Associazioni,
movimenti, sindacati, donne e uomini che in questi anni si sono battuti contro
le molteplici forme d'ingiustizia, di discriminazione e di progressivo
deterioramento dei diritti, decidono oggi di promuovere un cammino comune. In una società fondata
sull'individualismo e sulla competizione tra le persone è necessario unirsi,
fare rete, coalizzarsi.
Dopo anni di
crisi economica, sociale e ambientale, di politiche di austerità, sappiamo che
nulla può tornare a essere come prima, ma proprio per questo pensiamo sia possibile immaginare un futuro
di solidarietà e giustizia. Consapevoli che nessuno di noi può farcela da
solo a cambiare il corso degli eventi, che per evitare scelte individualistiche
o corporative sia necessario unire le forze e l'impegno.
In questi
anni le politiche europee e dei governi nazionali hanno liberalizzato il mercato del lavoro, ridotto gli spazi di cittadinanza,
privatizzato la formazione, la sanità, i beni comuni e i servizi pubblici, avvelenato
città e territori, impedito ogni politica industriale, ogni valorizzazione
della conoscenza per tutti. Con
l'obiettivo dichiarato di uscire dalla crisi. Così non è stato: il lavoro
manca o è sempre più precario e povero, anche il lavoro autonomo e le
professioni soffrono profondamente gli effetti della crisi, mentre quelle
politiche hanno indebolito la democrazia, affidando a organismi tecnocratici il
governo della vita concreta delle persone, dei loro bisogni e speranze. In Europa e in ogni suo singolo paese ricchezza
e potere sono sempre più concentrati nelle mani di pochi e aumenta il numero di
coloro che sono spinti sotto la soglia della povertà. La corruzione e
l'economia illegale sono ormai parti costitutive di un modello di società in
cui le persone e l'ambiente sono sempre più una variabile del mercato,
saccheggiando le risorse del pianeta e modificandone il clima.
Ciascuno di
noi, in questi anni, in associazione o da solo, ha fatto i conti con tutto
questo, provando a difendere i diritti che altri prima di noi avevano
conquistato e che consideravamo storicamente acquisiti e i principi della
nostra Costituzione, mai pienamente applicata e oggi progressivamente
stravolta. E' arrivato il momento di
rivitalizzare la partecipazione alla vita pubblica sulla base di alcuni
fondamentali valori e obiettivi.
Il lavoro non è una merce ma un diritto per
tutti, base di un'esistenza libera e dignitosa; l'ambiente e i beni comuni vanno tutelati, come patrimonio
collettivo non privatizzabile, anche attraverso percorsi di rigenerazione
urbana e sviluppo locale, fonti di uno sviluppo e di un sistema energetico diversi
per migliorare la qualità della vita di ciascuno; il diritto alla salute, all'istruzione, alla cultura ,alla casa, alla
pensione e all'assistenza devono essere assicurati a tutti da un sistema
pubblico ed efficiente per costruire l'uguaglianza nella cittadinanza anche attraverso un fisco più equo e
coerente con i principi costituzionali; per
ridurre le disuguaglianze va garantito un reddito che metta le persone al
riparo dalla povertà; il superamento del divario Nord-Sud è un obiettivo
irrinunciabile di un paese più giusto; i diritti dei migranti, dei rifugiati e
delle minoranze vanno tutelati promuovendo diritti di cittadinanza uguali
per tutti; le mafie, le economie
criminali, la corruzione vanno combattute con leggi adeguate, con la confisca e
l'uso sociale dei beni, con politiche che trasformino la società della
diseguaglianza e dei privilegi in società dei diritti e delle opportunità; la scuola va rimessa al centro
dell'attenzione politica e ripensata, oltre che nei saperi, nella sua funzione
formativa; la Costituzione va
applicata per renderla davvero operativa; è necessario che l'Italia si
adegui alle più avanzate legislazioni europee riformando il codice penale e
abolendo i maltrattamenti inumani nelle carceri; l’Europa va sottratta alle logiche tecnocratiche che con il ricatto del
debito impongono politiche d'austerità e riportata al senso di solidarietà, di
collaborazione, di pacifica e rispettosa convivenza tra i popoli, nel ripudio
della guerra e di ogni forma di xenofobia e razzismo, nella condivisione di
opportunità e di comune crescita culturale. La risposta alla crisi climatica può diventare il volano di un nuovo
modello di sviluppo liberato dalla dipendenza delle fonti fossili, dal
saccheggio del pianeta e che comprenda la conversione dal modello
agroindustriale a produzioni agroecologiche.
A partire da questi obiettivi proponiamo alle
associazioni, ai movimenti, ai sindacati, ai singoli cittadini di mettere in
comune esperienze di azione, volontariato, mutualismo, competenze, intelligenze
per affrontare in modo solidale nei luoghi di vita e lavoro un cammino che con
la partecipazione e il protagonismo delle persone conquisti giustizia e
dignità: la coalizione sociale, con l'obiettivo di riunificare e
ricostruire i diritti di cittadinanza delle donne e degli uomini nel lavoro e
nella vita, di ricucire lo strappo che si è creato nel tessuto sociale e quindi
di rafforzare la democrazia.
Non lasciare nessuno da
solo è la prima ragione che ci porta a intraprendere questo percorso per
cambiare il paese e l'Europa, formulare proposte e batterci per un'alternativa concreta
alle divisioni e alle solitudini in cui ogni persona rischia di essere
abbandonata. Vogliamo dimostrare –come ha compreso il movimento delle donne-che
si può far politica attraverso un agire
condiviso tra soggetti diversi, rimotivare le persone a occuparsi
dell'interesse generale nello spazio pubblico -al di fuori e non in
competizione rispetto a partiti, organizzazioni politiche o cartelli elettorali
–realizzando un modello d'impegno che si manifesti e qualifichi a partire dai
territori, dai luoghi di lavoro e si caratterizzi per il fatto che ciascuno di noi
offrirà il contributo delle proprie migliori pratiche e dei propri saperi e
sulla base di tali principi in reciproca autonomia aderirà alle campagne per
obiettivi comuni che insieme decideremo di avviare.
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