di LAURA DE BENEDETTI, Il Giorno
L’IDEA
IL GRUPPO D’ACQUISTO POPOLARE COMPRA PRODOTTI «IN BLOCCO» DAI
PRODUTTORI A PREZZI BASSI
—LODI— QUASI 12MILA chili
tra pasta, pane e riso, oltre 10 mila chili tra frutta e verdura, 6mila
bottiglie tra vino e olio e 1.800 chili di formaggi. Sono i numeri dei prodotti
venduti dal Gap (Gruppo di acquisto popolare) di Lodi nel 2011 in provincia. In
realtà già acquista quantitativi maggiori per altre 6 realtà (due piemontesi,
due bergamasche e due milanesi). E proprio ieri a Roma, in un incontro della
rete Gap nazionale, era in discussione la proposta di fare del Gap lodigiano la
base di approvvigionamento dell’intero Nord Italia. «Se così sarà dovremo
trovare un altro magazzino, rispetto a quello attuale in città bassa», ragiona
Andrea Viani, segretario provinciale di Rifondazione.
AL DI LÀ dell’aspetto logistico,
l’ampliamento dell’attività non spaventa i referenti del Gap. «Quando abbiamo
iniziato, nel gennaio 2009, erano impegnate solo 7 persone—spiega Viani, mentre
ha davanti a sé una lunga lista di persone da contattare per le consegne —;
oggi sono circa 30 e l’organizzazione è più strutturata. Continueremo ad
acquistare solo generi di prima necessità: il più richiesto da anziani e
famiglie resta infatti il pacco da un chilo di riso, un chilo di pasta e mezzo
chilo di pane: tutto a 2,70 euro. Oggi abbiamo 4.768 iscritti: la tessera è
indispensabile ai fini fiscali, per giustificare l’assenza di scontrino.
Acquistando anche per altri, aumenta il potere di contrattazione con i fornitori.
Rivendiamo la merce ai soci ricaricandola solo dell’1%: ciò che ci serve per
pagare costi di trasporto e magazzino. Solo le arance biologiche hanno un
ricarico maggiore, destinato a iniziative di sostegno: quest’anno gireremo il
ricavato alla Società generale operaia di Mutuo soccorso, la cui sede è stata
devastata da un rogo.
Stiamo pensando di offrire altre opportunità: incontreremo a breve
i “dentisti sociali” toscani che praticano prezzi molto ridotti rispetto a
quelli di mercato».
«LA DISTRIBUZIONE —
aggiunge Enrico Bosani, segretario di Lodi di Rifondazione, nella cui sede di via
Lodino c’è una distribuzione ogni lunedì mattina — avviene secondo un calendario
prestabilito nei mercati e in alcuni circoli di partito. Ma distribuiamo i
prodotti, tramite le Rsu, pure a dipendenti di ospedale Fatebenefratelli di San
Colombano, Solchem di Cassino d’Alberi, Marcegaglia di Graffignana, Comune di
Codogno».
Nel 2011 sono stati distribuiti 3.785 chili di pasta (a 1,2 euro
al kg), 4.436 chili di riso (1,3 euro), 3.738 chili di pane (1,8), 24 chili di
pane biologico (da dicembre, a soli 2,6 euro al kg, grazie all’acquisto di una
farina biologica e alla produzione di un gruppo di panificatori piacentini), 10.047
chili di frutta e verdura, 1.201 di arance bio, 3.512 bottiglie di vino
(Barbera, Bonarda, Croatina, Reasling a 2 euro); 1.174 bottiglie da 1 litro di
olio bio (5 euro); 236 lattine di olio pugliese (5 euro), 442 bottiglie di olio
e salsa pugliesi (3,5), 1.308 di grana (11 euro al kg); 465 di pecorino (12
euro).
«Tanta qualità. E poi si risparmia» Mercato solidale promosso a
pieni voti
LA FORMULA dei Gruppi di acquisto popolare
(Gap) è semplice: reti di cittadini che si uniscono e decidono l’acquisto
collettivo di beni (nel caso specifico generi alimentari) contrattando il
prezzo direttamente con i produttori e poi crea una rete di distribuzione alternativa
a quella delle grandi catene. E sta conquistando sempre più i lodigiani, che
ieri hanno formato una catena ininterrotta alla bancarella organizzata in via
Umberto Primo a Lodi. «Vengo qui ormai da un anno—racconta Giovanni Pallone —
perché so che è un’iniziativa a fin di bene.
Qualche prodotto è anche conveniente, ma tutti hanno in comune la
qualità. Se no non ci tornerei.
Hanno anche un locale in via Lodino, aperto tutti i lunedì, che
è molto comodo per fare la spesa».
«HO PROVATO il Gap qualche tempo fa,
e da allora mi sono trovata molto bene — dice anche Laura Coci —. Vengo anche
per motivi etici, perché credo in una distribuzione più equa e solidale. Ho preso
il formaggio e le arance, e credo di aver risparmiato. Sarebbe bello se i
comuni aiutassero queste iniziative a svilupparsi di più, malo vedo difficile.
La bancarella a cadenza settimanale in corso Umberto comunque resta comoda ».
«Vengo qui da tanto — conferma anche Maria Curti —. Sono gentili, e mi trovo
bene. Vedo che la qualità è buona, e non sono mai rimasta delusa. Servirebbe forse
una maggiore sponsorizzazione da parte delle istituzioni, perché queste
iniziative sono lasciate adesso al solo volontariato di queste persone che si
spendono per farci risparmiare. è un peccato non aiutarli».
«CI TELEFONANO a
casa per dirci quando e dove saranno in strada le bancarelle—spiega Nadia
Martinenghi—e fanno un ottimo servizio. Li ho scoperti grazie a mio fratello:
ora sono contenta,
perché la qualità è ottima e in più risparmia». «Io facevo già
parte di un Gas del Sudmilano (Gruppo di acquisto solidale organizzato
spontaneamente, che parte da un approccio critico al consumo applicando agli
acquisti i principi di solidarietà ed equità) — spiega Francesco Stillitano,
accanto alla moglie — ed ho provato anche il Gap lodigiano per curiosità. Poi ci
siamo iscritti alla mailing list, abbiamo visto che la qualità ed i prezzi
erano ottimi e allora siamo tornati. Servirebbe più informazione per diffondere
queste iniziative nel territorio: credo che in questo periodo di crisi siano
utili davvero per tutti».
«DOBBIAMO dare un aiuto a chi si
impegna — spiega Maurizio Zanaboni dopo aver acquistato ben 4 sacchetti di
alimentari —. Sono cose buone, che vengono acquistate direttamente dai produttori.
Frutta fresca, pane di cooperative etiche, prodotti a chilometri zero: cosa si
vuole di più? Io sono associato anche ad un Gas in Brianza, ma vedo che lì vengono
aiutati molto di più anche dalle istituzioni. Perché qui questo non accade? Qui
non siamo clienti anonimi come al supermercato. Ma diventiamo tutti consumatori
responsabili».
Rete dei Gruppi di Acquisto Popolare
Sovranità popolare, solidarietà, mutualismo...
...perchè resistere al carovita serve come il pane
...perchè resistere al carovita serve come il pane
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua