Esce la Signora Spinelli e dove va? Esce dall’Altra Europa, a suo dire snaturata e deforme, per permanere, trattenendo, come
suole, la poltrona come una qualsiasi “politicante da strapazzo”, come
indipendente nel gruppo Gue-Ngl, si badi primo motore proprio dell’Altra
Europa in questione. Forse un poco contraddittorio, forse molto
strumentale ed opportunistico, ma non è di questo che voglio parlare.
Ci saranno gli immancabili insulti in rete a testimoniare la rabbia e
lo scorno di quelli nel cui nome essa trattiene la sua comoda
poltroncina.
E così i padri celebri stanno decimandosi da soli
dopo Viale, la Spinelli (fra gli altri) su fronti opposti ma con le
medesime parole … L’auto-coscienza del ridicolo, decisamente, non abita a
sinistra.
Eppure non è nemmeno di questo che voglio parlare,
bensì del fatto che queste uscite celebri provochino sconforto e mettano
in dubbio il percorso e la sua qualità … questo, io credo, sia il vero
problema.
Non parlo solo dei detrattori professionali dei media o
di coloro che, comunque, parlerebbero male del cammino dell’Altra
Europa, non parlo nemmeno degli stellati avversari d’ogni cosa abbia
parvenza di sinistra. Parlo invece di coloro e sono molti , troppi, che
hanno intrapreso questo percorso perchè c’erano all’inizio I Viale, le
Spinelli, I Camilleri, i Curzio Maltese e … perchè no, pur amando il
personaggio di vera ed amicale e profonda affezione i Moni Ovadia.
I riferimenti, i leader, gli intellettuali … i portatori autorizzati di
bandiere e di pensiero … quelli che alle assemblee vengono ascoltati e
fatti parlare per primi, mentre il pensiero degli umili lo si ascolta
quasi per caso e con noia. Con la stessa predisposizione d’animo con qui
si leggono queste parole, scritte da un signor Nessuno.
Quei
riferimenti che noi stessi abbiamo implementato e che oggi ci portano a
categorizzare quel che accade come la proposta di Landini, Civati,
Vendola o Ferrero, salvo poi urlare ed uggiolare della necessità di un
controllo dal basso, blaterando di Circolarità ed Orizzontalità,
riferendoci a Syriza e Podemos, la cui fenomenologia non abbiamo
compreso e non comprenderemo, di questo passo, forse mai. Esorcizzando i
partiti, brutti e cattivi, quasi non fossimo noi stessi ad averne
composto sangue e struttura.
La signora Spinelli è uscita? Viale se n’è andato? Camilleri non c’è più? Peccato, ma per loro. Stanno perdendosi qualche cosa
Molti riempiono chilometri di carta di critiche e di consigli, bene, ma continuiamo a camminare.
Perchè il motore di questa cosa siamo noi, così come della coalizione
di Landini, come lo fummo per Ingroia o per qualsiasi esperienza
precedente … siamo noi l’esigenza ed il bisogno, siamo noi la forza ed
il numero, siamo noi la teoria e la prassi. Nostre sono le parole che
gli intellettuali infiorano e ci vendono, nostre sono le parole che io
scrivo e che rielaboro dopo averle condivise.
Senza di noi nulla avviene, senza di noi la signora Spinelli sarebbe solo una poltrona vuota o peggio occupata da un piddino.
Nostro è anche l’errore, che continuiamo a ripetere di anteporre i
leader ai movimenti, di essere convinti che le cose accadano solo se un
leader (nato , evidentemente, per unzione diretta di qualche superiore
entità) le pensa e le vuole.
I leader di Podemos e di Syriza non
sono venuti prima dei loro movimenti, ma sono nati dal loro ventre sono i
portavoce di quell’esperienza e rappresentano quel percorso, non sono
padri nobili e pensatori conclamati, docenti autorizzati alla
teorizzazione o Intellettuali il cui pensiero è indispensabile.
L’opinione che Majakovskij (intellettuale) aveva degli intellettuali non
è certo lusinghiera :”In una nave che affonda gl’intellettuali sono i
primi a fuggire subito dopo i topi”.
Credo che questa posizione
sia eccessiva, ma sembra che molti “pensatori autorizzati e ben pagati”
facciano di tutto per avvalorarla.
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