un servizio universale in questo campo e le
quotazioni in Borsa gli investimenti sono calati a circa un quarto di
quelli precedenti e le bollette aumentate di molto, in qualche caso
raddoppiate o triplicate con incredibili guadagni di pochi. Ricordo che
ogni investimento significa anche lavoro. E anche adesso chi metterà i
soldi per finanziare questo piano, invece che la rete idrica? Di fatto
le vittime, ovvero gli italiani attraverso la Cassa Depositi e prestiti
che raccoglie il risparmio postale e poi alcuni gruppi esteri, compresi
quelli cinesi, naturalmente in cambio di ampi profitti da spillare
alle famiglie per gli stratosferici stipendi dei manager come è già
accaduto in qualche caso. Ma se si deve fare affidamento sulle
esperienze europee, clamorose quelle di Berlino e di Parigi, le
privatizzazioni dei servizi universali si sono rivelate un fallimento:
nelle due grandi capitali dopo disastrose esperienze in cui gli
investimenti li faceva il pubblico, mentre i profitti rimanevano privati
e le bollette salivano, il sistema è stato rifiutato.
Del resto questa modernizzazione verso il passato è grottesca perché
ha già raccolto le lacrime di coccodrillo del capitale, insuperabile in
questo: la Banca Mondiale che per decenni aveva ricattato interi Paesi
del Sud America e dell’ Africa perché rinunciassero alla gestione
pubblica dell’acqua e accogliessero le più efficienti multinazionali,
nel 2005 ( e da allora è passato quasi un decennio), ha ammesso di
essersi sbagliata e che sul piano degli investimenti e dell’efficienza
dei servizi non c’era stato alcun progresso. Nel frattempo però milioni
di persone erano state escluse e in molti casi lo sono ancora dal
servizio universale, mentre sono stati realizzati enormi profitti
privati a spese delle famiglie e anche delle economie locali.
Così il caso del pensionato morto per infarto nell’Agrigentino non è
affatto un caso eccezionale, ma la semplice logica delle cose verso la
quale veniamo trascinati. E l’acqua privata è solo l’inizio.
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