Niki
Vendola si vuole sposare, lo ha detto chiaro e tondo alla festa di
Reggio Emilia. E con la Bindi è subito scontro, mentre don Abbondio
Bersani sta pensando a come risolvere la faccenda con qualche frase in
latinorum, anzi in politicorum. Nozze o solo unioni civili?La guerra
continua, mentre Casini, capo dei bravi vaticani, se la ride e promette
ai cardinali che con lui al governo non si faranno né le une, né le
altre.
Ci vorrebbe la peste, fra Cristoforo, l’assalto al forno. Certo è molto singolare che questo tema sul quale il centro sinistra in 7 anni di governo non è riuscito a concludere nulla, si riproponga con questa virulenza e insistenza dentro un momento drammatico e decisivo per tutt’altre questioni. Sarà che Niki vuole sposarsi, anche se non ci presenta il fidanzato, ma ho come il sospetto che questa improvvisa e inattesa virata sui diritti civili, come sostanza dell’azione di un futuro governo, sia un diversivo per non dover parlare delle questioni economiche e sociali che stanno esplodendo. Per non parlare di Monti, dell’Europa, delle pensioni, dei salari e dei diritti e di dove si vuole portare questo disgraziato Paese. Per non dover parlare delle idee e del coraggio che non si hanno.
Non sono di quelli che apprezzano gli argomenti infantili ed evasivi, che dicono “con tutti i problemi che abbiamo è superfluo parlare di queste cose”. No, dico che bisogna parlarne eccome, ma che diventa ridicolo e grottesco aggrapparsi a questo brandello di civiltà per nascondere il fatto che altri presidi civili verranno sacrificati al volere delle banche, della Bce, del Mes e della razza padrona locale che cerca salvezza dai propri errori facendoli pagare ad altri. Sarebbe un baratto, un’astuzia, una commedia pre elettorale intollerabile, tanto più che le alleanze invocate per “governare” le renderebbero di fatto impraticabili e Vendola si troverebbe a chiedere il matrimonio come fatto di pura testimonianza.
Ma anche se così non fosse, se questo psicodramma per uscire dal medioevo fosse assolutamente sincero e non fosse in relazione con l’imbarazzo di dire una parola chiara sulle compressioni economiche e sociali a cui è sottoposto il Paese, l’idea stessa di poter perseguire solo qualche diritto individuale, mentre quelli collettivi vengono via via negati e soppressi, appartiene tipicamente alla destra, è stata un’illusione liberale ed è una strategia liberista. La sinistra è altro. Pensare che due operai di Pomigliano possano sposarsi, ma non essere iscritti alla Fiom esiste solo in un universo immaginario o in qualche narrazione di comodo: i diritti sociali riconosciuti e quelli individuali effettivi vanno di paro passo. Basta chiedere alle centinaia di migliaia di donne che vivono con terrore l’ipotesi della maternità che significa perdere il lavoro o ai milioni che lavorano in nero o anche ai “regolari” che temono ogni giorno la messa in mobilità e che il matrimonio proprio non possono permetterselo con lo stesso sesso, con l’altro o persino con qualche abitante di Andromeda.
Oh certo, in questo inferno, Niki Vendola potrebbe sposarsi egualmente come del resto tutti quelli che per attività, per censo o per ambiente godono di qualche privilegio. Il privilegio di poter esercitare un diritto solo teoricamente applicabile a tutti. Una democrazia solo narrata.
Ci vorrebbe la peste, fra Cristoforo, l’assalto al forno. Certo è molto singolare che questo tema sul quale il centro sinistra in 7 anni di governo non è riuscito a concludere nulla, si riproponga con questa virulenza e insistenza dentro un momento drammatico e decisivo per tutt’altre questioni. Sarà che Niki vuole sposarsi, anche se non ci presenta il fidanzato, ma ho come il sospetto che questa improvvisa e inattesa virata sui diritti civili, come sostanza dell’azione di un futuro governo, sia un diversivo per non dover parlare delle questioni economiche e sociali che stanno esplodendo. Per non parlare di Monti, dell’Europa, delle pensioni, dei salari e dei diritti e di dove si vuole portare questo disgraziato Paese. Per non dover parlare delle idee e del coraggio che non si hanno.
Non sono di quelli che apprezzano gli argomenti infantili ed evasivi, che dicono “con tutti i problemi che abbiamo è superfluo parlare di queste cose”. No, dico che bisogna parlarne eccome, ma che diventa ridicolo e grottesco aggrapparsi a questo brandello di civiltà per nascondere il fatto che altri presidi civili verranno sacrificati al volere delle banche, della Bce, del Mes e della razza padrona locale che cerca salvezza dai propri errori facendoli pagare ad altri. Sarebbe un baratto, un’astuzia, una commedia pre elettorale intollerabile, tanto più che le alleanze invocate per “governare” le renderebbero di fatto impraticabili e Vendola si troverebbe a chiedere il matrimonio come fatto di pura testimonianza.
Ma anche se così non fosse, se questo psicodramma per uscire dal medioevo fosse assolutamente sincero e non fosse in relazione con l’imbarazzo di dire una parola chiara sulle compressioni economiche e sociali a cui è sottoposto il Paese, l’idea stessa di poter perseguire solo qualche diritto individuale, mentre quelli collettivi vengono via via negati e soppressi, appartiene tipicamente alla destra, è stata un’illusione liberale ed è una strategia liberista. La sinistra è altro. Pensare che due operai di Pomigliano possano sposarsi, ma non essere iscritti alla Fiom esiste solo in un universo immaginario o in qualche narrazione di comodo: i diritti sociali riconosciuti e quelli individuali effettivi vanno di paro passo. Basta chiedere alle centinaia di migliaia di donne che vivono con terrore l’ipotesi della maternità che significa perdere il lavoro o ai milioni che lavorano in nero o anche ai “regolari” che temono ogni giorno la messa in mobilità e che il matrimonio proprio non possono permetterselo con lo stesso sesso, con l’altro o persino con qualche abitante di Andromeda.
Oh certo, in questo inferno, Niki Vendola potrebbe sposarsi egualmente come del resto tutti quelli che per attività, per censo o per ambiente godono di qualche privilegio. Il privilegio di poter esercitare un diritto solo teoricamente applicabile a tutti. Una democrazia solo narrata.
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