domenica 18 novembre 2012

#14n, scontri inevitabili La crisi non è un pranzo di gala di Andrea Colombo, www.glialtrionline.it


Finalmente. Le manifestazioni di oggi in Europa sono un passo nella giusta direzione, forse il primo in questo Paese. L’offensiva che, cavalcando la crisi, mira a rimodellare le società europee spogliando il lavoro di ogni diritto e smantellando quel che resta della democrazia sostanziale non ha confini. Registra anzi proprio nel suo carattere sovranazionale uno dei principali elementi di forza. Non ci sarà possibilità di scampo se la resistenza continuerà ad articolarsi Paese per Paese, ciascuno aspettando che arrivi il proprio turno di essere messo con le spalle al muro per reagire, e fino a quel momento illudendosi che la sorte della Grecia, della Spagna, del Portogallo non toccherà a noi. Senza vedere che “noi” siamo già la Spagna e la Grecia.
A un attacco che procede a livello continentale può tenere testa solo una resistenza di uguale vastità, organizzata, strutturata e coordinata su dimensione europea. Come è successo oggi.
Non si tratterà di una resistenza integralmente pacifica. Proteste che non disturbino nessuno, delle quali possibilmente neppure ci se ne accorga, tanto beneducate da non fare neppure il solletico sono da sempre il sogno di ogni potere. Prima o poi dovranno accorgersene persino i pacifisti integrali.
Domani su quasi tutti i giornali leggeremo parole di fuoco contro le violenze dei manifestanti, contro la “guerriglia urbana”, tanto per usare parole ridicolmente forti, contro qualche sasso scagliato e qualche vetrina infranta.
Ognuno ha il diritto di scrivere ciò che vuole, ma chi legge farà bene a ricordare che tra quelle belle penne e le centinaia di migliaia di persone che hanno manifestato oggi in Europa c’è una differenza. Quelli che dai giornali o dalle tv bolleranno indignati “le violenze” non sono neutrali. Difendono interessi opposti a quelli dei manifestanti. Stanno dall’altra parte della barricata e quegli anatemi sono i loro sassi, le loro bottiglie molotov. Prima di prendere sul serio quel che dicono conviene farci sopra un po’ di tara.


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