I galleggiatori d’establishment si alzano al mattino pensando a come
rimanere a galla; poi escono a pranzo per incontrarsi con altri
galleggiatori d’establishment con cui intessono rapporti per continuare a
far parte dell’establishment.
I galleggiatori d’establishment, essendo appunto establishment, stanno bene economicamente ma consumano ogni loro energia nello sforzo continuo di rimanere establishment.
I galleggiatori d’establishment di solito non hanno talenti, né
know-how o conoscenze culturali particolari; più o meno oscuramente lo
sanno: infatti sono terrorizzati da chi è più bravo di loro,
specialmente se nella scala sociale o nello stesso establishment occupa
un posto più basso – e magari è più giovane.
I galleggiatori d’establishment però non litigano quasi mai con
nessuno, perché temono che un domani questo gli si ritorca contro;
tuttavia, se sono del tutto sicuri che qualcuno è troppo debole per
danneggiarli e non farà mai parte di un establishment, con quel qualcuno
saranno spietati.
I galleggiatori d’establishment sono sospettosi, perché convinti che
per tutti gli altri la vita sia com’è per loro; però spesso sembrano
cordiali e a volte mandano gli sms di auguri per il compleanno o l’anno
nuovo, sia ai componenti del proprio gruppo-cordata sia ai componenti di
gruppi-cordate diversi o avversari, purché parte dell’establishment.
I galleggiatori d’establishment, anche se sono incazzati o tristi,
fingono di essere di buon umore perché pensano così di rendersi più
gradevoli a chi gli può servire per restare a galla nell’establishment.
I galleggiatori d’establishment non parlano mai in pubblico dei loro
sentimenti; se hanno un lutto in famiglia, agli altri componenti
dell’establishment diranno che è stato ‘un incidente di percorso’.
I galleggiatori d’establishment sono credenti ma appena appena,
evasori ma appena appena, fedifraghi ma appena appena. Pensano che
essere appena appena, in tutto, sia meno rischioso – e faccia più
establishment.
I galleggiatori d’establishment possono avere un’idea politica, ma
solitamente la smussano in pubblico perché temono che una presa di
posizione troppo netta possa danneggiarli; in alternativa, hanno l’idea
politica prevalente dei più potenti del gruppo-cordata in cui si
trovano, da cui dipende il loro galleggiare: così avviene ad esempio
all’interno dei partiti e dei giornali, ma non solo.
I galleggiatori d’establishment, più in generale, hanno le stesse
opinioni del gruppo-cordata di cui fanno parte, e le considerano idee di
buon senso; di solito hanno anche gli stessi vestiti, e li considerano
di buon gusto.
I galleggiatori d’establishment, essendo appunto establishment, hanno
tendenzialmente paura dei cambiamenti: però hanno anche un fiuto molto
sviluppato per capire di volta in volta se questi cambiamenti saranno di
giovamento o di danno per il loro galleggiare.
I galleggiatori d’establishment non criticano mai il proprio
gruppo-cordata, ma tengono sempre gli occhi aperti per vedere se un
altro gruppo-cordata garantisce loro un galleggiamento più duraturo;
anzi, il miglior galleggiatore è proprio quello che capisce quando
bisogna saltare da un gruppo-cordata calante a un
gruppo-cordata vincente.
I galleggiatori d’establishment pensano che chiedere scusa
rappresenti una perdita simbolica di potere, quindi non lo fanno; a meno
che ovviamente chiedere scusa non gli serva nelle dinamiche per restare
a galla nell’establishment: allora lo fanno.
I galleggiatori d’establishment quando devono decidere dove andare in
vacanza scelgono luoghi che ritengono utili per galleggiare meglio
negli altri giorni dell’anno.
I galleggiatori d’establishment sono stati ambiziosi da giovani e saranno disincantati da vecchi: intanto galleggiano.
I galleggiatori d’establishment in Italia sono dappertutto, o meglio
ovunque ci sia establishment: nella politica, nelle professioni, nella
burocrazia, nelle imprese, nei media, nei sindacati, nelle Chiese.
Ma non vale davvero la pena augurargli del male, perché la loro
punizione consiste già nel loro ininterrotto e pavido galleggiare
nell’establishment.
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