“In Europa si registrano livelli inaccettabili di povertà e
disuguaglianza”. Risultano esserci 342 miliardari (con un patrimonio
totale di circa 1.340 miliardi di euro) e, specularmente, 123 milioni di
persone - quasi un quarto della popolazione - a rischio povertà o
esclusione sociale. Ad affermarlo è uno studio sulla disuguaglianza
sociale realizzato da Oxfam, la ong internazionale che da tempo, oltre i
problemi legati alla fame e all’alimentazione, monitora anche lo stato
delle disuguaglianze sociali.
“Invece di dare priorità alle persone, i processi decisionali
politici sono sempre più influenzati dalle ricche élite che manipolano
le regole a proprio vantaggio: in tal modo aggravano la povertà e la
disuguaglianza economica, logorando costantemente e pesantemente le
istituzioni democratiche” scrive Oxfam presentando il suo rapporto.“Le
misure di austerità e gli iniqui sistemi fiscali che affliggono l’Europa
vanno a tutto vantaggio dei potenti titolari di interessi privati. È
giunto il momento di invertire la rotta della povertà e della
disuguaglianza in Europa, mettendo al primo posto le persone”. La crisi
ripresentatasi nel 2008 ha accentuato questo processo. “L’effetto
cumulativo di disoccupazione e austerità ha condotto ad una ricrescita
della povertà in Europa e alla riduzione della prosperità tra la classe
media. Come documentato in questo rapporto di Oxfam, nella prospera
Unione Europea vi sono oggi 123 milioni di persone a rischio di povertà, pari a un
quarto della popolazione europea, contro i 116 milioni registrati nel
2008”.
Relativamente alla situazione italiana, dove le disuguaglianze
sociali negli ultimi anni si sono acutizzate, Oxfam segnala che “In
Italia il 20% degli italiani più ricchi detiene il 61,6% della ricchezza
nazionale netta, mentre il 20% degli italiani più poveri ne detiene
appena lo 0,4%”. E’ bene ricordare che la ricchezza privata in Italia si
aggira sui 9mila miliardi di euro. Di questi poco più della metà è
rappresentata da ricchezza immobiliare, il 44% circa da ricchezze
finanziarie e solo il 4,9% da ricchezza materiale (impianti, macchinari
etc.). Una composizione della ricchezza che ha via via alimentato le
disuguaglianze, soprattutto dopo la brusca polarizzazione sociale che ha
spolpato i ceti medi.
Qui sotto alcune tabelle tratte dalla ricerca di Oxfam.
La distribuzione della ricchezza in Europa è ancor più disomogenea di quella del reddito. Secondo stime di Credit Suisse l’1% più ricco della popolazione europea possiede quasi un terzo delle ricchezze del continente; il resto è suddiviso tra i rimanenti componenti del 10% più ricco e la metà degli europei che si collocano dal quarto al nono decile. Per il 40% meno abbiente della popolazione europea non rimane quindi quasi nulla: meno dell’1% della ricchezza netta totale.
I 7 milioni di europei più ricchi possiedono oggi la stessa quantità di
risorse dei 662 milioni più poveri (compresi i Paesi extra UE)
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