domenica 15 aprile 2012

IDV MASSA. SE NE VANNO IN 19. “L’IDV E’ UN PARTITO OLIGARCHICO, FAMILISTA E CLIENTELARE”

DURO ATTO D’ACCUSA DI MILITANTI E DIRIGENTI IN OCCASIONE DELLA VISITA DI DI PIETRO A MASSA. NE VIENE FUORI L’IMMAGINE DI UN PARTITO CHE E’ L’ESATTO CONTRARIO DI QUELLO CHE APPARE GRAZIE ALLA DISONESTA’ INTELLETTUALE DEI TANTI PENNIVENDOLI DI REGIME.
Di fatto l’Idv a livello territoriale non esiste più. Sono scomparsi i militanti, i circoli chiudono, e chi resta non fà più politica. Ad esistere sono al massimo le caste degli eletti che si preoccupano solo di conservare il proprio potere schiacciando ogni contestazione attraverso le espulsioni e il controllo di tessere e voti. Un fallimento politico conclamato che riguarda il partito in tutta Italia, con alcune limitate eccezioni, ma che viene incredibilmente oscurato dalla stampa e dalla Tv alla ricerca solo delle notizie che fuoriescono dalle procure. E’ ormai evidente che l’Idv ha un volto esclusivamente mediatico e che si affida alle comparsate televisive dove Di Pietro riesce facilmente a far apparire il suo partito come lo spietato censore dei peggiori vizi della politica italiana, vizi di cui è portatore esattamente come tutti gli altri partiti. Per questo ai militanti migliori, preso atto che nell’Idv è impossibile far politica al di fuori del raccogliere firme e approvare decisioni prese dai vari cacicchi senza la minima condivisione, non resta che andarsene.
Lettera Aperta al Presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro,
Cogliamo l’occasione della sua visita a Carrara per denunciare con amarezza e rabbia la situazione in cui versa il partito dell’Italia dei Valori in provincia di Massa Carrara ed in Toscana, perché la luce del sole, come diceva Louis Brandeis, è il miglior disinfettante.
A questo partito abbiamo dedicato tempo e passione politica, e salviamo dalla disfatta: l’impegno di Luigi De Magistris, con la meravigliosa rivoluzione arancione, alla quale hanno partecipato alcuni di noi con l’Associazione Culturale InMovimento; le lotte degli europarlamentari Sonia Alfano e Andrea Zanoni; la concretezza di Giulio Cavalli (ex IDV) e il cambio di passo urbanistico in Toscana dell’Assessore Anna Marson. Sono loro, e il lavoro instancabile di numerosi militanti misconosciuti nei circoli o nei dipartimenti, che hanno dato lustro e reputazione al partito.
In Toscana gli oligarchi spadroneggiano, in un familismo amorale e in un clientelismo amicale, di cui la candidatura Bienaimé a Sindaco di Carrara è una delle tante nomine, non certo frutto di partecipazione e bene comune. Tale partecipazione infatti è stata sempre negata, con sprezzante e fascista rifiuto, rare le volte di un terreno comune di discussione, all’interno del partito, nel quale potesse svolgersi una dialettica e una sintesi politica. Le minoranze congressuali ad ogni livello sono screditate e censurate.
Trionfa un populismo becero e facilone, privo di cultura e memoria storica sempre a caccia di facili consensi a spese dell’onestà intellettuale. Imperversa una politica da Giano bifronte che da una parte combatte la casta con un’ossessiva raccolta firme, dall’altra ne vota i privilegi e ne ossequia sia le alleanze che le poltrone e al contempo con fare cialtronesco sbeffeggia sui media i diritti e i militanti.
Nascono quindi da queste pratiche sia il nostro disgusto che la nostra avversione, ma le scriviamo comunque per un dovere civile da adempiere, la consapevolezza della necessità non più differibile di un rinnovamento della politica, che noi desideriamo sottolineare, dal quale l’IDV anche a livello nazionale non è affatto esente, come invece s’intende sbandierare.
Noi intendiamo la militanza nel partito come la volontaria collaborazione di uomini e donne liberi e uguali, che con senso di responsabilità e di autodisciplina, si sentono tutti ugualmente artefici e partecipi della politica con un programma da costruire insieme. L’ambiente che abbiamo trovato è invece un’armata Brancaleone, che ha fede assoluta nei sondaggi, inquadrata da uno stato maggiore in servizio part-time al Parlamento e part-time alle segreterie regionali, e da alcuni capetti provinciali irretiti dall’odore del potere. In alcuni militanti, purtroppo, oggi si respira l’animo servile della subordinazione, di coloro, che aspirano con devozione ad entrare nelle grazie del superiore di turno in guardiola.
Noi, siamo quindi fieri ed indignati obiettori di coscienza, con fermezza, desideriamo e faremo un’altra politica, una politica con la schiena dritta, aperta, seria, intransigente e democratica, che esca da  questa logica proprietaria, piegata ad un uso volgare e sempre vantaggioso della ricerca del consenso.
Con la presente le comunichiamo la nostra decisione di non rinnovare la tessera e il sostegno al partito Italia dei Valori da Lei rappresentato.
Distinti saluti

Emanuela Ferrari (membro del coord. reg.e prov. )
Severino Meloni,  (membro del coord. prov.)
Nadia Della Pina, (membro del coord. prov.)
Patrizia Fazzi, Alessandro Puccetti, Stefano Palla, Enrica Fazzi, Miriam Marchini, Graziella Bazzani, Elio Moretti, Maria Giulia Cherubini,  Silvana Rosati, Alessandro Antola, Barbara Giannelli, Alex Bonatti, Mario Pegollo, Francesca Grossi, Ernesto Celoria, Alessandra Brenzini.

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