Il grado di inquinamento ambientale che emerge dai dati sulle
discariche resi noti dall’Arpa e dalle indagini in corso è molto
preoccupante. Auspichiamo che le eventuali responsabilità vengano
accertate nelle sedi competenti nei giusti tempi. Detto questo, la
nostra Regione, anche sui rifiuti, è senza un Piano complessivo, moderno
e all’altezza delle sfide. L’unico atto, tra l’altro messo in campo
prima delle elezioni regionali, è stato un adeguamento del vecchio Piano
regionale di gestione dei rifiuti che ha inserito l’Umbria nella
filiera dell’incenerimento dei rifiuti, attraverso la produzione in tre
impianti dedicati del Combustibile Solido Secondario (CSS), sottraendo
con questa scelta le risorse che prima andavano ai Comuni per la
diferenziata. Il rischio vero che corriamo, sommato a quanto previsto
dallo “sblocca Italia”, è che dentro l’attuale emergenza tornino alla
carica i sostenitori dell’incenerimento dei rifiuti, magari in una fase
di transizione che, come noto, in Italia tende a divenire stabile. Noi
pensiamo invece che serva l’adozione di un nuovo Piano regionale dei
rifiuti, in cui prevedere in maniera certa e definitiva l’esaurimento
delle discariche, l’abbandono di ogni forma di incenerimento e
l’adozione della strategia “Rifiuti Zero”. Diversamente l’Umbria
getterebbe alle ortiche i notevoli sforzi economici ed organizzativi di
tutti quei Comuni che in questi anni hanno messo in campo interventi per
una gestione virtuosa dei rifiuti e per cui i cittadini hanno
contributo con importanti sacrifici per rendere centrali le politiche ed
indifferibili gli obiettivi per la raccolta differenziata spinta, la
riduzione, il recupero e il riutilizzo dei rifiuti. Questa è la strada
su cui è necessario impegnarsi in una regione relativamente piccola come
la nostra, potenziando le attività di riciclo e riuso dei rifiuti in
un’ottica meritocratica e di vantaggio economico per i cittadini, al
fine di costituire filiere locali decisive per riqualificare la raccolta
differenziata, incrementarne la redditività e promuovere la crescita
occupazionale nel settore.
Enrico Flamini
Segretario Regionale Prc Umbria
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