La manifestazione della Fiom di venerdì è stata la prima grande
manifestazione di opposizione sociale a Confindustria e al governo
Monti. Colorata, allegra e combattiva è stata una gran bella
manifestazione. Il suo significato non è però solo sindacale. Venerdì la
politica si è divisa tra chi si è schierato con il governo Monti e chi
si è schierato con i lavoratori metalmeccanici. La linea di divisione è
passata esattamente dentro il centrosinistra, con il Pd che non ha
partecipato.
A questo punto le strade sono due: continuare ad inseguire il Pd che a
sua volta insegue l’Udc, che a sua volta insegue il centrodestra. A me
pare una strada senso e senza prospettive: il governo Monti è un governo
costituente e non scomparirà con la fine della legislatura. In un modo o
nell’altro il prossimo governo sarà la prosecuzione del centrismo di
Monti, un po’ spostato da una parte o dall’altra, e il Pd vi sarà
impegolato dentro.
Per questo propongo a Sel e Idv un’altra strada: quella di sostituire
la foto di Vasto con la foto di Piazza San Giovanni. La gente che era
in piazza non ha solo la necessità ma anche il diritto di avere una
aggregazione politica di riferimento. E’ possibile oggi in Italia dare
vita a una aggregazione a sinistra del Pd che costruisca l’opposizione
al governo Monti e alla Confindustria, dia una sponda politica e un
punto di riferimento politico alle persone che erano in piazza venerdì e
costituisca una aggregazione elettorale unitaria? Io credo che oltre
alla Federazione della Sinistra sarebbero disponibili a questo percorso
molte realtà sociali, liste civiche, aggregazioni e comitati
territoriali. Un polo della sinistra di questo tipo sarebbe
significativo anche sul piano elettorale e costituirebbe la vera
alternativa alla ristrutturazione neocentrista del sistema politico che
il governo Monti sta producendo. Conosco bene le differenze che ci sono
tra di noi e infatti non propongo di fare il “partito unico della
sinistra”. Propongo di dar vita a una aggregazione stabile, che permetta
di mettere in comune le cose che ci uniscono e lasciare fuori dalla
porta le cose che ci dividono, in primo luogo la storica tendenza alla
divisione che aleggia nella sinistra italiana.
Oggi in Italia abbiamo due destre, quella populista di Berlusconi e
quella tecnocratica di Monti ma non abbiamo nessuna sinistra. Invece di
continuare a lamentarsi di cosa fanno queste due destre forse sarebbe
ora di costruire insieme una sinistra degna di questo nome!
Noi di Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra ci siamo.
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