sabato 3 marzo 2012

Grillini spaccati, a Rimini convention scissionista


Se i partiti tradizionali sono sfiancati da una crisi di vecchia data, anche il movimento di Beppe Grillo non se la passa bene, nonostante i generosi sondaggi ottenuti negli ultimi anni alle amministrative soprattutto nel Piemonte della Val di Susa e in Emilia Romagna. Echi di spaccature interne sono noti da tempo, ma ora lo scontro è tale da minacciare una scissione già in questo weekend. Grillo furioso: Se non cambiamo, scordiamoci le politiche 2013



La faida è servita in bella vista sul sito beppegrillo.it. In maniera trasparente, c'è da dire, visto che è lo stesso leader a firmare un articolo con cui "spiattella" lo scisma.
Infatti Beppe denuncia che "fantomatici cittadini a cinque stelle" hanno convocato in questi giorni a Rimini una due giorni a nome del Movimento 5 stelle, con un ordine del giorno "degno della migliore partitocrazia con la proposta finale di un leader del M5s". Non solo. Grillo decide di pubblicare una chat privata tra consiglieri eletti per il Movimento a cinque stelle.
Un'operazione di denuncia dei traditori che però è molto indicativa dello stato dei rapporti interni tra una parte dei grillini e il loro (ex) leader. La chat è uno sfogatoio sulla "leggerezza con cui si affronta il tema dell'organizzazione", scrive uno dei partecipanti, sul "caos, anche culturale, che ci circonda". Perché, risponde l'altro, "la mancanza di organizzazione sta facendo implodere il Movimento". E ancora: "Mi convinco sempre più che la volontà di Casaleggio e Grillo sia sempre più rivolta all'implosione del Movimento in barba a tanti bravi ragazzi che nel progetto c'hanno messo il cuore...". E qui il riferimento è a Gianroberto Casaleggio, guru della comunicazione dei grillini, fondatore della Casaleggio Associati che cura tutte le pubblicazioni del comico genovese. "E' ora di chiedere la testa editoriale di Casaleggio", scrive un altro.
Nella chat i consiglieri ammettono di sentirsi "cavie in vitro" di "un esperimento", perché "un esercito di formiche è la perfetta organizzazione, senza che neanche lo sappiano. Sono nate per farlo. Questa doveva essere la famosa rete. Che fine ha fatto? Persa nelle nebbie...?". E' da questo disagio che nasce la due giorni di Rimini, che si terrà domani e dopodomani e potrebbe sancire la rottura definitiva tra i grillini.
Agli scissionisti mancherà il carisma del leader ma sulla rete si sono ben organizzati. Hanno un loro sito (http://www.incontrom5s.altervista.org/joomla/) sul quale hanno gestito ogni passo dell'organizzazione della convention: dal luogo al programma, tutto rigorosamente deciso da una consultazione degli iscritti. A Rimini si parlerà di "metodi decisionali e democrazia interna al movimento", nonché di "elezioni nazionali". Naturalmente l'evento potrà essere seguito in streaming.
Scelte che "mi hanno fatto cadere le palle", commenta senza veli Grillo sul suo blog. Il Movimento "non è un partito, non vuole esserlo. Non ha sedi, non ha soldi, né li vuole. Ha un programma, un 'non Statuto'. Chi li condivide può usare il suo simbolo per la creazione di liste e avere il mio supporto nelle piazze e attraverso il blog. Chi non li condivide non si capisce per quale motivo voglia far parte del M5S. Nessuno lo obbliga". Ai suoi chiede "massima trasparenza: se un consigliere è stanco, può passare il testimone a un altro presente nella lista". Ma la conclusione del leader è amara: "Se non cambiamo, è meglio scordarci le politiche".
La discussione continua. I militanti, letto l'intervento del "leader maximo", hanno dato vita sul blog ad un acceso dibattito. Con una spaccatura profonda tra chi è al 100% con Grillo e chi lo accusa invece di sbagliare a "sconfessare" iniziative partite dal basso per rimediare al "caos assoluto" che c'è nell'organizzazione del M5S. "Caro Beppe, potevi pensarci due volte prima di offendere persone che donano al movimento spesso anche i propri fine settimana", scrive Stefano. E un anonimo: "Sono deluso! Il M5S nei sondaggi lo si da a percentuali altissime" per le politiche 2013 "e lo si vuole smembrare?". La domanda resta sospesa.

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