martedì 15 ottobre 2013

L'ultima idea del Fmi: un prelievo forzoso su tutti i conti correnti


L'ultima idea del Fmi: un prelievo forzoso su tutti i conti correnti
Se uno vuol rendersi conto di quanto pazzi e sanguinari siano coloro che - senza che nessuno li abbia mai eletti per questo compito - pretendono di decidere sulle nostre vite, a popoli interi, basta leggere articoli come questo.
Tratto da WallStreet Italia, ma dell'identico tenore di altri apparsi ieri sera su diversi organi di informazione. In pratica, il Fondo monetario internazionale avrebbe avuto (chi?) la solita idea geniale su come risolvere in un colpo solo la crisi del debito pubblico nel paesi dell'eurozona: una bella sforbiciata ai conti correnti, tutti, del 10%. E passa la paura...
Il corollario che non molti menzionano è però un altro: questa crisi del debito pubblico specificamente europea è per intero responsabilità dell'introduzione della moneta unica. Ma questo, Letta & co., non ve lo ammetteranno mai, in pubblico. Rischiamo così di pagare due volte: la prima in tagli a sanità, pensioni, istruzione, welfare, salari, occupazione, diritti, ecc. La seconda con il "prelievo forzoso" sui conti correnti. Tutti, nella stessa misura. Tanto, grazie alle norme volute da Monti & co, voi potete salvare solo 1.000 in contanti...
Ma non è l'unico rischio che un'idea del genere fa correre. Già solo il fatto che se parli, infatti, fa mettere in moto coloro che possono spostare a piacimento cifre colossali da una parte all'altra del pianeta (cosa che il pensionato con il conto alle Poste non potrà mai fare): si prepara dunque la più grande fuga di capitali dall'Europa che si sia mai vista. Geniali davvero, 'sti imbecilli...

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Fmi: prelievo del 10% su tutti i conti europei
Un piano drastico per uscire dal tunnel in un colpo solo. Rischi incalcolabili.
di WSI
NEW YORK (WSI) – L’idea è sorprendente, ma ciononostante è passata pressoché inosservata, celata tra le righe di un lungo rapporto di economia. Per porre rimedio all’esperimento fallimentare della moneta unica, il Fondo Monetario Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli economisti, per riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre crisi. L’idea "brillante" viene enunciata in uno dei capitoli del report semestrale "Monitor delle finanze pubbliche" preparato dagli economisti del Fondo. Quello proposto e riportato dai quotidiani, tra cui un giornale greco, sarebbe un provvedimento suicida, in quanto scatenerebbe una fuga di capitali dalle banche europee. Quanto espresso dall’istituto di Washington è certamente stato preso in considerazione anche dalle autorità politiche. Il concetto è semplice: piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"? Così sarebbero però i cittadini innoncenti, senza distinzione di classe, a pagare il prezzo della crisi del debito sovrano creata dalle autorità politiche che non sono riuscite a creare un’area della moneta unica salutare con un unico debito. Urge una riforma prima che la deflazione provochi altri danni e le tensioni sociali diventino violente. Ma non questa proposta, la quale - ben nascosta nell’ultimo rapporto dell’organizzaizone – rischia per di più di esacerbare i rapporti già particolarmente delicati tra il Fondo e i Governi Ue e la Bce. Il Fondo osserva che contributi una tantum come i prelievi coatti sono stati ampiamente utilizzati in Europa dopo la Prima Guerra Mondiale (vedi il caso della Germania) e in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il report riconosce che le misure drastiche non hanno avuto i risultati attesi e che non hanno portato ad una riduzione del debito pubblico (l’obiettivo iniziale). E sopratutto che il ritardo nell'attuazione ha portato alla fuga di capitali e a un’elevata inflazione. Concentrandosi nei problemi della zona euro e nella necessità di riportare il livello del debito pubblico a livelli pre-crisi (fine 2007), il FMI riconosce anche che per curare l’area ci sarebbe bisogno di un tasso di prelievo alto (10%) dei risparmi netti positivi dei nuclei familiari di 15 paesi della zona euro. Questo, ovviamente, è un potente disincentivo. Sarebbe inoltre una missione estremamente difficile, conclude l'Fmi, ma l'idea deve comunque essere presa in considerazione e "messa a confronto con i rischi e le alternative per ridurre il debito pubblico", come ad esempio una moratoria delle passività o l'inflazione, che "è anche una sorta di tassa sul patrimonio". "Dato il pessimo stato delle finanze pubbliche della zona euro – si legge sul quotidiano belga L'Echo - le idee per rafforzare i fondi pubblici non mancano, come questa piuttosto semplicistica e senza precedenti del FMI". Degli analisti interpellati da L'Echo c'è solo un economista, Etienne de Callatay, che trova qualche virtu' nell'idea: "A prima vista, la proposta può sembrare perturbante, persino scioccante e scandalosa. Ma si tratta di una alternativa alle altre misure preconizzate per uscire dalla crisi, come il ricorso all'inflazione".

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