In Francia le elezioni presidenziali vedono come dato prevalente la
sconfitta di Sarkozy e l’affermazione di Hollande. Dietro di loro fa
clamore il risultato del fronte nazionale di Le Pen che arriva al 18 %,
confermando il risultato che 10 anni fa consentì a suo padre di arrivare
ad un calmoroso ballottaggio con Chirac. Ma il dato che rappresenta una
novità politica nel panorama politico francese è il risultato di Jean
Luc Melenchon e del Fronte de Gauche. Un risultato a due cifre, che
risulta il miglior risultato della sinistra radicale e dei comunisti in
Francia dopo quello degli anni 80.
Un risultato che è la vera sorpresa di queste elezioni
presidenziali. All’inizio della campagna elettorale, mentre gli altri
candidati erano più o meno accreditati delle cifre che poi hanno
raccolto, Jean Luc Melenchon e il Front de Gauche erano dati al 5%,in
alcuni sondaggi addirittura meno. Un risultato persino inferiore
rispetto a quanto preso dal fronte de gauche al suo battesimo nelle
europee 2009, il 6 %. Il Front de Gauche, smentendo tutti i pronostici e
attraverso una campagna impressionante ha stravolto i pronostici,
superato candidati come il centrista Bayrou, fino ad arrivare ad far
ipotizzare un clamoroso sorpasso persino del fronte nazionale. Il fatto
che questo non ci sia stato non sminuisce per nulla quello che è stato
un successo straordinario. Oltre all’elemento della partecipazione
popolare, con manifestazioni di migliaia di persone in tutte le città
della Francia, l’altro dato politico che da ragione del successo del
Front de Gauche è l’aver posto al centro del dibattito politico i suoi
temi, costringendo il moderato candidato socialista a confrontarsi e a
prendere impegni su temi tabù come quello di rimettere in discussione il
Fiscal pact europeo.
Vale la pena elencare alcuni dei punti programmatici del FdG.
Salario minimo a 1500 euro mensili, abolizione della riforma delle
pensioni di Sarkozy e ritorno ai 60 anni come età per la pensione,
uscita dalla Nato, tassazione del 100 per tutti i redditi eccedenti i
30.000 euro al mese,la creazione di una banca pubblica nazionale ,
rifiuto del fiscal pact e del mes e la richiesta di sottomettere
qualsiasi trattato di nuovo a referendum. La data di inizio di quella
che viene definita la rivoluzione citoyenne da parte del candidato del
FdG è infatti il 2005, quando la maggioranza del popolo francese votò
contro il trattato costituzionale liberista europeo, un voto poi tradito
da coloro che rinegoziarono al ribasso il trattato di lisbona e
cancellarono la possibilità, per evitare rischi, di nuovi referendum.
In questa cancellazione dei popoli e della democrazia le oligarchie
europee hanno da allora insistito fino ad arrivare ai giorni nostri, ai
governi dei banchieri non eletti e ai trattati votati senza nessun
dibattito pubblico, come in Italia. Il Fronte de Gauche è una
federazione di forze politiche, comitati territoriali, collettivi. Una
federazione che non chiede a nessuno di sciogliersi, ne di abiurare la
propria storia e identità, ma che unisce sulla base di un programma
politico condiviso. Fra le forze che lo animano le più importanti sono
il Partito Comunista francese, il Partito della sinistra di Melenchon e
la sinistra unitaria, formazione che viene dalla lega comunista
rivoluzionaria. Tutti e tre i partiti sono membri del Partito della
Sinistra europea, il cui attuale Presidente è Pierre Laurent, segretario
del PCF. Hanno cioè scelto con chiarezza di essere autonomi e
indipendenti dal socialismo europeo che ha in questi anni sostenuto e
promosso la costruzione liberista dell’unione europea, accettato senza
ad oggi alcuna eccezione le politiche di austerità che stanno
massacrando i popoli europei e i lavoratori, come nei casi di Grecia e
Spagna, o del PD in Italia.
Ora con il secondo turno e con le successive elezioni per
l’assemblea nazionale si può aprire una nuova partita. Hollande verrà
sostenuto, ma la scommessa del FdG è raccogliere un successo alle
elezioni politiche tale da poter condizionare le scelte della Francia in
futuro. Battere Sarkozy sarebbe un buon primo passo per rompere l’asse
con Angela Merkel che ha fino a oggi dettato le danze in Europa.
Sappiamo che non sarà sufficiente, che Hollande è espressione comunque
di un idea moderata dell’Europa, anche se più avanzata rispetto ad
altre.
La speranza è nella dinamica politica e di partecipazione popolare
che si è rimessa in moto con il Front de Gauche, dalla sua capacità di
mantenersi autonomo e indipendente. Dal movimento contro la riforma
pensionistica, dallo slogan io lotto di classe, alla campagna di questi
mesi, che aveva al suo centro la giustizia sociale e la difesa della
sovranità popolare e democratica, non il nazionalismo come incautamente
qualcuno dichiara, con la parola d’ordine place au peuple e prendez le
povoiur, si è aperta in Francia una speranza per tutta l’Europa. Quello
di ieri è un nuovo inizio per la sinistra in Francia.
La sinistra di classe e trasformazione può essere una alternativa credibile in questa crisi. L’unico argine al dilagare delle forze xenofobe e razziste. Accade in Francia, accade in Spagna, accade in Grecia, Portogallo e Germania. Lavoriamo perché accada anche in Italia.
La sinistra di classe e trasformazione può essere una alternativa credibile in questa crisi. L’unico argine al dilagare delle forze xenofobe e razziste. Accade in Francia, accade in Spagna, accade in Grecia, Portogallo e Germania. Lavoriamo perché accada anche in Italia.
Fonte: controlacrisi.org
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