venerdì 6 giugno 2014

TAV: un aiuto a tradurre dal francese per i giornali italiani —Massimo Zucchetti, Il Manifesto

Ho deciso di dare una mano ai col­le­ghi gior­na­li­sti main­stream ita­liani, che vedo sem­pre più in dif­fi­coltà a leg­gere, tra­durre, ripor­tare noti­zie delle Con­fe­renze Stampa e della stampa fran­cese.  Certo, l’inglese è più impor­tante, ma essendo così vicini a noi, anche la lin­gua dei cugini d’oltralpe andrebbe un po’ più curata.
Fac­cio un esem­pio: Hubert Du Mesnil, pre­si­dente di Ltf (Lyon Turin Fer­ro­viaire), ha rispo­sto nel corso di un video­col­le­ga­mento tra le due sedi della società, Torino e Cham­bery, in una lunga conferenza-stampa lo scorso 3 giu­gno, sul TAV. E parla fran­cese, Hubert.
Si può tro­vare la cro­naca, abba­stanza com­pleta, sui gior­nali fran­cesi, come ad esem­pio il Moniteur:
L’articolo è lungo, ma io che so leg­gere ve lo rias­sumo in poche frasi. Par­lando del tun­nel di prova (geo­gno­stico), secondo LTF il can­tiere in Fran­cia verrà aperto a ini­zio 2015: costo pre­vi­sto 390 milioni di euro. Per quanto riguarda l’opera vera e pro­pria, la Fran­cia non ha messo a bilan­cio ancora un sin­golo euro e — secondo Du Mesnil — dovrebbe poter essere in grado di repe­rire i 150–200 milioni di euro all’anno che saranno il costo minimo pre­vi­sto a suo carico, su una tem­pi­stica di dieci-quindici anni, per un totale di 2,2 miliardi di euro degli 8,5 pre­ven­ti­vati totali, a patto che il finan­zia­mento dell’Unione Euro­pea arrivi al mas­simo del 40%, cosa che si vedrà nel 2015.
E qui scatta il dramma. Se leg­giamo i gior­nali ita­liani , di tutta que­sta incer­tezza, della distin­zione fra tun­nel di prova e opera vera e pro­pria, degli zero fondi messi finora a bilan­cio dalla Fran­cia, dell’alea riguar­dante l’europa, fra paren­tesi per nulla inten­zio­nata a for­nire il fami­ge­rato 40%, dato che i fondi glo­bali a dispo­si­zione per que­ste “grandi opere” sono molto limi­tati, vi sono mol­tis­sime altre opere pre­ten­denti, e la Torino-Lione è in pes­sima posi­zione di prio­rità, non vi è traccia.
Deve essere una evi­dente dif­fi­coltà con la lin­gua fran­cese. Aiuto io.
Tra­duco e rias­sumo qui il pezzo finale dell’articolo del Moni­teur, che evi­den­te­mente era pro­prio impos­si­bile come forma lin­gui­stica, dato che non se ne trova la minima traccia.
TAV: un pro­gramma inde­fi­nito Men­tre la rispo­sta della Com­mis­sione euro­pea è pre­vi­sta nel 2015, il calen­da­rio suc­ces­sivo dell’opera non è defi­nito con pre­ci­sione. Il calen­da­rio non è fisso, ha detto Hubert du Mesnil, e sarà un com­pro­messo a fronte dei molti vin­coli tec­nici, finan­ziari e poli­tici che si pre­sen­te­ranno. Per quanto riguarda il com­ple­ta­mento totale del col­le­ga­mento fer­ro­via­rio tra Lione e Torino — al di fuori della giu­ri­sdi­zione di LTF — che dovrebbe costare circa 18 miliardi in più, Hubert du Mesnil ha sem­pli­ce­mente dichia­rato che dovrebbe avve­nire in fasi, a seconda dello svi­luppo del traf­fico.
Ah, va bene. Allora (vedi figura qui sotto) pos­siamo star tran­quilli. Anzi: #stia­no­se­reni gli irri­du­ci­bili inna­mo­rati del tun­nel. Le cam­pane a morto stanno suo­nando ormai a stormo.
Sogni, menzogne e realtà dell'anadamento del traffico ferroviario al Frejus
Sogni, men­zo­gne e realtà dell’andamento del traf­fico fer­ro­via­rio al Frejus
Adden­dum: un certo allarme mi ha poi destato que­sto auto­re­vo­lis­simo arti­colo del Pre­si­dente di Con­fin­du­stria: TAV subito o sarà troppo tardi! L’attuale linea Torino Lione è quasi satura.
Era il 1991: io ero poco più che un ragazzo. Nel 2010, il traf­fico sulla Torino-Lione è circa (linea blu) il 20% dell’attuale capa­cità. In discesa.
TAV subito o sarà troppo tardi. Era il 1991
TAV subito o sarà troppo tardi. Era il 1991
PS — Un rin­gra­zia­mento all’amica Cri­stina Ferro di Gia­veno (TO) che mi ha for­nito il mate­riale e la segnalazione.

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