Tutto è a posto e niente in ordine: due grandi notizie sono arrivate: 1) gli Stati uniti hanno evitato il default 2) il piano di salvataggio della Grecia è stato sbloccato Qualcuno potrebbe dire che i piromani festeggiano il piano antincendio. E, per questo, dobbiamo stare attenti al “pacco” che ci stanno inviando e che presto riceveremo a casa. Infatti niente è in ordine. La truffa continua e si espande. 1) Barack Obush si è messo d’accordo con i repubblicani, accettando quasi tutte le loro richieste. I ricchi non perderanno niente, le banche neppure. L’America si è fatta una legge che alza il tetto del suo debito a cifre da capogiro. Cioè si è autorizzata a continuare a indebitarsi. Il Crack l’hanno messo in cantina, così non si vede. Poi salterà in aria anche la cantina, con noi dentro. 2) Il piano europeo per “salvare la Grecia” (e Irlanda e Portogallo) è stato bloccato. Come? I Fondi Europei di Stabilizzazione Finanziaria (Fesf) sono stati autorizzati a comprare le obbligazioni greche irlandesi e portoghesi. Ma i soldi di chi sono? Sono i nostri. Cioè con quei soldi si compreranno i debiti marciti e puzzolenti degli Stati indebitati, liberando le banche che sono creditrici. Peggio che nel 2007, quando tutte le banche decotte e fallite furono salvate dai contribuenti. Questa volta addirittura le banche vengono salvate in anticipo, prima che subiscano altre perdite. Splendido. Certo c’è la foglia di fico che dice che le banche private possono “partecipare volontariamente” (dilazionando le richieste di pagamento). Se lo fanno, di nuovo, è perchè saranno garantite dagli Stati, cioè da noi. Tutto questo si chiama socializzazione delle perdite e privatizzazione del guadagno. La risposta è una sola: cominciare la resistenza di massa contro le misure di austerità che ci verranno imposte. Non pagare l’indebitamento che è stato creato dal sistema finanziario. Questa non è l’Europa dei popoli, questa è ormai solo l’Europa dei banchieri.
BLOG di Giulietto Chiesa
BLOG di Giulietto Chiesa
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua