venerdì 21 novembre 2014

MODERATI ED ESTREMISTI di Matteo Bovina

 
Questa sera al Paladozza, in occasione dell'arrivo di Renzi per la chiusura della campagna elettorale di Bonaccini si fronteggeranno ancora una volta moderati ed estremisti.
All'interno del Paladozza armati di governo, denari e polizia di stato, gli estremisti:
- quelli pronti ad velocizzare le vendite delle case pignorate per fare un favore ai propri finanziatori che si sono comperati i crediti in sofferenza;
- quelli che non muovono un dito di fronte al crescente divario di condizioni di vita tra ricchi e poveri;
- quelli che pensano di risolvere i problemi della giustizia negando l'accesso alla giustizia;
- quelli che pensano che sia giusto poter licenziare senza una giusta causa;
- quelli che preparano una legge elettorale in cui ancora una volta i cittadini non potranno scegliere i loro rappresentanti;
- quelli che credono che un debitore sia un colpevole;
- quelli che trattano sottobanco con inquisiti e condannati;
- quelli che progettano di abolire il Senato con la scusa che in Italia si legifera poco, quando in Italia si legifera troppo e male;
- quelli pronti a svendere il poco che resta di pubblico;
- quelli che pensano che la politica sia come un bar dove l'importante è che al bancone ci sia una bella ragazza.
 
All'esterno si troveranno, come al solito, i pochi moderati rimasti, armati di innocui slogan, striscioni e chissà, forse, qualche uovo:
- quelli che pensano che non riuscire a pagare un debito non significa essere moralmente censurabile;
- quelli che pensano che alla grande finanza dopata bisognerebbe spuntare le armi;
- quelli che sono sempre dalla parte sbagliata del manganello;
- quelli che pensano che la giustizia debba essere prima di tutto giusta e alla portata di tutti;
- quelli che amano la Costituzione nata da uno dei pochi momenti di saggezza e lucidità che l'Italia abbia avuto dall'unità in poi;
- quelli che pensano che le cose pubbliche sono di tutti e andrebbero amate e fatte funzionare, non svendute agli amici degli amici;
- quelli che pensano che non si possa licenziare un lavoratore senza almeno un giusto motivo;
- quelli che vogliono scegliere i propri rappresentanti;
- quelli che cercano di ricostruire legami sociali dissolti o in dissoluzione;
- quelli che continuano a pensare che sia possibile progettare un mondo migliore.

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