martedì 4 ottobre 2011

NUOVO ULIVO: LA NARRAZIONE DELLA BCE E DEI PADRONI ALLA BASE DEL PROGRAMMA

Il cantiere del nuovo ulivo già è aperto ma è come se fosse chiuso. I titoli già ci sono, e sono quelli imposti dal "vincolo esterno" della letterina della BCE e dal "vincolo interno" imposto da Confindustria. Ora si tratta solo di riempirli e sarà abbastanza semplice visto che il PD è il socio di maggioranza del nuovo ulivo. Di Pietro non dirà una parola di troppo dato che in Europa ha votato ancora più a destra del PD la logica del vincolo esterno appoggiando il six pact. Vendola invece si concentrerà su una video lettera su come riuscire a comunicare che l'alternativa si costruisce con un governo che accetta la logica del patto di stabilità rafforzato. Noi pensiamo invece che la lettera di Mario Draghi sia inaccettabile sia dal punto di vista democratico e costituzionale perchè lede la nostra sovranità , sia dal punto di vista dei contenuti perche' riafferma la logica neoliberista che impone ai paesi periferici di diventare il bacino a basso costo della forza lavoro in Eiropa. Accettare la compatibilità del vincolo esterno che impone il rientro forzato del debito vuol dire accettare il massacro dei diritti dei lavoratori. Dire come fa Bersani che all'interno di questa compatibilità andrebbe ridiscussa la ricetta vuol dire semplicemente prendere sberle dati i rapporti di forza sfavorevoli che ha il nostro paese in termini economici in Europa. Gli indici economici inseriti nel meccanismo di funzionamento del nuovo patto di stabilità non lasciano infatti margini di manovra. Anche Papadopulos in Grecia discute con la BCE ma non ci pare che gli sia servito a molto..

CRISI: BERSANI, SU RICETTE BCE VOGLIAMO DISCUTERE MA ACCETTIAMO LE COMPATIBILITÀ INDICATE (ANSA) - ROMA, 3 OTT - Il Pd accetta le compatibilità di bilancio per la finanza pubblica indicate dalla lettera della Bce al governo, ma sulle sue «ricette» per arrivarci «vuole discuterne». Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ad una conferenza stampa al termine della Direzione del partito. Sulla lettera di Trichet e Draghi c'erano stati giudizi divergenti da parte di esponenti del Pd. «Nessuna critica da parte nostra alla Bce - ha detto Bersani - perchè ha fatto due supplenze: al governo europeo che non c'è e al governo italiano che è paralizzato e inconcludente. Se ci fossero stati altri governi non ci sarebbe stato bisogno del suo intervento». «Noi siamo pronti ad accettare le compatibilità indicate dalla Bce - ha proseguito - che nell'emergenza possono arrivare anche da un organo tecnico; ma le ricette le vogliamo discutere». «Per esempio - ha proseguito - noi non potremmo arrivare al pareggio di bilancio con 20 miliardi di tagli all'assistenza (come prevede il ddl di delega del governo, ndr), ma quei 20 miliardi vanno trovati e noi lo sappiamo». Bersani ha indicato che questo metodo verrà adottato anche con il manifesto delle imprese, «con cui stiamo cercando di organizzare un incontro»: «noi abbiamo accettato i titoli del loro manifesto - ha sottolineato - poi ci confrontiamo sulle posizioni, alcune delle quali collimano, altre no. Per esempio sul fisco c'è un palese avvicinamento, mentre sui temi sociali c'è da discutere». Infine, parlando in generale della situazione economica e finanziaria del Paese, Bersani ha messo in guardia: «c'è il pericolo di un avvitamento tra misure di rientro, recessione, nuove misure di rientro, e ancora recessione».

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