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La parola passa a Roberta Roberti, che punta in primis sul
“coraggio di svoltare radicalmente pagina, non esistendo i margini per
correggere una sinistra che ha dimostrato il suo fallimento”. La candidata elogia il ‘coraggio’ del Prc, un partito che “ci
è sempre stato vicino quando abbiamo denunciato lunghi anni di politica
nei quali tutto si è fatto meno che garantire i diritti dei cittadini.
Noi intendiamo partire dai motivi per il quale si è arrivati a questo
debito e dal rifiuto di far pagare ai cittadini quella parte di esso che
si è venuta a creare in maniera assolutamente illecita. Vogliamo
restituire a noi Parmigiani - prosegue la Roberti - un comune che salvaguardi i beni collettivi, in modo che non si verifichi più tanto degrado etico”. A chi la accusa di causare una dispersione di voti, la candidata risponde: “Ci
rivolgiamo a chi ha perso la fiducia nella politica: non facciamoci
imbrogliare. L’unico vero spreco è non usare l’intelligenza quando si va
a votare. Noi non disperdiamo i voti di sinistra perché crediamo che
non esista un’alternativa a sinistra”.
Paolo Ferrero sottolinea la necessità di una “partecipazione
popolare, quella che ha permesso di cacciare la giunta, che continui ad
avere voce in capitolo anche dopo le elezioni. Troppo facile servirsi
dell’appoggio dei cittadini solo per protestare”. Il segretario nazionale paragona poi la situazione parmigiana a quella nazionale in cui “l’opposizione
si è servita del popolo per contestare Berlusconi e la modifica
dell’articolo 18 e adesso appoggia Monti accettando la modifica
dell’articolo”.
Della attuale situazione nazionale aggiunge: “La crisi è dovuta
al fatto che le pensioni e gli stipendi sono troppo bassi, le tasse
vanno applicate sui grandi patrimoni. Sono i ricchi a dover pagare. Il
denaro non va sprecato per opere inutili, come i caccia bombardieri.
Inoltre diciamo no a questo ‘strozzinaggio’ delle banche. Per questo
chiediamo il voto a Rifondazione Comunista, perché la sinistra va
ricostruita attraverso il rapporto con la gente. Non ci si può
comportare da destra e continuare a chiamarsi ancora ‘di sinistra’ “.
Ferrero dichiara di essere “contento di questo matrimonio con
Parma bene comune, perché la politica è fatta da ognuno di noi e va al
di là dei partiti. La politica è partecipazione. La gente a Parma ne ha
le scatole piene di come funzionava l’ex giunta, per questo occorre
cambiare classe dirigente, per stimolare una partecipazione dal basso,
che è il primo bene comune. Serve cambiare stile politico e contenuti. I
problemi qui sono lo sfruttamento del lavoro e la demolizione
dell’ambiente. I rifiuti devono essere una risorsa”.
“I partiti abbiano l’umiltà di considerare la gente che è fuori dai partiti non ‘antipolitica’- prosegue Ferrero - ma
qualcuno con cui lavorare. Un voto, un impegno. Al contrario di quanto
avviene sui tram, qui è doveroso ‘disturbare il manovratore’ “.
“Per questo i cittadini dovranno andare a votare, per dare un segnale nazionale – conclude il segretario - perché c’è qualcosa di peggiore della destra ed è una destra senza opposizione”.
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