venerdì 23 maggio 2014

Ferrero a Perugia: "Costruire anche in Italia la sinistra europea"

PERUGIA - Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale. Sono i giorni decisivi. I giorni in cui gran parte dell’elettorato sceglierà chi votare. E proprio in questi giorni “Renzi e Grillo - dice Paolo Ferrero intervenuto oggi a Perugia - stanno pun­tando tutte le loro carte sulla costru­zione di un bipo­la­ri­smo media­tico, per sca­te­nare la campagna sul voto utile e cata­liz­zare con­sensi. Que­sto avviene in un con­te­sto in cui larga parte del popolo ita­liano vive una soli­tu­dine sof­fe­rente che non rie­sce a costi­tuirsi in sog­get­ti­vità, in movi­mento col­let­tivo. La poli­tica viene così ridi­se­gnata dagli uomini della prov­vi­denza che pro­met­tono i mira­coli.”.
C’è bisogno di un’inversione di marcia. Ne è convinto il segretario nazionale del Prc che rilancia l’appello per una sinistra europea: “la pro­po­sta di un’altra Europa con Tsi­pras non è solo una diversa pro­po­sta politica ma una pro­po­sta alter­na­tiva a Renzi come a Grillo anche nella con­ce­zione della poli­tica e della demo­cra­zia. Non chie­diamo una delega all’uomo forte ma pro­po­niamo un per­corso in cui la costru­zione di una rap­pre­sen­tanza poli­tica della sini­stra si intrecci con la costru­zione di una sog­get­ti­vità poli­tica di massa. Que­sto è l’unico anti­doto con­tro le poli­ti­che neo­li­be­ri­ste e il paral­lelo pro­cesso di pas­si­viz­za­zione autoritaria che riduce i cit­ta­dini a sud­diti”.
Il rush finale prima delle elezioni dovrà servire per rove­sciare l’ordine del discorso pub­blico su due punti fon­da­men­tali, a detta di Ferrero, “innanzitutto l’Europa così com’è è un disa­stro ma l’alternativa non è l’uscita dall’Europa magari con­dita dalla difesa della razza. Il pro­blema non è ’euro si o euro no’ ma la sconfitta delle poli­ti­che neo­li­be­ri­ste e l’austerità”. E ancora “per scon­fig­gere le poli­ti­che di auste­rità non bastano gli insulti, bat­tere più o meno forte i pugni sul tavolo o chiu­dersi in casa pro­pria. Serve la forza della mobi­li­ta­zione popo­lare, una grande forza che si ponga al livello a cui si sono orga­niz­zati ban­chieri e padroni. Per que­sto la lista un’altra Europa con Tsi­pras — a dif­fe­renza del M5S — non è pre­sente solo in Ita­lia: Tsipras è il can­di­dato pre­si­dente di tutte le forze della sini­stra euro­pea e que­sta coa­li­zione inter­na­zio­nale è indi­spen­sa­bile per costruire un movi­mento poli­tico di massa euro­peo e scon­fig­gere le poli­ti­che di austerità”.
Per fare questo c’è bisogno di “un pro­cesso che parta dall’alto e dal basso, un pro­cesso par­te­ci­pato, plu­rale e demo­cra­tico che si dia il tempo neces­sa­rio per dotarsi di una pro­pria sog­get­ti­vità. Per­ché non pos­siamo con­ti­nuare ad inse­guire le sca­denze elet­to­rali men­tre i rap­porti sociali e l’immaginario col­let­tivo ven­gono quo­ti­dia­na­mente pla­smati dai nostri nemici”.
E poi bacchetta Grillo e il sindaco pentastellato di Pomezia: “Quello che il sindaco grillino sta facendo a Pomezia è una vergogna, perché' l'idea che si torni alle mense differenziate tra chi ha più soldi e chi ne ha di meno è da cinquant'anni che l'avevamo superata” commentando la vicenda dei menù differenziati nelle mense scolastiche di Pomezia. “Evidentemente – continua - quando Grillo dice di non essere ne' di destra ne' di sinistra sbaglia. A volte dice cose di sinistra, sovente, tragicamente, fa cose di destra. E in questo caso è una cosa di destra fare le mense diverse per i bambini a seconda dei soldi”.
“Grillo è un furfante, perché non può appropriarsi di Berlinguer”, incalza. “Sono contento - ha detto stamani Ferrero ai giornalisti a Perugia - che Grillo faccia riferimento a Berlinguer e mi piacerebbe che facesse lo stesso riferimento anche per altre cose: lo vorrei assieme nella battaglia per la patrimoniale sulle grandi ricchezze, orecchio da cui Grillo non sente, o lo vorrei insieme per costruire un movimento dei lavoratori contro questo padronato, ma Grillo non ci sente”. “Quindi lui può fare, se vuole, riferimento a Berlinguer, ma tenga giù le mani e la smetta di dire che lui è l'unico, perché non è l'unico. C’è chi da vent'anni sta sulla piazza e fa politica e - ha concluso Ferrero - se uno è un ladro lo si vede quando ha l'occasione di rubare: noi sono vent'anni che facciamo politica e abbiamo dimostrato di non essere dei ladri. Grillo lo vedremo”.

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