L'espulsione del consigliere comunale del M5s di Ferrara,
Valentino Tavolazzi, non è andata giù agli attivisti. Ecco perché...
«Tra loro - fa sapere l'espulso ferrarese - mi ha chiamato anche Giovanni Favia», consigliere regionale dei grillini, a cui Tavolazzi è molto legato. Fu proprio Favia il primo a difenderlo quando, poco più di un mese fa, Tavolazzi finì al centro di interrogazioni e polemiche da parte degli esponenti del Pd estense, per via di presunti rimborsi spese gonfiati per i viaggi casa-Comune fatti per partecipare ai Consigli comunali e alle sedute di commissione. Una storia (ricordata peraltro anche sul blog di Grillo dagli attivisti, quasi come un'aggravante) finita con la rinuncia definitiva da parte di Tavolazzi sia ai rimborsi sia ai gettoni di presenza. Va anche detto che il nome di Favia è stato proposto ieri alla convention di Rimini come possibile candidato premier dell'M5s alle politiche del 2013. Un'idea che, a quanto pare, non sarebbe comunque stata votata.
Sul blog di Grillo restano, ad ogni modo, le violente proteste contro l'espulsione di Tavolazzi. «Non vi voterò più, quello che è accaduto è intollerabile», scrive Luigi B., e Marco Piva accusa: «I metodi da partito sono i tuoi, non quelli della fantomatica ala secessionista del meeting di Rimini. Se davvero uno vale uno, tu non puoi buttare fuori dal movimento chicchessia, altrimenti anche io posso buttare fuori te».
Questo, in effetti, è uno dei concetti più ripetuti. «Grillo vale uno,
oppure tutto quello che ci siamo detti in questi anni è spazzatura»,
sostiene Lorenzo Paluan. E un altro attivista, Francesco A., aggiunge:
«Poichè il movimento non ha leader che prendono decisioni, la scelta
dovrebbe essere presa dal movimento locale in un'assemblea». Tra
un'accusa di totalitarismo e l'altra, c'è anche chi ironizza: «Su, è uno
scherzo. Questo è un post scritto da Berlusconi, non da Grillo!»,
assicura Andrea C.
Ma ai tanti commenti di protesta e di attacco a Grillo, ce ne sono molti altri (sembrano però una minoranza) che invece sottoscrivono in pieno la decisione del fondatore dell'M5s. «Bravo Beppe, le regole vanno rispettate», è uno dei post più comuni. «Chi vuole usare il movimento per fare poi i suoi interessi personali e mettere zizzania al suo interno aderisse a qualche altro movimento o partito», è l'invito di Gianni M., mentre Luca S. Sostiene: «Senza Beppe loro sono il nulla: il suo nome sul logo del M5s è la garanzia che quelle cinque stelle sono meritate. Finora ne hanno approfittato, ma l'aria del potere li ha gonfiati un pò troppo».
Ma ai tanti commenti di protesta e di attacco a Grillo, ce ne sono molti altri (sembrano però una minoranza) che invece sottoscrivono in pieno la decisione del fondatore dell'M5s. «Bravo Beppe, le regole vanno rispettate», è uno dei post più comuni. «Chi vuole usare il movimento per fare poi i suoi interessi personali e mettere zizzania al suo interno aderisse a qualche altro movimento o partito», è l'invito di Gianni M., mentre Luca S. Sostiene: «Senza Beppe loro sono il nulla: il suo nome sul logo del M5s è la garanzia che quelle cinque stelle sono meritate. Finora ne hanno approfittato, ma l'aria del potere li ha gonfiati un pò troppo».
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