DURO ATTO D’ACCUSA DI MILITANTI E DIRIGENTI IN OCCASIONE DELLA VISITA DI DI
PIETRO A MASSA. NE VIENE FUORI L’IMMAGINE DI UN PARTITO CHE E’ L’ESATTO
CONTRARIO DI QUELLO CHE APPARE GRAZIE ALLA DISONESTA’ INTELLETTUALE DEI TANTI
PENNIVENDOLI DI REGIME.
Di fatto
l’Idv a livello territoriale non esiste più. Sono scomparsi i militanti, i
circoli chiudono, e chi resta non fà più politica. Ad esistere sono al massimo
le caste degli eletti che si preoccupano solo di conservare il proprio potere
schiacciando ogni contestazione attraverso le espulsioni e il controllo di
tessere e voti. Un fallimento politico conclamato che riguarda il partito in
tutta Italia, con alcune limitate eccezioni, ma che viene incredibilmente
oscurato dalla stampa e dalla Tv alla ricerca solo delle notizie che
fuoriescono dalle procure. E’ ormai evidente che l’Idv ha un volto
esclusivamente mediatico e che si affida alle comparsate televisive dove Di
Pietro riesce facilmente a far apparire il suo partito come lo spietato censore
dei peggiori vizi della politica italiana, vizi di cui è portatore esattamente
come tutti gli altri partiti. Per questo ai militanti migliori, preso atto che
nell’Idv è impossibile far politica al di fuori del raccogliere firme e
approvare decisioni prese dai vari cacicchi senza la minima condivisione, non
resta che andarsene.
Lettera
Aperta al Presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro,
Cogliamo
l’occasione della sua visita a Carrara per denunciare con amarezza e rabbia la
situazione in cui versa il partito dell’Italia dei Valori in provincia di Massa
Carrara ed in Toscana, perché la luce del sole, come diceva Louis Brandeis, è
il miglior disinfettante.
A questo
partito abbiamo dedicato tempo e passione politica, e salviamo dalla disfatta:
l’impegno di Luigi De Magistris, con la meravigliosa rivoluzione arancione,
alla quale hanno partecipato alcuni di noi con l’Associazione Culturale
InMovimento; le lotte degli europarlamentari Sonia Alfano e Andrea Zanoni; la
concretezza di Giulio Cavalli (ex IDV) e il cambio di passo urbanistico in
Toscana dell’Assessore Anna Marson. Sono loro, e il lavoro instancabile di
numerosi militanti misconosciuti nei circoli o nei dipartimenti, che hanno dato
lustro e reputazione al partito.
In Toscana
gli oligarchi spadroneggiano, in un familismo amorale e in un clientelismo
amicale, di cui la candidatura Bienaimé a Sindaco di Carrara è una delle tante
nomine, non certo frutto di partecipazione e bene comune. Tale partecipazione
infatti è stata sempre negata, con sprezzante e fascista rifiuto, rare le volte
di un terreno comune di discussione, all’interno del partito, nel quale potesse
svolgersi una dialettica e una sintesi politica. Le minoranze congressuali ad
ogni livello sono screditate e censurate.
Trionfa un
populismo becero e facilone, privo di cultura e memoria storica sempre a caccia
di facili consensi a spese dell’onestà intellettuale. Imperversa una politica
da Giano bifronte che da una parte combatte la casta con un’ossessiva raccolta
firme, dall’altra ne vota i privilegi e ne ossequia sia le alleanze che le
poltrone e al contempo con fare cialtronesco sbeffeggia sui media i diritti e i
militanti.
Nascono
quindi da queste pratiche sia il nostro disgusto che la nostra avversione, ma
le scriviamo comunque per un dovere civile da adempiere, la consapevolezza
della necessità non più differibile di un rinnovamento della politica, che noi
desideriamo sottolineare, dal quale l’IDV anche a livello nazionale non è
affatto esente, come invece s’intende sbandierare.
Noi
intendiamo la militanza nel partito come la volontaria collaborazione di uomini
e donne liberi e uguali, che con senso di responsabilità e di autodisciplina,
si sentono tutti ugualmente artefici e partecipi della politica con un
programma da costruire insieme. L’ambiente che abbiamo trovato è invece
un’armata Brancaleone, che ha fede assoluta nei sondaggi, inquadrata da uno
stato maggiore in servizio part-time al Parlamento e part-time alle segreterie
regionali, e da alcuni capetti provinciali irretiti dall’odore del potere. In
alcuni militanti, purtroppo, oggi si respira l’animo servile della
subordinazione, di coloro, che aspirano con devozione ad entrare nelle grazie
del superiore di turno in guardiola.
Noi, siamo
quindi fieri ed indignati obiettori di coscienza, con fermezza, desideriamo e
faremo un’altra politica, una politica con la schiena dritta, aperta, seria,
intransigente e democratica, che esca da questa logica proprietaria,
piegata ad un uso volgare e sempre vantaggioso della ricerca del consenso.
Con la
presente le comunichiamo la nostra decisione di non rinnovare la tessera e il
sostegno al partito Italia dei Valori da Lei rappresentato.
Distinti
saluti
Emanuela
Ferrari (membro del coord. reg.e prov. )
Severino
Meloni, (membro del coord. prov.)
Nadia Della
Pina, (membro del coord. prov.)
Patrizia Fazzi, Alessandro Puccetti, Stefano Palla,
Enrica Fazzi, Miriam Marchini, Graziella Bazzani, Elio Moretti, Maria Giulia
Cherubini, Silvana Rosati, Alessandro Antola, Barbara Giannelli, Alex
Bonatti, Mario Pegollo, Francesca Grossi, Ernesto Celoria, Alessandra Brenzini.
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