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Guardate voi stessi. Calcolato che almeno 3 dei 5 miliardi provenienti (forse) dal taglio del cuneo fiscale verrebbero (forse) devoluti dal governo in conto busta-paga-più pesante attraverso un aumento delle detrazioni, ecco il quadro. Stante il fatto che i contribuenti italiani compresi nella fascia da zero (i cosiddetti incapienti) a 55 mila lordi annui (all’incirca 2800 euro netti mensili) sono 20 milioni, vale a dire il 95%, viene fuori che 3 miliardi divisi per 20 milioni fanno 150 euro a testa. Pochi, in verità. Per i cervelloni è stato quindi giocoforza inabissarsi in ulteriori snervanti ricerche infinitesimali e dopo notti insonni sono riusciti a risolvere uno dei Sette Millennium Problems: abbassare il plafond dei beneficiari fermandosi a 40mila annui (circa 2.200 euro al mese) anziché a 55mila, e rendere così più sostanzioso il ventilato aumento. Tombola! Il ventilato aumento non sarebbe più di €150, bensì toccherebbe l’apice di ben 158!
Eureka! €158 in più vogliono dire ben 4,3 euro in più da spendere a volontà, alla faccia dello spending review. Ben €4,3 in più «al giorno»! No. Perché, dimenticavo, i 158 € in più (se ci saranno, beninteso) non sono da calcolare «al mese» bensì «all’anno».
I matematici incaricati di dar di conto sotto l’alta guida del supercommissario Carlo Cottarelli testé all’uopo nominato hanno infatti attestato di non potere dare di più, sorry, la matematica non è un’opinione e i numeri sono numeri.
E comunque, dai, €4,3 in più all'anno non sono poi da buttar via (con quello che costa la benzina…).
MARIA R. CALDERONI
da Liberazione.it
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