Il
cantiere del nuovo ulivo già è aperto ma è come se fosse chiuso. I
titoli già ci sono, e sono quelli imposti dal "vincolo esterno" della
letterina della BCE e dal "vincolo interno" imposto da Confindustria.
Ora si tratta solo di riempirli e sarà abbastanza semplice visto che il
PD è il socio di maggioranza del nuovo ulivo. Di Pietro non dirà una
parola di troppo dato che in Europa ha votato ancora più a destra del PD
la logica del vincolo esterno appoggiando il six pact. Vendola invece
si concentrerà su una video lettera su come riuscire a comunicare che
l'alternativa si costruisce con un governo che accetta la logica del
patto di stabilità rafforzato. Noi pensiamo invece che la lettera di
Mario Draghi sia inaccettabile sia dal punto di vista democratico e
costituzionale perchè lede la nostra sovranità , sia dal punto di vista
dei contenuti perche' riafferma la logica neoliberista che impone ai
paesi periferici di diventare il bacino a basso costo della forza lavoro
in Eiropa. Accettare la compatibilità del vincolo esterno che impone il
rientro forzato del debito vuol dire accettare il massacro dei diritti
dei lavoratori. Dire come fa Bersani che all'interno di questa
compatibilità andrebbe ridiscussa la ricetta vuol dire semplicemente
prendere sberle dati i rapporti di forza sfavorevoli che ha il nostro
paese in termini economici in Europa. Gli indici economici inseriti nel
meccanismo di funzionamento del nuovo patto di stabilità non lasciano
infatti margini di manovra. Anche Papadopulos in Grecia discute con la
BCE ma non ci pare che gli sia servito a molto..
CRISI: BERSANI, SU RICETTE BCE VOGLIAMO DISCUTERE MA ACCETTIAMO LE
COMPATIBILITÀ INDICATE (ANSA) - ROMA, 3 OTT - Il Pd accetta le
compatibilità di bilancio per la finanza pubblica indicate dalla lettera
della Bce al governo, ma sulle sue «ricette» per arrivarci «vuole
discuterne». Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ad
una conferenza stampa al termine della Direzione del partito. Sulla
lettera di Trichet e Draghi c'erano stati giudizi divergenti da parte di
esponenti del Pd. «Nessuna critica da parte nostra alla Bce - ha detto
Bersani - perchè ha fatto due supplenze: al governo europeo che non c'è e
al governo italiano che è paralizzato e inconcludente. Se ci fossero
stati altri governi non ci sarebbe stato bisogno del suo intervento».
«Noi siamo pronti ad accettare le compatibilità indicate dalla Bce - ha
proseguito - che nell'emergenza possono arrivare anche da un organo
tecnico; ma le ricette le vogliamo discutere». «Per esempio - ha
proseguito - noi non potremmo arrivare al pareggio di bilancio con 20
miliardi di tagli all'assistenza (come prevede il ddl di delega del
governo, ndr), ma quei 20 miliardi vanno trovati e noi lo sappiamo».
Bersani ha indicato che questo metodo verrà adottato anche con il
manifesto delle imprese, «con cui stiamo cercando di organizzare un
incontro»: «noi abbiamo accettato i titoli del loro manifesto - ha
sottolineato - poi ci confrontiamo sulle posizioni, alcune delle quali
collimano, altre no. Per esempio sul fisco c'è un palese avvicinamento,
mentre sui temi sociali c'è da discutere». Infine, parlando in generale
della situazione economica e finanziaria del Paese, Bersani ha messo in
guardia: «c'è il pericolo di un avvitamento tra misure di rientro,
recessione, nuove misure di rientro, e ancora recessione».
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