giovedì 15 ottobre 2015

Umbria Acque: il ricalcolo deposito cauzionale colpisce i pensionati più deboli

Nelle case di molti utenti sta arrivando una lettera di “Umbra Acque s.p.a.” che annuncia una modifica nell’applicazione del deposito cauzionale. La lettera prosegue avvertendo che “il deposito cauzionale... serve a tutelare l’intera collettività degli Utenti da quella minoranza che paga in ritardo o non paga affatto il servizio ricevuto generando così dei costi che verrebbero poi a ricadere sulla maggioranza degli Utenti...”.
Sembrerebbe una norma di equità e giustizia. In realtà non lo è.
Secondo i dati forniti da Federconsumatori il costo della bolletta è aumentato dal 2014 del 16%, tenendo conto del costo al metro cubo tra prima fascia, seconda fascia e quota fissa, quest’ultima da tutti pagata indipendentemente dal consumo. Solo la quota fissa dal 2014 è aumentata del 10,50%. Un ulteriore aumento complessivo del 16% si prospetta a partire da gennaio 2016. Oltre a questi aumenti c’è quello della cauzione.
La lettera annuncia al “gentile utente” il ricalcolo del deposito cauzionale che per le vecchie utenze significa un ulteriore esborso a vantaggio di una surrettizia ricapitalizzazione della Società.
Chi paga il ricalcolo della cauzione? Chi non ha un conto corrente su cui caricare il costo delle bollette. Mentre nella lettera si dice che solo una minoranza “relativamente piccola” è insolvente o ritardataria, vengono colpite le fasce deboli di chi non ha un conto corrente o i pensionati, che sono molti, i quali hanno i libretti postali agevolati ed in genere ritirano la pensione in contanti (la maggioranza ha pensioni al di sotto dei mille euro). La stessa fascia di 9500 euro secondo il calcolo ISEE, prevista per l’esenzione dal pagamento della cauzione, non favorisce i redditi bassi, perché, ad esempio, un pensionato da 700 euro nette mensili che vive in una casa di proprietà non rientra nella esenzione prevista e quindi paga il ricalcolo.
Tra l’altro la cauzione a suo tempo versata non viene restituita a chi ha domiciliazione bancaria.
Ma le società, che erogano servizi di acqua luce e gas, a coloro che non pagano le bollette non applicano sulla base della legge i diritti di mora e non staccano le utenze? Che c’entra tutto questo con la giustizia nei confronti di chi paga regolarmente?

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